Consiglio Comunale del 28 novembre 2007

La seduta ha inizio alle ore 10.00.

PRESIDENTE

         Si procede all’appello nominale. I presenti sono 31; gli assenti 10. Hanno giustificato la propria assenza i colleghi Sabatino e Liccione.

         Il quorum risulta sufficiente per poter trattare il primo punto all’ordine del giorno. Come voi avete avuto modo di leggere, rassegno in questo momento le dimissioni da Presidente del Consiglio Comunale e chiedo di passare alla costituzione del seggio elettorale per procedere all’elezione del mio sostituto.

         Prima, però, mi sia consentito di rivolgere alcuni ringraziamenti, assolutamente non formali. Le motivazioni delle mie dimissioni sono note a tutti. Voi sapete che, avendo assunto altro incarico, avevo preso con me stesso e con gli altri l’impegno di lasciare questa responsabilità. Ringrazio, ovviamente, tutti i colleghi consiglieri che, per ben due volte, hanno votato a favore della mia persona, ma il mio ringraziamento più sentito, in questo momento, va, nell’ordine, innanzitutto ai colleghi dell’Ufficio di Presidenza, a Fernando Picerno e a Vito Mitro, al Segretario generale, nonché Direttore generale, che ha consentito a me ed agli altri colleghi dell’Ufficio di Presidenza di svolgere al meglio il ruolo a cui voi ci avete chiamati. Devo ringraziare quanti hanno collaborato a livello di Ufficio di Presidenza, intendendo per questi la dottoressa Atella, il dottor Curti e quanti si sono succeduti nel ruolo di segretari delle Commissioni consiliari.

         Ringrazio, ancora, tutto il personale della Segreteria generale, a partire dalla signora Vizzo, per il lavoro utile, competente ed approfondito che hanno sempre svolto; devo ringraziare l’ufficio stampa perché ha dato di questo Consiglio un’immagine sicuramente positiva nelle circostanze nelle quali ciò è stato necessario.

         Al Sindaco e alla sua Giunta va il mio ringraziamento per l’attività che stanno svolgendo e, ovviamente, il mio impegno personale a proseguire nel sostenere tale attività in veste di consigliere comunale, ruolo al quale, comunque, non rinuncio, per essere io in questo consesso stato eletto nella consultazione elettorale del 2004.

         Ciò detto, al di là di ogni forma di retorica, consentitemi di avere un momento di legittima emozione. Il fatto di rimanere nei banchi di questo Consiglio, ovviamente, mi esime da ogni altra considerazione aggiuntiva. Chiedo, pertanto, ai colleghi Galante Roberto, Speranza e Coviello si insediarsi come seggio elettorale per poi passare all’elezione del sostituto, se non ci sono, ovviamente, interventi per dibattito su questo argomento.

IMBESI

         Presidente, io credo che un dibattito si debba fare, o quanto meno io vorrei fare una dichiarazione.

PRESIDENTE

         Mentre i componenti del seggio elettorale prendono posto, la parola passa ad Antonino Imbesi; prego.

IMBESI

         Grazie, Presidente. Innanzitutto La ringrazio per il lavoro che ha svolto in questi mesi a nome dell’intero Consiglio. Indubbiamente, nella querelle di questo Consiglio Comunale Lei ha cercato di essere e di mantenere la sua posizione super partes e di questo Le diamo atto. Le auguriamo, ovviamente, di proseguire nel nostro Consiglio in qualità di consigliere, sapendo che lo farà bene. Questo per quanto riguarda il saluto, che mi sembrava doveroso, a Lei. Credo anche di aver colto in pieno il pensiero dei colleghi di Minoranza, da questo punto di vista.

         Dall’altro punto di vista, come ho annunciato ieri in Conferenza dei Capigruppo, purtroppo devo far rilevare che per la prima volta in questa Assise, in quattordici anni che io vi partecipo, non si è discusso della Presidenza del Consiglio. E’ una cosa amara…

SINDACO

         Mi scusi… stavo facendo anche le scuse al Presidente del Consiglio. Avendo egli insediato il seggio, mi era sfuggito il passaggio successivo dell’apertura del dibattito, per cui pensavo si stesse procedendo con le operazioni di voto. Può fare una sintesi di quanto ha già detto, per una mia comprensione del suo intervento?

IMBESI

         Faccio una sintesi di quanto ho già detto: ho ringraziato il Presidente del Consiglio per il lavoro fatto sin qui, a nome di tutti i colleghi di Minoranza; lo ringraziamo per aver svolto al meglio il ruolo di Presidente e per aver tutelato, come poteva, i diritti della Minoranza; gli ho augurato buon lavoro per il futuro. Questo per quanto riguarda la prima parte.

