Zona Rossa in Basilicata e a Potenza, nota dei capigruppo di Idea e Fratelli d’Italia

1.03.2021 – ore 12,50: “La nostra regione e la nostra città ritornano in zona rossa, una decisione che ha destabilizzato molti e catapultato nuovamente un intero territorio in piena crisi economica – queste le parole dei capigruppo al Comune di Potenza Antonio Di Giuseppe (Idea) e Michele Napoli (Fratelli d’Italia). I dati in base ai quali il ministero della Salute ha disposto per due settimane il blocco totale delle attività economiche non essenziali hanno evidenziato un balzo dell’RT da 1,04 a 1,51. Un elemento che preso da solo desta la giusta preoccupazione e porta a ritenere come opportuna la decisione arrivata da Roma, ma che, parametrato al numero dei tamponi giornalmente eseguiti, a quello dei nuovi contagiati e a quello dei ricoveri gravi, contrasta con la realtà dei fatti. Da alcune valutazioni risulta infatti che l’aumento dei contagi in regione è stato registrato per il 30% negli ambienti scolastici. Un aspetto che non andava sottovalutato e che avrebbe richiesto non solo una maggiore attenzione da parte della stessa regione ma, soprattutto interventi tempestivi, come il ritorno alla didattica a distanza, che avrebbero evitato, forse, di giungere a questo risultato. L’aver tralasciato questo aspetto ci ha portati a una misura di contenimento del contagio generalizzata e che, come tale, è risultata, comprensibilmente, eccessiva per molti. Non si può – proseguono i due consiglieri – colpire indistintamente tutto il tessuto economico e imprenditoriale regionale e cittadino. Non si può penalizzare per la seconda volta chi, con mille sforzi, anche con il sostegno che le amministrazioni locali hanno messo in campo, sta cercando ancora oggi di uscire a piccoli passi da un’emergenza economica senza precedenti. Ci sembra normale – continuano di Giuseppe e Napoli – non aggravare con misure troppo stringenti coloro che stanno provando in ogni modo a sopravvivere, a recuperare una parvenza di normalità nonostante le innumerevoli difficoltà del momento. Non possiamo far morire una regione che ha visto solo nel 2020 la chiusura di circa 2500 aziende. È una catena che deve essere interrotta; bloccare la nostra economia significa non solo fermare chi con coraggio ha deciso di fare impresa nella nostra terra, ma soprattutto continuare a impoverire la nostra gente. È necessario chiedere a gran voce la revoca dell’ordinanza ministeriale e iniziare a invertire la rotta del piano vaccinale nazionale. Bisogna cominciare – concludono i due capigruppo – ad accelerare con le vaccinazioni delle categorie più a rischio, dei malati gravi, di chi non può permettersi di restare a casa se vogliamo cercare, nel nostro piccolo, di uscire da questo incubo e rialzarci più forti di prima”.