Emissioni elettromagnetiche

Che cos’è l’inquinamento elettromagnetico?

I campi elettromagnetici naturali sono le ultime vittime delle alterazioni avvenute nell’ambiente biologico con l’avvento dell’era elettrica fino all’attuale fase tecnologica, in cui l’uso dell’energia nella sua forma elettromagnetica è aumentato notevolmente per via dello sviluppo e della diffusione degli impianti per le telecomunicazioni e delle apparecchiature elettriche; così l’inquinamento elettromagnetico cresce inarrestabilmente sul nostro pianeta, pericoloso ed “invisibile”, celandosi dietro l’ignoranza che circonda il problema e costituendo una seria minaccia per la salute pubblica.

 

I campi elettromagnetici inquinanti sono generati sia in Bassa frequenza che in Alta frequenza, due milioni di volte superiori a quelli del fondo naturale. I campi a Bassa frequenza sono generati dagli elettrodotti, dai trasformatori e dagli elettrodomestici, i campi ad Alta frequenza dalle onde impiegate per le trasmissioni radiotelevisive e per la telefonia mobile. Quest’ultimo settore merita un discorso a parte per i danni causati dall’utilizzo, ormai estremamente diffuso, dei telefoni cellulari e per la presenza nell’ambiente urbano dei ripetitori, i quali determinano l’impatto più dannoso sulla popolazione esposta alle sue onde In quest’ambito gli interessi in gioco sono forti, quindi i gestori degli impianti per le telecomunicazioni, in accordo con amministratori e proprietari d’immobili, non hanno scrupoli nell’istallare impianti ed antenne in prossimità di condomini, approfittando della disinformazione che avvolge la questione, di una legislazione insufficiente e “corrompendo” i condomini con offerte vantaggiose (contratti gratuiti di rete fissa, telefonini in omaggio, sostanziose somme di denaro).

Gli effetti nocivi dell’ inquinamento elettromagnetico

Gli effetti nocivi che i campi elettromagnetici determinano sull’organismo umano possono essere suddivisi in due categorie: a breve e a lungo termine. Gli effetti a breve termine maggiormente riscontrati negli individui esposti alle radiazioni sono: micro-scosse, vibrazione dei capelli e della peluria, fino ad arrivare a variazioni del metabolismo, delle funzioni ghiandolari, del sistema immunitario, del sistema nervoso centrale e del comportamento.
Gli effetti a lungo termine possono essere suddivisi, a loro volta, in tumorali e non tumorali. Svariati sono gli effetti non tumorali, evidenziati da attendibili studi scientifici: disturbi neurologici, circolatori e del sonno; alterazioni ematologiche, vertigini, depressione, cefalee; limitazione della capacità di apprendimento, perdita di memoria, caduta di capelli, diminuzione della libido. Per quanto riguarda gli effetti tumorali, l’esposizione a campi elettromagnetici viene associata all’incremento di tumori del sistema nervoso centrale e del sangue (è stato riscontrato un grave rischio per la popolazione infantile, maggiormente soggetta a forme leucemiche a causa della ridotta massa fisica).

La legislazione

  • Legge n. 22 febbraio 2001, n. 36: “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”
  • Legge Regionale n. 30 del 5 Aprile 2000: “Normativa regionale in materia di prevenzione dell’inquinamento da campi elettromagnetici”