         Per la seconda parte devo, purtroppo, fare un paio di rilevazioni, entrambe di natura politica, anticipate per una parte ieri in Conferenza dei Capigruppo. Per la prima volta, purtroppo, in quattordici anni che sono consigliere comunale, non si è discusso della figura del Presidente del Consiglio. Questa credo sia una grossa pecca che questo Consiglio si porta sulle spalle e che, secondo me, produrrà per la prima volta un Presidente solo di Maggioranza. Questa è una cosa…

Fase interlocutoria

IMBESI

         Per la prima volta ci sarà, quindi, un Presidente probabilmente eletto solo dalla Maggioranza, e me ne dispiace. Certamente non è stato bello che non si sia discusso, ma si sia soltanto indicato un nome. I consiglieri della Minoranza potevano solo aderire a questo nome. Assolutamente non è una cosa che ci è piaciuta, indipendentemente dalla figura del candidato, che a titolo personale – posso sottolineare – è una persona degna, degna e meritevole (l’ho già detto ieri nella Conferenza dei Capigruppo e ne ho parlato anche con il collega potenziale futuro Presidente).

         Devo, poi, purtroppo, far rilevare anche un’altra cosa: mentre in altre Amministrazioni, sempre della regione Basilicata, si facevano aperture nei confronti della Minoranza su questo stesso terreno (poi accettate o meno dalla Minoranza, questo è un altro concetto), a Potenza questa cosa non è avvenuta. Di questo, ovviamente, non possiamo che dolerci. Io ho sempre creduto che il dibattito, il dialogo, sia alla base delle assemblee; questa volta, per entrambe le motivazioni, è venuto meno questo tipo di dibattito. Grazie.

PRESIDENTE

         Consigliere Samela, prego.

SAMELA

         Signor Presidente, colgo l’occasione per esprimere apprezzamento per il lavoro da Lei svolto in qualità di Presidente di questo consesso, avendo condotto questo ruolo con grande imparzialità, garanzia ed equilibrio. Rivolgo il mio ringraziamento non solo a Lei, ma anche all’intero Ufficio di Presidenza, che si è mosso in maniera collegiale, tentando di offrire a tutti noi gli spazi per una “agibilità democratica” nelle diverse articolazioni istituzionali. Credo che il suo contributo, come già Lei ha anticipato, non mancherà in responsabilità e ruoli diversi, anche perché credo che l’obiettivo che tutti noi abbiamo è quello di fare il bene di questa città e dei suoi cittadini. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

         Consigliere Graziadei, prego.

GRAZIADEI

         Presidente, io – facendo parte del suo gruppo – ho qualche difficoltà in più a ringraziarLa, perché il mio potrebbe sembrare il solito ringraziamento formale e, invece, voglio sottolineare che non c’è nessuna retorica; voglio sottolineare il ruolo che in questi tre anni è riuscito a svolgere all’interno del Consiglio Comunale, un ruolo indubbiamente di grande autorevolezza, che ci ha consentito di affrontare e di superare anche momenti difficili che abbiamo vissuto all’interno di questa Assemblea.

         La ringrazio, quindi, a nome dell’intero gruppo che rappresento, ma sono convinto di ringraziarLa anche a nome di tanti altri colleghi consiglieri che non prenderanno la parola, che magari non vogliono “uscire” con una dichiarazione di ringraziamento. So, però, che c’è una grande stima, un grande rispetto ed una grande condivisione del ruolo che Ella ha avuto in questi anni. Ci apprestiamo a sostituirla…

         E’ un ringraziamento, il mio, che va all’intero Ufficio di Presidenza; gli amici che non vengono sostituiti sapranno ben operare a fianco del nuovo Presidente. Una parola la voglio “sprecare” per l’Opposizione. Imbesi dice che oggi si voterà un Presidente che non è condiviso dall’Opposizione; io voglio solo dire ai colleghi dell’Opposizione che oggi, probabilmente, perdono una grande occasione, la grande occasione di poter, insieme, eleggere un Presidente che può davvero rappresentare l’intero Consiglio Comunale. D’altronde, l’individuazione che noi abbiamo fatto nella persona di Pietro Campagna è un’individuazione che certamente non offre alcun motivo di lamentela da parte di nessuno (e la stessa Opposizione certamente avrà grande piacere a ritrovarsi su questo nominativo).

         Che vi siano stati, poi, passaggi non consumati nel modo più corretto possibile, così come loro lamentano, è soltanto una motivazione pretestuosa. Oggi potevamo, insieme, tutti, consumare questa elezione in una maniera consapevole, responsabile e quindi dico agli amici dell’Opposizione che hanno perso una grande occasione. Grazie.

PRESIDENTE

         Hanno chiesto la parola i consiglieri Mussuto, Travaglini, Pace, Paolo Galante, Petrullo. Prego, consigliere Mussuto.

