Tempietto di San Gerardo

 L’edicola votiva dedicata a San Gerardo La Porta, patrono della Città di Potenza, è realizzato sui resti di un’antica neviera e sito sul limite della Piazza Matteotti a ridosso del Muraglione.
L’edificio è attribuibile all’architetto Giuseppe d’Errico, mentre il busto del Santo è stato realizzato dall’artista potentino Michele Busciolano. La piccola struttura, di chiaro gusto neoclassico, ha pianta semiottagonale e il busto neorinascimentale del Santo (raffigurato nell’atto di benedire) poggia su un piccolo podio, secondo quella che era la logica dei templi dell’antichità.
L’edicola ripropone la facciata di un edificio a cupola, con pianta semicircolare, chiusa sul retro. Sul basamento formato a gradoni, poggiano cinque colonne con il fusto scanalato, decorato con il capitello a foglie. Le colonne sorreggono una trabeazione in marmo policromo decorata da angioletti e figure floreali. L’iscrizione a sinistra ricorda due momenti importanti per la città: l’invasione dei briganti nel 1809 e l’insurrezione del 18 agosto 1860.
La costruzione risale probabilmente al periodo tra il 1861 – anno in cui alcuni cittadini manifestarono la volontà di costruire un tempietto dedicato al Santo, come risulta da un documento datato 1861 – e il 1866 quando fu stanziata dal Comune la somma di Lire 212,50 per l’esecuzione di alcuni lavori.
Gerardo Della Porta, ovvero Gerardo di Potenza fu vescovo di Potenza dal 1111 al 1119. Oggi è venerato come Santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono della Città di Potenza.
Nato a Piacenza da una famiglia di nobili origini (i marchesi Della Porta), Gerardo si diresse verso l’Italia meridionale forse alla volta dei luoghi santi, ma giunto a Potenza decise di dedicarsi alla vita apostolica. Fu tale il suo impegno che andò a svolgere il ruolo di Vescovo della Città, carica vacante dal 1099, data della morte del precedente Vescovo, anche lui di nome Gerardo. Fu proclamato Vescovo ad Acerenza nel 1111 e guidò la Chiesa per otto anni.
Le sue reliquie sono riposte in un sarcofago nel Duomo di Potenza.
A solo un anno dalla morte, nel 1120, Papa Callisto II lo proclamò Santo ed immediatamente la popolazione potentina iniziò a venerarlo.
L’arciprete Francesco Giambrocono ricorda nel 1887, in occasione del Giubileo indetto da Papa Leone XIII, che Gerardo diffuse fra tutta la popolazione la conoscenza e la sapienza e contribuì ad aumentare l’istruzione a tutto il popolo, spalancando le porte della conoscenza custodite dal clero a tutti i potentini.
Il Santo viene onorato principalmente il 30 maggio, ossia il giorno della traslazione delle sue reliquie, ma anche il 30 ottobre, giorno della sua morte.
Nella tradizione popolare della città di Potenza è principalmente ricordato per l’episodio della cacciata dei Turchi: secondo la leggenda la Città fu attaccata, durante il medioevo, da un esercito di Turchi, che fu scacciato grazie all’intercessione miracolosa del Vescovo Gerardo. Tale evento è privo di storicità ed il racconto della vicenda è probabilmente frutto di una rielaborazione popolare di diversi avvenimenti storici di epoche differenti. L’evento narrato nella leggenda è ricordato nella sfilata dei Turchi che si tiene il 29 maggio di ogni anno a Potenza.
Nel luogo in cui secondo la leggenda avvenne il miracolo è stato edificato un tempietto con una statua del Santo, popolarmente conosciuto come “San Gerardo di marmo”, realizzato probabilmente nel 1865 dallo scultore potentino Antonio Busciolano.
Secondo il Vescovo di Potenza Tiberio Durante altri furono i miracoli del Santo non ricordati nella memoria popolare: a Gerardo sarebbe attribuita la trasmutazione dell’acqua in vino, la guarigione di ammalati dalla cecità, dalle paralisi, dalla sordità e dal mutismo.

 

 Testo a cura dei volontari  del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”

FONTI :
www.ottocentoinmostra.it
www.paesionline.it
wikipedia.org