Consiglio comunale del 30 aprile, resoconto giornalistico

30.04.19 – ore 10,05: Il Consiglio comunale si apre alle 10,05 con il presidente Luigi Petrone che introduce i lavori ricordando che “questa è l’ultima seduta del consiglio comunale così come composto. Abbiamo portato a termine un cammino lungo e accidentato, ringrazio per avermi accordato per ben due volte la vostra fiducia, conferendomi l’onere e l’onore di essere il vostro Presidente. Vi ringrazio anche per il vostro lavoro che avete svolto con passione, con l’obiettivo del perseguimento dell’interesse dei cittadini. Ringrazio il Sindaco Dario De Luca, persona competente ed equilibrata. Ringrazio tutti i componenti della Giunta. Ringrazio tutto il personale d’ufficio per la professionalità, l’impegno e la competenza con la quale hanno svolto il loro lavoro. Stringo in un lungo, affettuoso e caloroso abbraccio tutti voi, mi mancherete”. Petrone pone in votazione i verbali della seduta precedente, che viene approvata a maggioranza. L’assessore Luigi Vergari illustra il Rendiconto di Gestione che riguarda l’esercizio 2018: 2.022.550,48, un avanzo di amministrazione superiore a quello dello scorso anno. Sotto il profilo di competenza si parte da oltre 6 milioni e poi viene ricondotto ai due milioni citati per vari capitoli che limano l’avanzo iniziale. A cominciare dalla relazione dei Revisori, ci accorgiamo che tutti gli adempimenti previsti dalle normative vigenti sono stati tutti rispettati. 410.000 euro riconosciuti come debiti fuori bilancio. Copertura dei servizi a domanda individuale del 38 %. Interessi passivi passano da oltre un milione del 2017 ascrivibili all’anticipazione di cassa ai circa 200.000 del 2018. Sul fronte dell’indebitamento passiamo dai 145.943.000 circa ai 137.435.000 circa del 2018. Anche il Bilancio di Acta si chiude con un avanzo di amministrazione. Al termine di questa esperienza ringrazio il Sindaco per avermi dato l’opportunità di servire la mia comunità, portando l’ente dai 26.640.000 di disavanzo nel 2014, agli oltre 2 milioni di avanzo di amministrazione nel 2018. Ringrazio tutti i consiglieri, i dirigenti, i funzionari e il personale tutto del Comune che hanno contribuito in maniera diretta e indiretta all’ottenimento di questi risultati”. Il capogruppo del Centro democratico Pietro Campagna interviene evidenziando “l’aver messo in ordine i conti, risponde a verità anche formalmente oltre che sotanzialmente? Certificazione dei parametri per gli enti strutturalmente deficitari, prevedono un quinto dei parametri stessi che risultano negativi: volume dei residui attivi di nuova formazione provenienti dalla gestione di competenza e un altro passaggio accendono qualche dubbio e il fatto che a fronte di una città ridotta allo stremo chiudere un bilancio in avanzo di amministrazione significa non aver capacità di spesa. Non si tratta dunque di un dato positivo. Il debito non è diminuito ma è passato dai 135 milioni del 2013 ai 159 milioni del 2018. La rata per pagare i mutui passa da 13 a 16 milioni, quindi su bilancio di spesa corrente già esiguo grava questa ulteriore zavorra. La città cammina veramente da sola? Nel 2018 abbiamo avuto contributi per circa 9 milioni il 12% delle spese dell’Ente. L’indicatore di tempestività dei pagamenti ci dice che un sesto di quanto dovuto ai fornitori dei servizi dall’Ente viene corrisposto oltre i 300 giorni dall’effettuazione del servizio. Non ho avuto modo di conoscere da consigliere comunale quanto il Comune abbia realmente incassato. Nell’elenco triennale delle opere pubbliche alcune date di fine lavori previsti ad aprile 2018, risultano essere ancora oggi largamente disattese”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessandro Galella interviene per dire che questa “Amministrazione si è trovato una città nel disastro più assoluto, neppure in grado di quantificare quante decine di milioni si spendevano in più rispetto ai soldi che erano a disposizione. Era difficilissimo immaginare un nuovo equilibrio di bilancio. Oggi, pur essendo opposizione, non posso che essere felice per un a città che ha raggiunto finalmente un equilibrio. A tutti sarebbe piaciuto pensare un grande orizzonte, ma in una città allo sfascio totale bisognava fare i conti con la realtà. Ci sono dei ritardi e delle inefficienze, ma prima quanti fondi europei non sono stati intercettati prima. Non possiamo festeggiare per aver ottenuto grandi risultati, ma l’aver ottenuto la normalità, per come era ridotta Potenza, città lasciataci nel disastro assoluto, è già un ottimo risultato. La sfida che aspetta i prossimi amministratori è fare diventare Potenza un faro per l’intera regione. Una Regione, come Ente, che non con al governo il centrosinistra, ha sempre avuto un trattamento differente tra i due capoluoghi di provincia, e il capoluogo di regione ne ha fatto le spese. Spero che riusciremo a costruire per Potenza un grande futuro”.