MUSSUTO

         Grazie, Presidente. Non potevo fare a meno di esprimere al Presidente Triani il mio compiacimento per la pacatezza, l’equilibrio e, come diceva il collega Graziadei, anche l’autorevolezza con cui ha condotto i lavori di questo Consiglio. Personalmente, però – Lei me lo deve consentire -, io non posso non ricordare qualche momento in cui Lei non è stato proprio super partes… ma comunque è acqua passata. Restano, in ogni caso, le considerazioni iniziali che ho fatto, e le dico che le ho fatte con estrema sincerità.

         Oggi c’è, appunto, il rinnovo della carica di Presidente del Consiglio Comunale. Io lo voglio dire ufficialmente e molto apertamente, anche se questa è una votazione segreta: io non sarò a favore del Presidente oggi designato, non perché non abbia profonda stima (lo dico e lo sottolineo) del collega Campagna, ma perché oggi il mio vuole essere un segnale, solo un segnale, alla Coalizione. Il mio vuole essere un segnale di poca condivisione delle azioni che si sono messe in campo. A volte abbiamo solamente subito tali azioni, con una mera informativa e senza partecipazione, e questo a me non può stare bene.

         Io capisco anche che, in una situazione particolare come la mia, come la nostra, in cui (onestamente lo devo dire) non si ha un partito alle spalle e c’è fibrillazione all’interno, si possano consumare certi passaggi. Però arrivare al punto di approfittare di certe situazioni e, quindi, “inzuppare il biscottino” non mi pare sia corretto, né politicamente, né dal punto di vista del rapporto umano. Io ringrazio ancora il Presidente uscente e ripeto, scusandomi con il Presidente designato, che per quanto mi riguarda oggi farò mancare il mio apporto, ma solo per la motivazione che ho poc’anzi esposto. Grazie.

PRESIDENTE

         Consigliere Travaglini, prego.

TRAVAGLINI

         Grazie, Presidente. Credo sia doveroso ringraziare il Presidente per il lavoro svolto, per la dimostrazione di come si possa assolvere al compito di Presidente del Consiglio e per l’aiuto che ha dato a tutti i consiglieri, soprattutto ai consiglieri neoeletti.

         Per quanto riguarda l’elezione del nuovo Presidente, rivolgo un appello a tutti i consiglieri, di Minoranza e Maggioranza: c’è la designazione del consigliere Campagna; cerchiamo di capire che è un momento anche di scelta personale dei consiglieri, al di là della condivisione politica che – più o meno – c’è sempre nella scelta del Presidente e di tutti gli organi istituzionali. Nel momento di questo passaggio non previsto dalle norme statutarie o dalle scelte politiche, ma che avviene per le ragioni che ha spiegato il Presidente stesso, invito tutti a fare uno sforzo di indipendenza da alcuni schemi politici che portano all’elezione del Presidente del Consiglio.

         Il Presidente è la figura designata a mantenere l’imparzialità e la buona gestione dei lavori del Consiglio, quindi per avere una continuità in questo senso è auspicabile una scelta condivisa da tutto il Consiglio Comunale. Faccio, quindi, appello a tutti i colleghi affinché oggi (i numeri richiesti dallo Statuto sono molto alti) si possa eleggere il nuovo Presidente. Grazie.

PRESIDENTE

         Prego, consigliere Pace.

PACE

         Anch’io vorrei fare i miei ringraziamenti al Presidente del Consiglio, vuoi a titolo personale, vuoi per quanto riguarda il nuovo soggetto politico che oggi rappresento, che è la Sinistra Democratica. Ringrazio il Presidente per aver svolto il suo ruolo con imparzialità e professionalità. Grazie di ogni cosa ed auguri anche per il prossimo futuro.

PRESIDENTE

         Consigliere Paolo Galante, prego.

GALANTE P.

         Mi associo ai colleghi che mi hanno preceduto nel ringraziarLa per quanto ha fatto per l’intero Consiglio Comunale e per noi tutti, per la sua serenità, la sua compostezza in tante questioni, in tante occasioni in cui, probabilmente, c’era anche ragione di essere un po’ sopra le righe. Ricorderemo con piacere questo nostro percorso di esperienza, di vita comune nell’interesse della città, come un bel periodo, sotto questo profilo. Per questo La ringrazio sinceramente a nome dell’intero gruppo della Margherita per il Partito Democratico.

         Mi soffermerei solo un attimo, perché subito dopo procederemo all’elezione del nuovo Presidente del Consiglio Comunale, sugli interventi precedenti. Mi sembra di aver capito dalle parole del collega Imbesi che qualche cosa non ha funzionato nella concertazione per l’individuazione del candidato. Questa cosa, se così è stato, sicuramente è una responsabilità che è da attestare tutta in capo alla Maggioranza, però vorrei ricordare ai consiglieri dell’opposizione e al leader dell’Opposizione in Consiglio Comunale, avvocato Petrullo, che dietro ogni designazione c’è sempre, comunque, una persona, ci sono modi di essere… e noi, in questi tre anni e mezzo, abbiamo ben conosciuto il modo di essere di Pietro Campagna, per cui credo che, bandendo per un attimo, noi tutti, il rigorismo formale della concertazione, potremmo guardare per una volta, forse, alla sostanza e al merito del problema che stiamo per affrontare.

