Scultura estesa #1Potenza identità, verticalità, stratificazione’, in mostra fino al 9 gennaio 2022

2.12.2021 – ore 16: La mostra ‘Scultura estesa #1Potenza identità, verticalità, stratificazione’ è stata presentata ai giornalisti nel corso della Conferenza stampa che si è tenuta nella sala Conferenza del Palazzo della Cultura. Presenti l’assessore alla Cultura Stefania D’Ottavio, la direttrice del Laboratorio di Arte pubblica Lap, Elisa Laraia e la coordinatrice della scuola Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Rosaria Iazzetta. “Un progetto di grande qualità, non un’azione fine a se stessa, ma un lavoro che ben sintetizza quanto stiamo portando avanti nell’ambito delle iniziative previste per il Piano triennale della Cultura, inserito nell’Azione 12 del Piano strategico della Regione. La visione verticale della nostra città, – ha spiegato l’assessore D’Ottavio – che si coniuga all’espressione artistica di giovani dell’Accademia di Belle arti di Napoli, che annovera anche studenti di altre nazioni e altri continenti, dà vita a una sintesi in grado di sperimentare nuovi linguaggi, e soprattutto di proporne la sperimentazione a quanti visiteranno questa mostra. L’estrema diversità che contraddistingue il tessuto urbanistico e sociale dei rioni di Potenza, offre una chiave di lettura per opere che, attraverso il lavoro di questi giovani artisti, costituiscono un caleidoscopio di emozioni, sensazioni, spunti di riflessione. Ringrazio Lap e l’Accademia per questa opportunità che insieme abbiamo ritenuto di offrire al capoluogo e a quanti verranno a visitare l’esposizione”. “Da 12 anni con Lap – ha evidenziato la Laraia – abbiamo intrapreso un percorso che si apre alla crescita culturale della nostra comunità. Con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli intendiamo proseguire lungo questa traccia, collocando Potenza nel panorama nazionale dell’arte contemporanea. Si tratta di una prima tappa di un lavoro che vedrà nei prossimi mesi altri artisti lavorare con Potenza e su Potenza”. Per la Iazzetta “è straordinaria la decisione dell’Amministrazione comunale di affidare uno spazio espositivo così importante e di grande qualità ai giovani. Investire su ragazze e ragazzi che hanno già cominciato il proprio cammino di affermazione attraverso le rispettive espressioni artistiche è segno di lungimiranza, oltre a rappresentare un possibile stimolo per i ragazzi potentini e lucani. Il linguaggio immediatamente comprensibile non è l’unico conosciuto, la realtà contemporanea deve diventare terreno di confronto. Lavori digitali che si alternano a opere materiche, fisiche, tridimensionali. Si tratta di realizzazioni di artisti sia italiani, sia provenienti da altri Paesi e continenti. Dal cibo alla videosorveglianza, dalla perdita di memoria alla costruzione di un vuoto, tutto questo e molto altro si incontra in quello che a tutti gli effetti è uno spazio per far misurare i ragazzi, in un crogiuolo di possibilità che agli stessi ragazzi si offrono”.
Nell’ambito delle attività di promozione dell’Arte Contemporanea dell’assessorato alla Cultura del Comune di Potenza si inaugura – è stato inoltre evidenziato – un’inedita mostra espositiva, composta da opere tridimensionali e multimediali, che aiutano a riflettere sulle caratteristiche peculiari della città di Potenza, dal punto di visto fisico ed emotivo. Lo sviluppo verticale, in modalità crescente e densamente popolato verso l’alto, la stratificazione di storie differenti, e la ricerca di una propria identità specifica, hanno reso straordinarie le caratteristiche del capoluogo potentino, e per questo alimentato a pieno la creatività dei giovani artisti. L’humus così creatosi a Potenza, non è una questione isolata alla socialità che la contraddistingue e non è nemmeno una parentesi aperta, con parole ristrette, nel contesto nazionale. E’ un tratto storico urbanistico, che rileva un potenziale evidente, dalla quale è possibile estrarre i migliori moventi di ricerca e di sperimentazione speciale. Gli studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, si sono cimentati nello studio di materiali e modalità rappresentative innovative per meglio raccontare la relazione reale con l’ambiente contemporaneo, senza tralasciare la componente materica classica, viva nella scultura e in ogni assetto urbano, in cui, dove celato e dove evidente si raccontano gli insediamenti e le distruzioni, come un ricorrente processo di crescita ed evoluzione autoctona”. Le opere in mostra, sono degli artisti: Maria Giovanna Abbate e Francesco Capasso, Metta Borriello, Liu Daini, Raffaele Di Lorenzo, Alessandra Falcone, He Wenzheng, Irene Macalli, Carlo Menale, Rita Passarelli, Gemma Scala, Giuseppe Simonelli, Miho Tanaka e Apo Yaghmourian. La mostra, nel rispetto delle norme Covid, sarà visitabile, nelle sale del Palazzo della Cultura, in via Cesare Battisti, 1, ingresso gratuito, fino al 9 gennaio 2022.