Prevenzione dell’aborto e sostegno alla maternità, mozione di Vigilante

19.11.18-ore 12,31: Il capogruppo di Lista civica, Antonio Vigilante ha presentato una mozione: ‘Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità nel 40° anniaversario della legge 194/1978: Premesso che:
– l’art. 3 dello Statuto comunale prevede: “Il Comune rappresenta e cura gli interessi della cittadinanza e ne promuove il progresso civile, favorendo il pieno sviluppo dell’essere umano sia come singolo che nelle formazioni sociali, fondando la sua azione sui principi costituzionali di libertà, uguaglianza, solidarietà e di giustizia, concorrendo a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ne limitino la realizzazione. 2. In particolare: a) tutela la salute dei cittadini; b) favorisce la crescita economica e socio-culturale della Comunità e della famiglia riaffermandone i valori; c) tutela e protegge la maternità, e le fasce sociali più deboli; d) riconosce e tutela i diritti dell’infanzia come enunciati in leggi e atti, d’ordine interno e internazionale; e) riconosce il valore di ogni persona, e promuove ogni iniziativa atta ad assicurare pari dignità sociale senza distinzioni di razza e di orientamenti religiosi, politici e sessuali; (…)”
– la legge 194 ribadisce fra l’altro:
estratto dell’articolo 2
. i consultori familiari…assistono la donna in stato di gravidanza:…. contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza
. i consultori … possono avvalersi …. della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato
estratto dell’articolo 5
. il consultorio e la struttura socio-sanitaria …..hanno il compito in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche …. di esaminare con la donna …. le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione della gravidanza
Considerato che il 22 maggio 2018 è stato il 40° anniversario della pubblicazione della legge 194 sulla Gazzetta Ufficiale, riteniamo di dover approfondire e implementare tutti gli strumenti previsti dal testo legislativo, atteso che:

l’art. 1 della legge 194 prevedeva, tra l’altro, iniziative da parte degli enti territoriali e dello Stato affinché onde “evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”; e anche l’opera dei
volontari (art.2) che informino la donna sulle possibili alternative all’aborto (adozione in anonimato, aiuti economici, assistenza psicologica, ricerca di un lavoro, ecc.);
– tale previsione, lungi dal costituire una clausola di stile, rivela invece il senso condiviso della ridetta Legge nazionale, come tale varata dalla maggioranza parlamentare dell’epoca, di limitare il più possibile il ricorso a tale pratica, quando essa fosse la conseguenza di situazioni di povertà, di condizioni di marginalità sociale o familiare della donna.
Ritenuto che anche il Comune di Potenza debba adoperarsi per la diffusione di una maggiore consapevolezza rispetto a uno strumento che, ancora 40 anni dopo la sua approvazione, pone questioni di coscienza presso numerosi operatori clinici e sanitari;
Ritenuto altresì che solo un percorso di implementazione della totalità degli strumenti previsti dalla Legge 194 (rendendo operativi i necessari contrappesi per rendere la scelta consapevole e autodeterminata per ogni donna) può contribuire seriamente alla considerazione post-ideologica della Legge 194,
IL CONSIGLIO COMUNALE
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
– ad inserire nel prossimo assestamento di bilancio un congruo finanziamento al progetto Gemma, avviato nel 1994 su scala nazionale per l’adozione prenatale a distanza di madri in difficoltà1;
– a promuovere il progetto regionale “Culla segreta”2, stampando e diffondendo i suoi manifesti pubblicitari nelle Circoscrizioni e in tutti gli spazi comunali.

(1 PROGETTO GEMMA: si tratta di una specie di adozione in anonimato, che chiunque può fare: singoli, famiglie, gruppi parrocchiali, di amici o di colleghi, comunità religiose, condomini e classi scolastiche. Hanno aderito al Progetto anche Consigli comunali e perfino gruppi di carcerati. Spesso l’adozione viene proposta come dono per matrimoni, battesimi, nascite o in ricordo di una persona cara. Il Progetto Gemma offre alla mamma un sostegno economico che le può consentire di portare a termine con serenità il periodo di gestazione, accompagnandola nel primo anno di vita del bambino; è nato per mettere in collegamento le mamme in difficoltà con tutti coloro che desiderano aiutarle
2 CULLA SEGRETA: Per il parto in anonimato, all’interno degli ospedali, in Italia esiste una legge, ma le cronache continuano purtroppo a segnalare infanticidi e neonati morti a seguito di abbandono in luoghi dove non c’è possibilità di aiuto e sono pochi i casi in cui il neonato viene trovato ancora in vita. Esiste inoltre una rete di “culle per la vita” realizzate dal Movimento per la Vita e da altre organizzazioni di volontariato, ma sono pochissimi i casi in cui la madre ricorre a questo strumento protetto e sicuro. A seguito del decreto legge dpr 396/2000 sono circa 400 ogni anno le donne che partoriscono in anonimato all’interno dell’ospedale, ma è necessario far conoscere sempre più a tutte le donne i diritti che la legge riconosce per dar modo a chi è in attesa di un figlio, senza la possibilità di tenerlo, di valutare l’opportunità di darlo in adozione. Un atto di coraggio con il desiderio di salvare il proprio figlio e di affidarlo alle cure di un’altra famiglia. Non possono ripetersi tragedie come quelle del neo nato gettato in strada da una finestra o di neonati ritrovati nei cassonetti. Dietro a tutto questo ci sono solitudine, fragilità, emarginazione, disperazione, situazioni familiari complesse che si celano dietro a una apparente normalità. Molto si potrà fare attraverso l’informazione sui vari canali di comunicazione e sono necessari interventi a tutti i livelli. In tal senso è stata realizzata dalla Regione Veneto, grazie all’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin con la collaborazione della presidente della Federazione dei Movimenti e Centri di aiuto alla vita del Veneto Bruna Rigoni, l’importante iniziativa che ha portato alla realizzazione del manifesto “Culla segreta”. Hai sempre una scelta” che verrà collocato all’interno dei consultori delle Ulss della regione. Segnala la possibilità di partorire in ospedale in modo sicuro e segreto e riporta il numero verde di SOS Vita a cui ricorrere per donne e coppie disorientate e bisognose di un sostegno immediato perché si trovano ad affrontare una gravidanza difficile da accogliere).