         Io ritengo che l’individuazione del consigliere Campagna sia un’individuazione di garanzia per tutti noi, per cui ritengo che anche laddove ci fosse stata una mancanza di rispetto delle procedure e della concertazione, l’obiettivo raggiunto è un obiettivo importante che va tenuto nella dovuta considerazione; ritengo che vi siano i presupposti, Luciano, per cercare di trovare una sintesi condivisa fino in fondo nell’individuazione del consigliere Pietro Campagna.

         Credo che sia un bene per tutti e che sia un segnale importante, un segnale che può essere preso ad esempio anche in altre Istituzioni dove non sempre la sintesi su nomi destinati, per loro natura, a essere terzi, per il ruolo che vengono ad acquisire, si riesce ad ottenere. L’invito è, dunque, quello di cercare di votare insieme il nuovo Presidente del Consiglio Comunale. Grazie.

PRESIDENTE

         Consigliere Petrullo, prego.

PETRULLO

         Presidente, io ti devo dei ringraziamenti particolari, perché quando si ha la ventura di esordire in un consesso politico come quello di questo Consiglio ad età abbastanza avanzata, come è la mia, quindi senza quella necessaria elasticità mentale che accompagna, invece, i giovani, è una fortuna avere un Presidente capace, un Presidente esperto, un Presidente che governa i lavori con estrema intelligenza. E’ una fortuna perché diventa un insegnamento ed aiuta a “saltare” quel gap che, con la mancanza di esperienza specifica in ambito politico, immancabilmente si può avere. Grazie, quindi, per la capacità e per l’esperienza e per l’intelligenza dimostrate.

         Poi, devo una risposta al capogruppo dell’UDeur e al capogruppo della Margherita. Forse è vero che l’Opposizione oggi rischia di perdere un’occasione, ma perde l’occasione di diventare il servo sciocco della Maggioranza, e non altra. Ma perché? Ovviamente non perché non vi sia una condivisione, dal punto di vista personale e personale/politico, su Pietro Campagna, nei confronti del quale c’è il massimo della stima, ma perché il procedimento, come evidenziato in maniera impeccabile dal collega Imbesi, è stato un procedimento di determinazione della volontà anomalo. A noi è stato comunicato un nominativo, non siamo stati invitati a partecipare alla designazione del futuro Presidente del Consiglio. Noi abbiamo rivendicato, da un lato, la Presidenza di questo Consiglio perché riteniamo che sia un momento di alta democrazia riconoscere il Presidente del Consiglio all’Opposizione, dall’altro lato rivendichiamo il fatto di non aver potuto partecipare all’individuazione di un Presidente di tutto il Consiglio, e la mancanza di questo processo non può essere sanata dal fatto di non dover perdere un’occasione e convergere su un nominativo.

         E’ evidente, allora, che il nostro segnale è in questi termini. Innanzitutto, continuiamo a rivendicare il fatto che il ruolo di Presidente del Consiglio debba essere riconosciuto, in un momento di alta democrazia, all’Opposizione; in second’ordine rivendichiamo il fatto che non si è avvertita la necessità di farci partecipare al tavolo dal quale sarebbe venuto fuori il nome del futuro Presidente. Non siamo stati invitati a partecipare alla determinazione della volontà del Consiglio, non possiamo essere invitati oggi a ratificare una decisione maturata esclusivamente nell’ambito della Maggioranza.

         Ho notato, fra l’altro, che questo atteggiamento un po’ dispotico della Maggioranza non si è avuto solo oggi, ma anche in altre determinanti occasioni della politica locale. E faccio subito un esempio: l’altro ieri si è celebrata la denominazione, la dedica di un piazzale della città al presidente della Regione Azzarà. Sebbene queste decisioni, credo, rientrino nella stretta competenza della Giunta, sarebbe necessario che le stesse, quando bisogna tributare il ricordo ad un uomo politico che ha segnato la storia della città, coinvolgessero necessariamente tutte le forze politiche. Non è appannaggio della Maggioranza il poter fare una dedica ad un uomo politico della città o altro; sono decisioni che dovrebbero passare necessariamente dal Consiglio Comunale, perché tutte le forze politiche possano partecipare a momenti importanti come questi.

         D’altro canto, la stessa cosa si è verificata – non formalmente, ma sostanzialmente – in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al professor Piccioni. Anche in quel caso, il Consiglio ha dovuto ratificare una decisione che – come già abbiamo avuto modo di dire – era stata presa in altra sede.

         Allora: il governo della città è appannaggio della Maggioranza; ci sono, però, momenti di politica che devono essere assolutamente partecipati e che devono assolutamente provenire da un dibattito che coinvolga tutte le forze politiche. Se questa Maggioranza ritiene, invece, di poter fare sempre a meno dell’Opposizione, anche quando non si tratta di prendere una decisione strettamente esecutiva, vuol dire che della democrazia si ha un concetto davvero particolare, che continua a non essere il nostro concetto.