“Il criterio dell’economicità” secondo il consigliere di ‘Progressisti per Potenza’ Giampiero Iudicello “è quello che ha guidato questa Amministrazione. Prima non era tutto un disastro, ma abbiamo ereditato un disavanzo di oltre 24 milioni annui. Sono fiero di aver fatto parte di questa Amministrazione, e felice di aver conosciuto persone della qualità del presidente Petrone e del sindaco De Luca”. Il consigliere del gruppo ‘Lega per Salvini premier’, Mario Guarente, esordisce ricordando che “dopo 5 anni parlare ancora di dissesto ideologico mi lascia perplesso. La situazione al nostro insediamento era non solo complicata, ma davvero critica rispetto per esempio all’utilizzo di fondi e alla possibile perdita di finanziamenti”. Il consigliere del gruppo misto Fernando Picerno dopo i ringraziamenti sostiene che “con questo bilancio consuntivo i conti sono tornati in ordine, ma alcune criticità sono rimaste. Penso alla mancata realizzazione della scuola di Macchia Romana. Acta con la possibilità di assunzione di nuove competenze, spero possa assolvere meglio a compiti che il Comune ha oggettivamente faticato ad assicurare”. “La visione che in passato sovrastimava necessità e possibilità di una città che ha meno di 70.000 abitanti, ha determinato politiche sbagliate e idee programmatiche che hanno poi trovato sintesi in spese esorbitanti rispetto alle entrate che poi nella realtà si realizzano. L’idea di città deve emergere – prosegue il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Savino Giannizzeri – deve tener presente gli sforzi fatti in questi ultimi 5 anni e non può prescindere dalla realtà, avendo come linee guida un’analisi costi-benefici”.
Il consigliere del Pd Nicola Lovallo interviene facendo un excursus su quella che è stata la sua storia politico-amministrativa, fuori e all’interno dell’Ente. “Rispetto al merito dell’argomento in discussione in questi 5 anni ho svolto il mio ruolo all’interno dell’opposizione come meglio ho saputo fare. Rispetto al passato, ciò che è stato prima di questa Amministrazione, non ho mai evitato di assumere le mie responsabilità”. Il capogruppo di Socialist & Democrats Donato Pace ricorda l’indecisione che avemmo all’epoca “nello scegliere se votare o meno una misura dura come quella del dissesto. La votazione di quel provvedimento ebbe un esito che vide 27 favorevoli su 31 consiglieri presenti. Da allora ognuno ha fatto la propria parte. Abbiamo riportato la barca Potenza in acque più tranquille, non certo all’approdo. In questi 5 anni abbiamo potuto dare poche risposte ai cittadini, ma abbiamo realizzato molto di quanto era nelle nostre possibilità. Sul Bilancio nulla da aggiungere a quanto detto dall’assessore Vergari. Ringrazio Il Sindaco per quanto fatto e per come l’ha fatto”. Il consigliere del Pd Gianpaolo Carretta prende la parola per affermare che “il bilancio è un dato tecnico che ha grande valenza politica. Non si è consumata una pagina positiva per la città, per chi ha svolto un ruolo di opposizione, sul dissesto vedo ancora oggi una contrapposizione ideologica. La questione Bilancio e la questione dissesto non si chiude oggi dal punto di vista politico. La pianta organica dell’Ente è largamente deficitaria. Le contrade sono abbandonate a loro stesse. Rimangono le criticità nella raccolta differenziata, che pur è stata avviata. Ritengo che alcune difficoltà allo stato restano insormontabili. Annuncio il mio voto contrario al Bilancio, per una decisione che è prima di tutto politica”. Il consigliere di ‘Lega per Salvini premier’ Francesco Fanelli, sostiene che “politiche clientelari e assistenziali ci hanno portato al dissesto, ci hanno portato al dovere di constatare un dissesto che enti terzi hanno certificato. Qualcosa di buono è stato fatto da questa Amministrazione, ma molto di più si doveva fare e si dovrà fare”. Il