La Città Educante

LA CITTA’ EDUCANTE

Il Comune è stato chiamato ad esercitare un ruolo nuovo e di grande rilievo quale protagonista e soggetto regolatore delle complesse problematiche che investono il settore dell’istruzione ed il territorio di riferimento.

L’uso delle risorse che vengono investite per sostenere il corretto svolgimento delle attività educative e scolastiche richiede una particolare attenzione per i processi di innovazione che coinvolgono le istituzioni scolastiche, in relazione alla accresciuta sensibilità della comunità cittadina che esprime una richiesta sempre più consapevole e matura.

Il Comune di Potenza in questi ultimi anni ha profuso un grande impegno per sostenere e diffondere la cultura delle responsabilità diffuse intorno ai processi di educazione e formazione che investono la scuola dell’obbligo.

Le cinque Conferenze Cittadine sulla scuola svoltesi a Potenza hanno costituito un’esperienza pressoché unica, un percorso fondamentale che ha coinvolto tutti i soggetti interessati in un appassionante dibattito sui problemi della scuola e della città. Grazie al lavoro svolto insieme ai Dirigenti Scolastici, ai Presidenti dei consigli di Circolo, ai docenti ed ai genitori degli alunni che con grande determinazione hanno portato la centralità della scuola all’attenzione dell’Amministrazione

Comunale, per altro già sensibile a questi temi, si è compreso fino in fondo che la funzione educante non è appannaggio solo della scuola, ma appartiene alla comunità più vasta, alla Città nella sua interezza.

E’ la città intera, in tutte le sue articolazioni, a farsi carico dei processi di educazione e formazione dei suoi piccoli cittadini.

La prospettiva è quella della “Città Educante”.

La Città è il luogo dove si sviluppano e si confrontano gli interessi dei singoli e quelli più generali della collettività. La Città è il luogo dove si determinano processi economici, produttivi, culturali, dove si misura il livello di giustizia sociale, dove nei rapporti sociali e personali emergono contraddizioni, marginalità, momenti di generosità.

La “Città Educante” propone una cittadinanza creativa e partecipe alla vita pubblica perseguendo l’obiettivo di un’educazione attiva. Di rilevante importanza è l’assunzione della consapevolezza che i processi educativi non possono essere confinati nell’ambito scolastico-educativo, ma devono uscire dalle aule di scuola per coinvolgere l’ambiente urbano nella sua complessità e multimedialità.

E’ in questo contesto che si è voluto assegnare alla scuola e alla Città nuovi ruoli e nuove funzioni.

La Consulta Cittadina della scuola con il suo Regolamento, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 131 del 20 dicembre 2007, rappresenta un organismo con funzioni e compiti di primaria importanza nell’ambito delle attività propositive ed orientative delle politiche scolastiche cittadine.

Essa costituisce una esperienza innovativa e rilevante di partecipazione democratica, di proposta di coordinamento e di confronto per tutti i soggetti pubblici e privati presenti sul territorio comunale al fine di promuovere il progetto educativo della comunità cittadina, un importante momento di stimolo e di verifica dell’impegno civile della comunità cittadina che, nel pieno rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, individui percorsi formativi propri la cui realizzazione sarà affidata alle scuole.

E’ intenzione dell’Amministrazione Comunale promuovere le iniziative, finalizzate a favorire la partecipazione attiva dei ragazzi alle attività di studio e di confronto collegate allo sviluppo della scuola dell’obbligo cittadina.

La centralità dei libri per la qualità della vita di relazione (specialmente tra i ragazzi) non può essere messa in discussione, così come non è in discussione la centralità dell’aria.

LA BIBLIOTECA COMUNALE PER L’INFANZIA

Ogni Biblioteca possiede una propria storia, ha un’origine che deriva dal desiderio collettivo e dall’intuizione di alcuni. La Biblioteca per l’Infanzia del Comune di Potenza fu inaugurata nei primi anni Ottanta, con sede in zona Montereale, ed è da annoverare tra le scelte più lungimiranti fatte dall’Amministrazione, desiderosa di offrire una risorsa ulteriore alla comunità cittadina gravemente segnata a seguito degli eventi sismici.

Perché una Biblioteca per l’Infanzia?

In quegli anni, a Potenza erano presenti solo due biblioteche: la Biblioteca Nazionale, il cui accesso era (ed è) riservato ai soli maggiorenni, e la Biblioteca Provinciale, anch’essa priva di specificità per l’Infanzia. In realtà, le biblioteche per l’Infanzia erano allora piuttosto rare, specialmente nel Sud Italia.