PRESIDENTE

         Consigliere Di Chiara, prego.

DI CHIARA

         Voglio solo ringraziare il presidente Tonino Triani, non con parole di facciata, ma sinceramente, con onestà intellettuale, per aver saputo svolgere il suo compito in maniera altamente professionale, ma soprattutto per aver cercato anche in alcuni momenti che di attività istituzionale, forse, non avevano granché, l’aggregazione necessaria. Grazie, quindi, per l’ottimo lavoro svolto, Tonino.

PRESIDENTE

         Consigliere Napoli, prego.

NAPOLI

         Presidente, anche da parte del sottoscritto i ringraziamenti per come ha condotto i lavori di questo Consiglio, non mancando di sottolineare che in qualche occasione c’è stata anche una vivace dialettica, un vivace scambio di opinioni, contrastanti, sull’applicazione del Regolamento. Nonostante ciò vanno, naturalmente, accantonati quei pochi, rari momenti di contrasto e di conflittualità, tutta di natura politica, e vanno invece ricordati e sottolineati i tanti momenti in cui si sono condivisi – e ve ne sono stati – alcuni passaggi importanti in nome e per conto della comunità che tutti quanti amministriamo.

         Mi sembrava doveroso, pertanto, sottolineare questo aspetto, ringraziarLa nuovamente e concludere l’intervento chiedendo al Consiglio di accettare una proposta di sospensione dei lavori che proviene dal sottoscritto, perché prendiamo atto anche di alcune dichiarazioni che sono pervenute da alcuni esponenti della Maggioranza alle quali vorremmo, almeno questo è l’auspicio da parte di chi parla, dedicare qualche minuto di riflessione.

PRESIDENTE

         La parola al consigliere Trombetta. Prego.

TROMBETTA

         Grazie, Presidente. Sarò veramente lapidario in questo intervento, per ringraziarLa anche io per il percorso che insieme abbiamo fatto in questi tre anni o poco più di consiliatura. Un ringraziamento sentito, veramente, da parte mia. Le auguro buona prosecuzione dai banchi del Consiglio Comunale, ma anche per l’altra attività che da poco è andato a svolgere. Grazie.

PRESIDENTE

         La parola al Sindaco, prego.

SINDACO

         Anche da parte mia un grazie, assolutamente non formale, a Tonino Triani. Grazie per la sua azione di Presidente del Consiglio, un’azione equilibrata, un’azione di garanzia, un’azione che ha fatto di questo Consiglio Comunale un luogo dove il dibattito è stato ampiamente garantito e dove sono state ampiamente garantite tutte le componenti politiche, dove è stata ampiamente garantita la sovranità del Consiglio Comunale.

         Mi è stato più volte evidenziato come questa consiliatura si stia caratterizzando per un Consiglio Comunale non particolarmente agitato, dove gli scontri non sono particolarmente forti, dove anche la dialettica tra Maggioranza ed Opposizione è una dialettica che riesce ad essere contenuta all’interno di un dibattito normale ed ordinario. Credo che tutto questo sia avvenuto grazie all’azione di Tonino Triani. Un’azione che ha tutelato non già la Maggioranza o la Minoranza, ma che ha tutelato fondamentalmente la sovranità del Consiglio Comunale.

         Tonino lo ha fatto sia quando è intervenuto in maniera energica nei riguardi della Minoranza (ha ricordato, il consigliere Napoli, poco fa, i momenti di confronto serrato con esponenti della Minoranza), sia quando lo ha fatto in maniera ugualmente energica, decisa e determinata per imporre il rispetto delle norme e per imporre i percorsi del Consiglio Comunale, i percorsi giusti di un’assise di questo tipo, anche nei riguardi di noi esponenti della Maggioranza. Anzi, vi garantisco che spesso questa azione non è apparsa, perché è un’azione che si è molte volte consumata all’interno di riunioni dove la figura del Presidente del Consiglio emergeva poderosa a tutela del Consiglio prima ancora che si entrasse in questa aula. Era inevitabile che succedesse, in quei momenti, e succedeva con una visione di altissimo profilo che Tonino ha portato di questo ruolo e di questa Assise.

         Lo ringrazio come Sindaco, insieme a tutta la Giunta, ovviamente, per averci garantito percorsi amministrativi importanti, sia pure nel rigoroso rispetto dei tempi, delle regole, delle norme. E’ stato spesso lui a chiamare il Sindaco, è stato spesso lui a chiamare l’assessore per ricordare scadenze, per ricordare prerogative, per ricordare i passaggi in commissione, per sollecitarci ad essere presenti, puntuali, precisi e a coinvolgere quanto più possibile l’Assise. E tutto questo è successo.

