La rilevazione dei prezzi al consumo: norme e scopi

La rilevazione dei prezzi al consumo è stabilita dalla L. 2421/1927, confermata dalla L. 621/1975 e ribadita dal D. Lgs. 322/1989 ed è soggetta a vari regolamenti comunitari tra cui il Regolamento n. 2601/2000. Il motivo principale per cui viene effettuata la rilevazione statistica dei prezzi al consumo è quello di giungere alla “formazione di metodiche raccolte, estese nel tempo e nello spazio, di prezzi di determinate categorie di merci, atte a costituire un’efficace documentazione del loro variare da un luogo all’altro ed in successivi periodi di tempo”.

Scopo della rilevazione è quello di osservare la dinamica dei prezzi sul mercato nel passaggio dal settore delle imprese e quello delle famiglie.

La rilevazione ha per oggetto i prezzi elementari di prefissate tipologie di prodotti e viene effettuata sistematicamente presso commercianti al minuto, artigiani, liberi professionisti, aziende, agenzie, ospedali, musei, ambulatori di analisi, centri sportivi, stadi, cinema, teatri. Tutti i comuni capoluogo di provincia (attualmente 103) sono quindi tenuti ad effettuare la rilevazione; il mancato adempimento di tale obbligo è attribuito alla responsabilità del Sindaco (L.142/1990).

Organi della rilevazione sono gli Uffici di Statistica comunali, che sono pertanto responsabili sia delle operazioni tecniche inerenti la raccolta, sia della successiva revisione dei dati, nonché delle operazioni preliminari quali la predisposizione del piano di campionamento dei punti vendita e la formazione professionale dei rilevatori. Ogni mese, per la città di Potenza, vengono raccolte circa 3000 quotazioni di prezzo in circa 400 unità di rilevazione, per circa 755 prodotti a rilevazione mensile e trimestrale, solo per 64 prodotti si procede alla pubblicazione delle medie con autorizzazione da parte dell’ISTAT, le restanti verranno pubblicate quando l’ Istituto Nazionale di Statistica ne consentirà l’integrazione. Sia pure con periodicità differenziata rispetto ai diversi beni e servizi considerati, la rilevazione viene effettuata con continuità tutti i mesi dell’anno.

Per alcuni prodotti è l’Istat stesso che rileva i prezzi mensilmente: ciò accade per i beni soggetti a continui aggiustamenti di qualità (automobili, personal computer, telefoni cellulari…); per i servizi il cui godimento non riguarda la popolazione del singolo comune in maniera specifica (camping, viaggi turistici, cabine balneari, impianti di risalita, parchi di divertimento…); per i prodotti in genere per i quali una raccolta di prezzi centralizzata risulta più efficiente (servizi bancari, manodopera nel settore edile…).

La rilevazione dei prezzi deve riguardare i beni e i servizi maggiormente richiesti dalle famiglie e, quindi, più rappresentativi dei loro consumi.

L’Istat, che è il titolare dell’indagine sui prezzi al consumo, seleziona le voci da osservare in modo da rappresentare nella maniera più fedele possibile la realtà dei consumi. Con cadenza annuale, attraverso le operazioni di ribasamento degli indici, l’Istituto compie un’opera accurata di revisione che comporta l’esclusione dei prodotti caduti in disuso e l’introduzione di quelli di recente diffusione. Quest’ultima operazione permette l’inserimento nel campione di beni e servizi di largo uso, tecnologicamente avanzati come compact-disk, home-computer, telefoni cellulari, ecc. Il campione così definito viene a costituire il paniere dei prodotti, che concorrono all’elaborazione degli indici dei prezzi al consumo. Si tratta di un complesso di circa 940 beni e servizi, che si caratterizzano per essere:

destinati direttamente al consumo finale
acquistabili sul mercato
selezionati fra quelli che maggiormente ricorrono nei consumi medi delle famiglie.
L’Istat procede alla rilevazione dei prezzi al consumo allo scopo di calcolare alcuni indicatori sintetici che informino sull’evoluzione del livello generale dei prezzi.

La rilevazione risponde a necessità informative generali, il calcolo di un indicatore nazionale dei prezzi, ottenuto attraverso l’aggregazione ponderata di indicatori a livello territoriale.

Caratteristiche sulla rilevazione e l’utilizzo dei dati

I dati presentati si riferiscono ai prezzi rilevati dal Servizio Comunale di Statistica nell’ambito della rilevazione mensile dei prezzi al consumo coordinata dall’Istituto Nazionale di Statistica. Il paniere dei prodotti di largo consumo considerato rappresenta una parte di quello più generale per il quale vengono calcolati gli indici dei prezzi al consumo diffusi mensilmente dall’Istat.
La rilevazione dei prezzi al consumo viene effettuata in modo tale che in ciascun esercizio i rilevatori registrino mensilmente il prezzo del prodotto più venduto nello specifico punto vendita, definito da: varietà- marca- e confezione. Ciò spiega le differenze a volte rilevanti che si possono osservare nei prezzi, sia medi sia minimi e massimi, tra una città e un’altra ma anche tra un mese e l’altro e da un esercizio ad un altro con riferimento alla stessa città, in quanto le quotazioni possono riferirsi a diverse combinazioni di varietà, marca e confezione. Pertanto per i motivi su indicati, i dati hanno valore puramente indicativo, e l’ ufficio comunale di statistica non svolge alcuna attività di controllo sull’andamento dei prezzi rilevati e non è preposto ad alcuna responsabilità per le differenze di prezzi di alcuni prodotti.

Fonte: elaborazioni Servizio Comunale di Statistica