Le prime biblioteche per ragazzi nacquero quando iniziò a diffondersi la consapevolezza che i bambini avessero bisogno di un servizio e di uno spazio specifico per conoscere il libro e sperimentare il piacere (non il dovere) della lettura, come da qualche decennio avveniva, per esempio, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. In Italia, la città di Genova ha precorso i tempi con l’apertura nel 1971 della Biblioteca Internazionale per Ragazzi “Edmondo De Amicis”. All’inizio di quegli anni molte biblioteche davano luogo, al loro interno, a uno “Spazio Ragazzi” e nelle città più grandi (Milano, Roma, Bologna, Trieste…) furono istituite biblioteche specializzate per l’Infanzia.

Si dirà che è una questione di cultura, poiché è evidente che le attenzioni verso la figura sociale del <<bambino>> è inevitabilmente legata all’epoca e al luogo di riferimento. Storia, letteratura, cinema testimoniano come, fino a qualche decennio fa, i bambini fossero considerati categoria a sé: piccoli adulti, spesso privi delle necessarie attenzioni, senza nessuna separazione dagli adulti nei luoghi di vita e nei comportamenti.

Oggi abbiamo i negozi per ragazzi, le trasmissioni per ragazzi e, ovviamente, le biblioteche per ragazzi che, oltretutto, rappresentano una concreta estensione al diritto allo studio. È un dato di fatto che gli adulti spesso tendono ad essere sempre più “alleati” dei bambini (quasi a scongiurare l’incombente riduzione del dialogo generazionale), cercano di interpretare ed esaudirne i bisogni, aprendo loro nuove vie di scoperta della realtà.

In questa ottica, nasce la Biblioteca per l’Infanzia del Comune di Potenza. Una struttura al servizio di tutti i giovani “lettori” compresi nella fascia d’età di tre – tredici anni, punto di riferimento per le scuole (all’epoca prive di biblioteche interne), per offrire al bambino uno strumento ideale di approfondimento con gli insegnanti e/o per usufruirne nel tempo libero insieme ai genitori. Ancora prima dell’apprendimento della lettura, la conoscenza del libro, che sia di carta, o cartone, o stoffa, la scoperta del suo “profumo”, il godimento delle sue immagini, induce nei bambini il piacere della scoperta di quei particolarissimi oggetti. Disporre di libri di vario genere, poterli manipolare, usarli come giocattoli, anche per l’impatto gradevole che offre una Biblioteca per l’Infanzia, con i suoi spazi, le sue luci e i suoi particolari arredi, predispone ad un maggiore interesse e curiosità per la pagina scritta e per l’effetto magico della lettura. La conoscenza dell’alfabeto induce poi un accrescimento della fantasia, della creatività e favorisce l’allargamento delle competenze logiche.

Nei circa trent’anni di presenza sul territorio, la Biblioteca comunale per l’Infanzia di Potenza ha ideato, prodotto e realizzato progetti culturali in collaborazione con le scuole dell’infanzia, elementari e medie della Città. La sua attività si è esplicata con visite guidate, laboratori didattici, consultazione e prestito libri.

L’attuale sede è posta in un’area riservata, di buon impatto ambientale, con spazio parcheggio per l’utenza e una facile accessibilità ai locali.

Ogni bambino ha diritto di essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza, ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. Questa è la missione di “Nati per leggere”, pediatri che sensibilizzano le famiglie alla lettura, che dal 1999 ha l’obiettivo di promuovere la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa dai sei mesi ai sei anni. Dedicare del tempo a un bambino leggendogli una storia è un atto d’amore, un modello di vita da promuovere e incentivare. La Biblioteca per l’Infanzia della nostra città si è affermata quale sede ideale per soddisfare l’intuizione dell’Associazione Pediatri Italiani. É stata il “Luogo ulteriore”, “La possibilità in più”: vero e proprio campo di esperienza aperta a tutte le attività inerenti la comunicazione, a partire dalla espressione manipolativa-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale. Le attività grafiche, pittoriche e plastiche, partendo dallo scarabocchio, introducono il bambino ai linguaggi della comunicazione e dell’espressione visiva. Acquisendo conoscenza e padronanza dei vari mezzi e delle varie tecniche pittoriche, il bambino giunge a scoprire quelli più corrispondenti alle proprie esigenze, per meglio esprimere se stesso.

La Biblioteca è un autentico punto di riferimento per le nuove generazioni, poiché luogo deputato alla simbiosi con il territorio attraverso laboratori finalizzati alla promozione del libro e della lettura, seminari, forum con le famiglie. È nata così una variegata catena di collaborazioni con operatori del settore, che ha caratterizzato l’iter progettuale della nostra Biblioteca per l’Infanzia nel corso degli anni.