         Devo anche testimoniare il ruolo di Tonino Triani a livello nazionale nell’ANCI, ruolo che lo ha visto e lo vede protagonista all’interno dell’assise che rappresenta le Presidenze dei Consigli Comunali. Più volte, sia nell’organo stretto di rappresentanza, sia nell’assemblea nazionale dell’ANCI la sua figura è emersa, e credo che un riconoscimento importante lo abbia colto allorquando, qualche settimana fa, a Potenza, il Presidente dell’assemblea nazionale dei Presidenti del Consiglio è stato qui tra noi a discutere e a parlare delle problematiche che riguardano questa azione. Un grazie di cuore, quindi, a Tonino, per tutto ciò che ha sviluppato.

         E’ stato evidenziato, da parte della Minoranza, un problema. E’ stato detto dal collega Petrullo che è alta democrazia dare la Presidenza del Consiglio all’Opposizione. Io non sono di questo avviso. Io ritengo che la Presidenza del Consiglio possa essere certamente affidata a rappresentanti dell’Opposizione, ma dobbiamo comprendere che la figura del Presidente del Consiglio è una figura che opera in un luogo che è il luogo principe della programmazione, il luogo principe dalla pianificazione di un territorio, è un luogo operativo dove si fanno politiche amministrative fondamentali per la città. Non è, quella del Presidente del Consiglio, una figura di rappresentanza, cioè non è una figura nella quale si individua la rappresentanza della democrazia; a mio parere è una figura operativa molto importante, e non so se è giusto e se è questione di democrazia riconoscere all’Opposizione l’automatica responsabilità di questa Assise.

         D’altronde, non è un caso che alla Camera, al Senato, nelle Regioni… nella stragrande maggioranza delle città italiane, anche laddove c’è il Centrodestra al governo, a partire dalla capitale morale ed industriale del nostro Paese, Milano, la Presidenza del Consiglio non sia attestata alle Opposizioni. Probabilmente è un problema di cultura; nel nostro Paese ancora non c’è una condizione politica generale, un’abitudine al confronto democratico tale da rendere automatica la Presidenza di questa Assise alle Opposizioni.

         Non c’è neanche un indirizzo costituzionale chiaro in questa direzione, per cui non farei emergere da un dibattito di questo tipo un problema di alta o non alta democrazia, di alta o non alta sensibilità di questa Maggioranza nei riguardi dell’Opposizione, che consideriamo assolutamente da rispettare, che consideriamo rappresentata da persone autorevolissime, quali sono i rappresentanti dell’Opposizione presenti in questa sala, che rispettiamo anche nelle azioni che mettono in campo ed in tutte le attività che fanno.

         Abbiamo ritenuto, come Maggioranza, di continuare nel solco di un percorso e di scelte che sono state già discusse in questa Assise (perché dobbiamo ricordarci che Tonino Triani è stato riconfermato); il passaggio istituzionale lo abbiamo già consumato in questa stessa aula, allorquando Triani è stato riconfermato; oggi egli si dimette per i motivi che ha già detto ed individuiamo (qui, sì, la Maggioranza ha fatto un ragionamento) una persona che risponde (sì, perché non ci nascondiamo dietro ad un dito) anche a degli equilibri politici, che è normale che ci siano. Succede dappertutto; non credo che uscendo da questa aula ed entrando in un’altra, a parti inverse (Centrodestra al governo e Centrosinistra all’opposizione), spariscano gli equilibri all’interno delle Maggioranze.

         Gli equilibri ci sono, sono normali, ma all’interno di questo ragionamento abbiamo individuato una persona che – l’ho potuto personalmente constatare – gode della fiducia e della stima da parte di tutti, anche della stessa Opposizione, che allorquando è stata da me incontrata sulla figura di Campagna, ovviamente, non ha avuto nulla da dire, se non evidenziare che si tratta di una persona sicuramente adeguata a svolgere questo ruolo, e questo va tutto al merito di Campagna, del suo modo di operare, della sua attività politica, del modo con cui ha costruito un suo percorso personale in questi anni, anche negli ultimi anni, nella sua attività di Commissione.

         I percorsi delle Maggioranze sono percorsi complessi, soprattutto quando le Maggioranze sono molteplici, come la nostra, per cui rivolgo un invito forte alla Maggioranza a votare compatta. L’invito è rivolto anche a Mussuto. Ci sono dei momenti in cui essere membri di Maggioranza significa accettare scelte che possono anche non essere, da un punto di vista politico, non personale, ovviamente (lo ha detto: il problema non è Campagna), condivise fino in fondo; però ci sono dei momenti in cui si fa sintesi all’interno di una Maggioranza, anche quando forze politiche che appartengono a tale compagine non hanno fatto di tutto per consentire alla Maggioranza di dialogare e garantire anche quelle legittime attese di rappresentatività. Ci sono momenti in cui ci si confronta, ci si siede intorno ad un tavolo, ci sono momenti in cui si prende una decisione importante, e credo che noi oggi stiamo prendendo una decisione importante: quella di portare Chicco Campagna ad essere votato da tutti.

