Banca Popolare di Bari, interviene Smaldone

15.01.2019 – ore 10: “Sembra che ormai rivendicare il ruolo di “capoluogo di regione” sia diventato un mantra che, a turno, numerosi membri dell’Amministrazione, ripetono quotidianamente, quasi a voler ribadire una particolare forza o presunta superiorità, tutta da dimostrare. Il Sindaco ha perso un’altra importante occasione per dimostrare ai lucani tutti, e forse a se stesso, che un ruolo come il suo impone di tenere un comportamento all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Come è noto a tutti, – prosegue in una sua nota il presidente del gruppo consiliare ‘Potenza Città Guiardino’ Pierluigi Smaldone – il 13 dicembre scorso è stato disposto dalla Banca d’Italia il commissariamento della Banca Popolare di Bari. Si tratta di un Istituto particolarmente radicato nel tessuto socio-economico locale, considerando, da un lato, il numero degli occupati (quasi trecento in Basilicata, circa centoquaranta nella sola città di Potenza), dall’altro le molteplici relazioni con le istituzioni e le aziende locali (si pensi al servizio di tesoreria presso il “San Carlo” o la Regione Basilicata). Sono state prospettate ipotesi di drastiche riduzioni del numero dei dipendenti, che avrebbero ripercussioni disastrose sulla Città di Potenza, in termini, oltreché occupazionali, sociali e di sviluppo economico. Riguardo a tale vicenda, però, il Sindaco non si è in alcun modo pronunciato. Non una parola a tutela dei lavoratori, non un gesto volto a far capire che la politica c’è e difenderà un’importante realtà del territorio. Sarebbe un vero problema se al posto della direzione della Banca Popolare di Bari, in Viale Marconi, dovessimo trovarci tra qualche mese a piangere sul cadavere di un altro pezzo di economia andato in fumo…

Ingenuamente potremmo pensare che il Sindaco non abbia alcun potere nella vicenda. In parte è così. Tuttavia, i sindaci di altre città coinvolte, quali Bari e Teramo, sono stati ascoltati il 9 gennaio presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del d.l. recante Misure urgenti per il sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento. Guarente: non pervenuto. Per non parlare del governo Regionale: sembra che la questione non interessi a nessuno! E invece ora servirebbe uno sforzo all’insegna della coesione, coinvolgendo tutti, dalla politica alle parti sociali.

Il problema vero è che il ruolo di “capoluogo” non va rivendicato, bensì interpretato e dimostrato. Continuare a ripetere frasi fatte o slogan, cui non facciano seguito azioni concrete, non serve a niente, se non ad attirare crescenti antipatie troppo spesso nutrite verso la città di Potenza”.