I LABORATORI

Le attività di Laboratorio sono anzitutto “palestre della fantasia” che hanno l’obiettivo di accompagnare i ragazzi dalla fase di preparazione alla vita adulta. Esse non si estrinsecano come attività didattica, non si sovrappongono all’insegnamento scolastico, ma sono da intendersi quale strumento complementare al canonico percorso di apprendimento. Un laboratorio tematico non è programmato per fare scuola, ma per stimolare emozioni e pensieri: elabora percorsi ove si impara a confrontarsi sulle idee, ad avere fiducia in sé. Partendo da una favola, da una storia, è possibile far ricorso alla narrazione come viaggio nella fantasia, sia nello scrivere che nell’ascoltare; ma anche attraverso la drammatizzazione e i momenti grafico-manipolativi, che permettono di ricreare con materiale di facile consumo gli effetti essenziali per meglio interiorizzare la narrazione.

L’esperienza diretta, le metafore, l’approccio sensoriale rendono i ragazzi protagonisti attivi, non spettatori, attraverso la fruizione mediata di luoghi, modalità ed esperienze.

IL RADICAMENTO NEL TESSUTO SOCIALE

“La Biblioteca comunale per l’Infanzia ai sensi dell’art. 2 della Legge Regionale 37/80 è una struttura culturale al servizio dei cittadini e concorre, nel rispetto della pluralità delle posizioni e delle opinioni, allo sviluppo democratico delle comunità locali, favorendo la partecipazione alle attività culturali, alla realizzazione del diritto allo studio e all’educazione permanente”. È, questo, l’incipit dei principi ispiratori che caratterizzano il Regolamento della nostra Biblioteca (art. 1), in osservanza dei quali, nel tempo, essa si attesta sempre più come un valido riferimento anzitutto per i ragazzi e, via via con maggiore frequenza, anche per i più grandi, non solo della città ma anche dei paesi circostanti. Come per l’appunto accade nel resto d’Italia per le biblioteche con lo stesso target.

Questo perché, come si è detto, bambini e ragazzi hanno bisogno del libro non solo quale contenitore di storie e di saperi, ma anche per la forza taumaturgica che deriva da un’esperienza comune e condivisibile.

Una Biblioteca si identifica con il tessuto sociale cui appartiene e assume sempre il carattere di chi la frequenta, poiché sono gli utenti che, con le loro esigenze, fanno sì che essa sia più rispondente ai loro bisogni: spazi accoglienti, dotazione libraria aggiornata, personale competente e preparato, che possa effettuare visite guidate e consigliare la scelta di un libro.

LA CITTA’ AI RAGAZZI

Il progetto “La città ai ragazzi” è, come la stessa denominazione indica, un ambizioso progetto di affidamento della città in tutte le sue dimensioni (istituzionale, ambientale, culturale) ai ragazzi della fascia dell’obbligo scolastico, che sotto la supervisione attenta ma discreta dei loro insegnanti, sono chiamati al difficile compito di amministrare la Città.

Con questa iniziativa, laboratorio permanente di educazione alla legalità ed alla socializzazione, l’Amministrazione Comunale già da alcuni anni ha inteso aprire un nuovo e proficuo capitolo di dialogo con i suoi concittadini ed in particolare con i più giovani.

Avvicinare il mondo degli adulti al mondo dei più giovani, accostare la società civile alle istituzioni, combattere l’isolamento sociale, favorire la partecipazione attiva alla vita della collettività e la riappropriazione della propria soggettività da parte dei ragazzi, vaccinare le giovani generazioni contro i rischi di alienazione: questi ed altri ancora gli obiettivi centrati sui ragazzi.

Come ogni buona esperienza di interfacciamento, anche questa fra adulti e giovani, fra istituzioni e società civile è una formidabile occasione di conoscenza e di arricchimento reciproco. Partendo dallo studio della Carta Costituzionale e degli istituti civili, le scolaresche interessate potranno dare luogo ad una consulta di ragazzi finalizzata a formulare incisive proposte all’Amministrazione per rendere operativi i diritti dei ragazzi alla salute, allo studio, all’uso delle strutture per il tempo libero ecc.