         Ritengo giusto, in questo momento, alla luce di tutte le cose dette, invitare anche l’Opposizione a votare Chicco Campagna, e non perché è stata esclusa da un percorso… Quando ho sentito l’Opposizione, l’Opposizione ha rivendicato – per le motivazioni che sono state dette – la Presidenza del Consiglio, però ritengo che oggi siamo nelle condizioni di poter affidare a Chicco Campagna questo ruolo non semplice, che è un ruolo tanto più difficile quando si è di Maggioranza. Immaginate un atto importante, amministrativo, che per qualche equivoco, non approvato in Consiglio, possa essere attribuito alla Presidenza del Consiglio, o viceversa cosa succede per il ruolo fortemente operativo che ha questa Assise. E’ un ruolo complicato e difficile, soprattutto per un rappresentante di Maggioranza.

         L’alta democrazia, probabilmente, per come è concepita oggi l’azione della Presidenza del Consiglio, e per quello che è il nostro quadro costituzionale ed istituzionale, impone esattamente al Presidente del Consiglio, di Maggioranza e non già di Opposizione, un ruolo difficilissimo da svolgere. Credo che intorno al nome di Chicco Campagna si possa trovare l’unanimità, fermo restando il ruolo ben diverso che abbiamo, noi della Maggioranza e voi dell’Opposizione, fermo restando il rispetto per l’Opposizione in quest’aula e per le singole persone che la rappresentano.

PRESIDENTE

         Grazie. C’è una richiesta di sospensione avanzata dal collega Napoli. Poiché mi pare che l’intervento del Sindaco abbia già dato una serie di risposte… se il collega Napoli mantiene la sua richiesta di sospensione siamo, ovviamente, costretti a metterla in votazione, però siccome nell’intervento del Sindaco c’era già una serie di risposte, forse il collega Napoli potrebbe ritirare la sua richiesta di sospensione. Prego.

NAPOLI

         No, Presidente, semmai è il contrario; la proposta resta tale e vorrei allargare, se è possibile, il momento di sospensione anche ai capigruppo delle forze di Maggioranza per tentare un ragionamento che ci vedrà, poi, protagonisti tutti, in qualità di consiglieri, in questo prossimo anno e mezzo a venire. La mia intenzione è quella di estendere questo momento di riflessione e di confronto anche alle espressioni, ai capigruppo, delle forze di Maggioranza.

PRESIDENTE

         Mettiamo in votazione la richiesta di sospensione. Il Consiglio è favorevole; ci rivedremo qui dopo dieci minuti di sospensione. I capigruppo si riuniscano con il Sindaco, in maniera tale da poter procedere.

         La seduta del Consiglio Comunale viene sospesa alle ore 10.50; riprende alle ore 11.25.

PRESIDENTE

         Si procede all’appello nominale. I presenti sono 37. La seduta è valida. Passiamo alla votazione. Il seggio è stato già costituito.

         Si dà atto che si procede con le operazioni di voto a scrutinio segreto per chiamata nominale dei Consiglieri.

NAPOLI

         Chiedo scusa, forse… sicuramente è inopportuna, ma pongo una domanda al Segretario: può presiedere il Consiglio il Presidente Triani, che ha formalmente rassegnato le sue dimissioni? Non so se è corretto…

Fase interlocutoria

NAPOLI

         Per una questione, anche, di correttezza… No… Se c’è un vizio, è un vizio che andrebbe risolto prima di dar vita… lo dico solo per una questione di correttezza regolamentare.

         Si dà atto che assume la Presidenza del Consiglio il consigliere Picerno e che si riprendono le operazioni di voto.

PRESIDENTE

         Colleghi Consiglieri, diamo lettura dei risultati della votazione. Presenti e votanti 37; hanno conseguito voti: Campagna, 29; schede bianche, 8; schede nulle, nessuna. Non essendo stato raggiunto il quorum richiesto per eleggere il Presidente del Consiglio, vi comunico che questo punto all’ordine del giorno sarà rinviato alla prossima seduta del Consiglio Comunale. Se nessuno ha reclami da fare, possiamo far distruggere le schede elettorali. Ringraziamo la Commissione, con il presidente Galante.

         Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno: “Interrogazione urgente del consigliere Petrullo su «Rimodulazione interventi PISU»”. Prego, Consigliere.

Fase interlocutoria

PETRULLO

         Nella considerazione e nella consapevolezza che quando si parla dei problemi della città aumenta il livello di indifferenza di questo Consiglio, vado avanti, da quel piccolo “trattore” che sono. L’interrogazione è questa: “In occasione della recente rimodulazione degli interventi PISU nell’ambito delle azioni POR è stata prevista la eliminazione dei lavori di realizzazione di una galleria in Piazza Duca della Verdura, con la giustificazione che i lavori con sarebbero di gradimento dei residenti. Nel contempo è stata eliminata anche la previsione di realizzazione del collegamento Montereale-Centro Storico, con una giustificazione che io, nel mio piccolo, non ho ben compreso.

