Giorno del Ricordo, il Sindaco fa memoria delle vittime delle Foibe

7.02.19 – ore 14: Domenica 10 febbraio in Italia si celebra il ‘Giorno del Ricordo’ secondo quanto disposto dalle Legge numero 92 del 30 marzo 2004. “Ma prima ancora di un drammatico evento storico normato dallo Stato italiano – ricorda il Sindaco di Potenza Dario De Luca – si tratta di una delle pagine più dolorose, non solo per le popolazioni che vissero l’esodo giuliano-dalmata e per quelle vicine al confine orientale, ma per l’intero Paese. Il mio pensiero va alle famiglie degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, i cui cari vissero sulla propria pelle il dolore della deportazione e l’orrore delle foibe. Delitti ai quali per troppo tempo è stato negato anche solo il doveroso ricordo e che, ancora oggi, trova in dichiarazioni negazioniste, l’espressione di posizioni che non possono conciliarsi con una verità storica con la quale tutti siamo chiamati a fare i conti. Fonti storiche riferiscono numeri impressionanti: 250.000 esiliati e 20.000 italiani trucidati, molti dei quali lanciati ancora vivi nelle profonde cavità carsiche chiamate foibe. Carabinieri, poliziotti, personale della guardia di finanza, i pochi militari fascisti della RSI e i collaborazionisti che non erano riusciti a scappare per tempo e, in mancanza di questi ultimi, le loro mogli, i loro figli o i loro genitori furono uccisi in maniera crudele dai partigiani di Tito. Le esecuzioni di massa vennero eseguite passando per le armi solo alcuni dei prigionieri legati l’un l’altro con filo di ferro ai polsi e catene, e spingendo in crateri alti fino a 200 metri prigionieri vivi e morti, lasciando che i primi morissero o durante la caduta o di stenti, sofferenza e fame che duravano anche giorni. E’ importante che tutti noi, a cominciare dalle Istituzioni e dal mondo della scuola, si possa proseguire l’opera di verità storica che la legge 92/2004 ha meritoriamente avviato, al fine di diffondere una cultura che aborrisca ogni forma di violenza e di vendetta, da qualunque parte provenga, e che indichi nella pace l’unica e la migliore strada possibile di convivenza tra i popoli e all’interno di ciascuna nazione” conclude il sindaco De Luca.