Chiesa di San Francesco

Nell’angolo destro di Piazza Mario Pagano si erge l’austero edificio della Chiesa di San Francesco, realizzata nel 1274. La data è riportata nell’iscrizione posta alla base dell’archivolto, che sorge sui resti di un preesistente oratorio proto romanico, di cui si conservano elementi decorativi in pietra inseriti nel muro sinistro esterno della Chiesa.

Nonostante i cospicui interventi quattro-cinquecenteschi, la fabbrica conserva ancora alcuni elementi di epoca angioina riscontrabili sia nell’impianto planimetrico, sia nelle tre monofore ogivali presenti sul fronte nord dell’aula e nella finestra trilobata dell’abside, sia, infine, nei due ordini di finestre gotiche che sovrastano il primo registro del campanile.
La facciata di pietra lavorata faccia a vista cattura lo sguardo per il magnifico portale in pietra di stile catalano, che incornicia le ante del portone, in legno intagliato, composto da otto formelle recanti motivi vegetali, suonatori e demoni, risalente al 1499.

Sul lato sinistro sotto il campanile cuspidato, articolato su quattro livelli con finestre gotiche, si conserva il portale in pietra calcarea che incornicia una porta lignea intagliata e traforata. Quest’ultima dà accesso all’ala superstite del chiostro cinquecentesco, fatto ricostruire nel 1500 per iniziativa dei Conti Guevara di Potenza.

Questo è l’unico elemento dell’antico convento fondato nel 1265. L’interno della Chiesa ha un impianto molto semplice, che ricorda lo stile essenziale delle chiese francescane: un’unica navata coperta a capriate lignee e terminante con un’abside.

L’abside è un imponente arco trionfale in pietra, che divide la navata dal presbiterio. Esso presenta costoloni raccordati ai pilastri mediante capitelli con motivi antropomorfi.

Lo stile  tardogotico è di ascendenza catalana. Dal soffitto pende, sospeso sull’altare maggiore, un Crocifisso in legno del XVI secolo, in cui la forma del corpo  monumentale è ferma e compatta. Lo stile prelude a soluzioni iconografiche e formali barocche. Di pregevole fattura è l’icona della Madonna del Terremoto, un dipinto su tavola realizzato tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo molto vicina stilisticamente alle icone pugliesi. La tavola  è un’opera locale del tardo duecento, dipinta secondo lo stile bizantino. É stata donata alla Chiesa nel 1852 dalla famiglia Janora. L’effigie è anche chiamata “Madonna del Terremoto”, perché legata al ricordo del sisma del 17 dicembre 1857, durante il quale la popolazione invocò protezione dalla Madonna. Sulla parete sinistra in una nicchia è alloggiato l’affresco raffigurante il Martirio di San Sebastiano, opera del celebre pittore lucano Giovanni Todisco, risalente alla metà del XVI secolo (1955-1960). Il pittore lucano dipinge l’affresco con perizia calligrafica e colloca sullo sfondo un paesaggio con minuzia mentre i personaggi appaiono caratterizzati ciascuno nel proprio ruolo: il re che impartisce l’ordine ad arcieri accaniti a prendere la mira contro il Santo, quasi serenamente abbandonato al proprio martirio. Sulla parete destra della navata è addossato il monumento funebre di Donato de Grasis realizzato in pietra calcarea e risalente al 1534. Sopra due basamenti  è collocato il sarcofago a vasca, sostenuto da due grifi alati, sul quale è distesa la figura del defunto. La lunetta  formata da un bassorilievo con Madonna e Bambino tra due angeli inginocchiati. Il De Grasis, soprannominato “Malamogliera”, fece allestire tale sepolcro quand’era ancora in vita. L’immagine scolpita a figura intera in postura orizzontale è l’unica testimonianza del vestiario indossato dagli abbienti dell’epoca. Sempre lungo la parete destra si trovano i dipinti murali raffiguranti “Santa Chiara” e “San Francesco di Assisi” attribuiti a Nicola da Novi.L’affresco , collocato in una piccola nicchia, appartiene alla prima metà del XIV secolo. La santa è in posizione frontale con il saio francescano ed un libro nella mano sinistra. Nella fascia superiore c’è una decorazione dipinta con motivi geometrici. San Francesco è, in posizione eretta, a capo scoperto, con il saio fermato in vita da un cordone ed un libro nella mano sinistra.

In the corner of Piazza Mario Pagano, next to the government palace, there’s the ancient church of San Francesco, built in 1274.

The facade of stone catches the eye for the magnificent portal in Catalan style that frames the main door, dating back to 1499. The only surviving element of the ancient convent is the 16th century cloister, restored in 1500, by the will of Guevara counts of Potenza.

The interior of the church is very simple made, as belonging to the Franciscan style, with a single covered nave with wooden trusses, ending in an apse. There are some works of art keeped inside, as a painting on wood titled “Madonna del terremoto”, gifted to the church by an ancient family of the city; there are also murals, one of which representing the Martyrdom of Saint Sebastian, made by the famous local painter Giovanni Todisco, while in the others, attributed to Nicola da Novi, Saint Clare and St. Francis of Assisi appear.

On the right part of the nave, there’s the funerary monument of Donato de Grasis, realized in limestone in 1534.

Testo e foto a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”