L’iniziativa, che unisce momenti d’incontro e di gioco, pensati con l’obiettivo di animare gli spazi della città, intende favorire la partecipazione attiva dei ragazzi alla gestione della vita pubblica attraverso il coinvolgimento degli studenti dell’ultimo anno delle scuole elementari e delle scuole medie. Tale progetto prevede anche la costituzione del Consiglio Comunale dei ragazzi con la Giunta e il Sindaco, a tutti gli effetti organo consultivo e propositivo dell’Amministrazione Comunale. Con questa iniziativa i ragazzi stessi potranno trovare uno spazio istituzionale in cui elaborare, redigere e proporre agli esponenti politici locali le soluzioni più idonee per soddisfare i loro bisogni, affinché la Città possa crescere al passo con i loro tempi.

IL MUSEO DELLA BABY ART

“Museo della Baby Art”: fare della città di Potenza la ” Città della baby art “, attenta ai problemi educativi della prima infanzia, questo il progetto messo a punto e portato avanti negli ultimi anni dall’Amministrazione Comunale.

La scuola dell’Infanzia comunale, con la sua tradizione ed il suo radicamento sul territorio, è, fra i tanti servizi alla persona erogati dal Comune, forse quello a più alto contenuto strategico per l’impatto che ha sull’intera comunità cittadina.

Nell’anno 2006 con il concorso creativo ” Piccoli Van Gogh” e la relativa mostra itinerante, è cominciata l’avventura dei Baby Artisti che, con la loro disarmante creatività, hanno dato vita con le loro creazioni ad un evento di successo che ha incoraggiato la nascita di tutta una serie di attività ed iniziative dirette a promuovere l’arte dell’infanzia: la Baby Art.

Nel 2007, il desiderio di creare per le Baby opere una specifica collocazione, ha dato vita ad un progetto diretto alla realizzazione del Museo della Baby Art, di cui fa parte lo spazio espositivo del Parco di Montereale inaugurato nel giugno 2007 con la posa di un’opera dei Baby Artisti, come dono alla città.

La finalità di tale iniziativa è stata quella di creare, nell’ambito del macro progetto” La Città Educante”, attività ed eventi che, partendo dalla Scuola dell’Infanzia e offrendosi alla Città, siano in grado di sviluppare e promuovere l’arte dell’infanzia, coinvolgendo inoltre le varie componenti della società per farne parte attiva, ciascuna con il proprio contributo, di un processo di crescita.

Affinché tale iniziativa possa proseguire e svilupparsi è necessario pensare ad uno spazio, una location ad hoc per l’arte dell’infanzia, organizzato e strutturato come luogo dove trasformare ogni bambino in artista, un luogo dove dare giusto risalto a quella forma d’arte libera, ingenua e preziosa che appartiene solo ai bambini, un luogo dove far vivere l’arte e sviluppare la creatività.

Un laboratorio destinato alla ricerca, alla sperimentazione, alla manipolazione, un luogo che sia un centro propulsore di idee e di progetti artistici, in grado di offrire, attraverso l’esecuzione di attività didattiche e l’organizzazione di mostre ed eventi, esperienze di crescita per lo sviluppo delle emozioni, uno spazio che divenga un centro di osservazione e raccolta degli stimoli esterni per riviverli, rielaborarli, scambiarli, mostrarli per condividerli.

Oltre ai locali che ospitano la Biblioteca comunale, questa Amministrazione ha messo a disposizione gli spazi dell’immobile di via Errico Toti , che nel prossimo futuro ospiterà un centro polifunzionale di supporto alle attività didattiche.

L’edificio di via Errico Ttoti dispone di spazi e locali idonei a consentire la concreta e continuativa attuazione di progetti di supporto all’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa della Città di Potenza nonché di tutte le attività correlate curriculari ed extracurriculari (singolarmente e puntualmente individuate dagli organi preposti, dalle autorità competenti, dagli organismi interessati ecc…).

L’attuazione di laboratori tematici collegati allo sviluppo e al potenziamento dell’offerta cittadina saranno organizzati in quella sede per consentire:

  • al ragazzo: di esprimere le sue potenzialità, le sue competenze, le sue curiosità; di sentirsi costruttore di progetti educativi; di poter esplorare, ricercare, da solo e con gli altri (coetanei e adulti);
  • all’insegnante: di sentirsi coadiuvato e integrato nel suo rapporto con i bambini/ragazzi e con i genitori, di essere sostenuto nell’attuazione dei processi di formazione e aggiornamento;
  • al genitore: di essere accolto e informato, di potersi incontrare con altri genitori e gli insegnanti in tempi e modi idonei a consentire una reale collaborazione.

La platea dei piccoli utenti potenziali dei servizi offerti dal centro è di oltre 6000 unità (1293 della scuola dell’infanzia, 3036 della scuola elementare, 2052 della scuola media).

La stima degli utenti complessiva (genitori, docenti e allievi) si attesta intorno alle 10.000 possibili presenze/anno.