Sindaco di Potenza, Dario De Luca, apre la sua replica ringraziando in primis “l’amico presidente Petrone. Ringrazio voi consiglieri, i miei assessori e con il rendiconto 2018 chiudiamo un percorso di risanamento contabile e amministrativo con un avanzo di amministrazione di due milioni di euro. Paradossale discutere ancora oggi di un dissesto certificato da organi terzi, Prefetto e Corte dei Conti. L’Amministrazione ha deciso di caricarsi un onere, quello di risanare le casse del comune di Potenza. Un risanamento che è andato avanti riducendo la spesa, 43 milioni accumulati come disavanzo, ci sono stati in parte finanziati dalla Regione, 32 milioni, e il resto abbiamo provveduto noi. Il tutto anche grazie a misure modificate all’uopo dal governo nazionale. La pianta organica ha subito una contrazione ma non so se ha fatto più male più dell’eccessiva espansione verificatasi nei tempi precedenti, con la stabilizzazione di 139 persone aventi profili talmente bassi da non essere utili allo stesso Comune. In termini politici in questi 5 anni abbiamo fatto esattamente quello che il voto popolare ci ha chiesto. La scelta del Consiglio di perseguire questi obiettivi ha determinato scissioni all’interno dei due schieramenti, a testimonianza del civismo, del senso civico che ha poi contraddistinto l’operato di questa Amministrazione. Lasciamo una città migliore rispetto a quella che abbiamo ereditato. Siamo arrivati con un meno 25 milioni di euro, lasciamo a chi arriva un più due milioni di euro. E’ un dato di fatto. Senza la dichiarazione di dissesto non avremmo avuto quelle tutele che la legge prevede a difesa degli enti che vivono quella condizione e che oggi consentono al Comune di vivere oggi una situazione di tranquillità finanziaria. Ognuno ha le sue posizioni politiche. Per riequilibrare il Bilancio abbiamo contratto le spese, ma abbiamo anche avviato la raccolta differenziata, che ha punti in difficoltà, ma che rappresenta tanto per i nostri cittadini, anche in termini economici. Siamo il primo capoluogo di regione in Italia ad aver raggiunto la soglia del 65% di raccolta differenziata, e diventerà il 70% entro la fine dell’anno. Ulteriori progressi si registreranno per far diventare Potenza una città a ‘rifiuto zero’, e che nei prossimi giorni vedrà attivare la raccolta ‘porta a porta’ per altri 6.000 cittadini che nelle contrade vivevano il disagio per colpa di chi si ostinava a conferire non rispettando le regole. Sono contento di affidare al prossimo Sindaco una città amministrabile meglio di quella che ho ricevuto io, auspicando che lui possa fare lo stesso con chi arriverà dopo di lui. Chi amministrerà questa città mi auguro lo possa fare con spirito di servizio, avendo la coscienza pulita, le mani pulite, e fuori da ogni logica di interesse proprio e di parte. Il bene comune sia sempre e solo l’unica traccia entro la quale muoversi”. Si apre la fase delle dichiarazioni di voto, con quella contraria del consigliere Campagna. Voto contrario espresso del consigliere Galella così come quello espresso dal consigliere Guarente. Contrario anche il voto espresso dal capogruppo di ‘Liberiamo la città con Cannizzaro’ Michele Cannizzaro. Il capogruppo dei Popolari per l’Italia Franco Morlino vota favorevolmente così come il consigliere Iudicello. Voto contrario espresso dal consigliere Lovallo mentre favorevole quello della consigliera Alessandra Sagarese e quello del consigliere Antonio Pesarini (Socialist & democrats). Favorevole il voto del capogruppo di ‘Potenza condivisa’ Felice Scarano. Contro l’approvazione del Bilancio si esprime il capogruppo di ‘Lista civica per la città’ Antonio Vigilante. Il Bilancio consuntivo 2018 viene approvato a maggioranza con il voto contrario dei consiglieri Campagna, Cannizzaro, Guarente, Fanelli, Vigilante, Galella, Giannizzari, Lovallo, Meccariello.