         Tanto premesso, chiedo di sapere la spiegazione della motivazione addotta per il collegamento Montereale-Centro Storico, se possibile con parole semplici; il metodo usato per verificare il gradimento dei residenti per i lavori in Piazza Duca della Verdura; quali siano stati ritenuti residenti interessati; se esiste un documento che attesti tale volontà e infine per quale motivo la volontà dei residenti abbia prevalso sulla volontà della Pubblica Amministrazione“.

PRESIDENTE

         Grazie, consigliere Petrullo. Risponde l’assessore Fiore.

FIORE

         L’interrogazione posta dal consigliere Petrullo è stata già oggetto di discussione e di approfondimento nella Seconda Commissione consiliare, dove io mi sono recato per illustrare le motivazioni e la portata di questa deliberazione e di questa proposta. Attraverso un’indagine interna, e con il sostegno formale da parte delle Unità di direzione interessate (che sono quelle del Trasporto e viabilità, dell’Ambiente energia e qualità urbana e della Cultura), noi siamo stati messi in condizione di conoscere le motivazioni per cui le strutture ci chiedevano di poter rimodulare, riformulare questa proposta alla luce di alcune considerazioni e di alcune esigenze avvertite dalle Unità di direzione interne all’Amministrazione e che erano legate ai tempi di attuazione e alle difficoltà riscontrate nel complesso.

         Le proposte formali che le Unità di direzione cui ho fatto cenno hanno presentato all’Amministrazione sono diverse. Quella della viabilità si riferisce al collegamento di Via Grippo (che è quel ponte che collega Rione Lucania con il Palazzo delle Poste a valle); lì c’è stato un problema rinveniente dal fatto che la Sovrintendenza ha posto un vincolo e di fatto ha impedito che si portasse avanti il progetto originario.

         Per quanto riguarda il collegamento tra il ponte di Montereale ed il Centro Storico, non è che questo ponte non interessi più l’Amministrazione. Gli Uffici ci hanno fatto presente che, essendo quella una spesa superiore alla soglia comunitaria, ha bisogno di un tempo maggiore per l’espletamento della gara di progettazione. Siccome questo iter procedurale ed amministrativo comporta dei tempi eccedenti rispetto a quelli previsti ordinariamente (andremmo a finire verso marzo-aprile, non prima), e tenuto conto che la scadenza ultima per rendicontare queste azioni alla Regione è quella del 31 dicembre, gli uffici hanno fatto presente questa esigenza, per cui l’Amministrazione, pur di non perdere il finanziamento, ha ritenuto di accogliere la proposta dell’ufficio e rimodulare questo intervento su altri, che adesso dirò, rimettendo però al primo posto, con la prossima triennalità, che partirà nei primi mesi del prossimo anno, proprio la realizzazione del ponte di Montereale.

         Non è vero, quindi, che il ponte di Montereale non rientra più negli obiettivi dell’Amministrazione, o che è stato cancellato dagli obiettivi dell’Amministrazione; è stato soltanto rinviato di qualche mese per avere maggiori possibilità di realizzazione, in proporzione alla tempistica prevista dalla normativa.

         Quindi questi fondi, che erano di circa 2 milioni e 800 mila euro, sono stati utilizzati per rimpinguare le risorse necessarie a completamenti che pure erano stati previsti e che per carenze finanziarie non si erano potuti realizzare all’interno di interventi fatti in alcuni quartieri della città.

         Poi, c’era una richiesta da parte dell’Unità direzione Cultura. Alla luce di quanto è stato fatto negli ultimi due anni in occasione del Bicentenario e in occasione delle mostre e, quindi, alla luce dell’interesse che ha rivestito questa impostazione dell’Amministrazione e questo intervento sul tema della cultura, abbiamo inteso rimpinguare questa disponibilità finanziaria, al fine di dare linfa maggiore proprio al settore della cultura e dare più visibilità a interventi che attirano visitatori anche dell’esterno della regione e da cui traggono beneficio sia l’immagine della città, sia gli operatori esercenti nella stessa.

         Per quanto riguarda, invece, Piazza Duca della Verdura, ho qui delle note redatte dagli Uffici, che ho già distribuito nella Commissione dove era presente anche il consigliere Petrullo. Per l’intervento su Piazza Duca della Verdura c’è stata una nota dell’architetto Grano, in cui si dice: in riferimento all’intervento denominato Piazza Coperta, si evidenziano problematiche essenzialmente legate al reale costo del sistema di copertura della piazza Duca della Verdura e soprattutto all’accertamento di scarso gradimento da parte dei residenti le cui aperture prospettano nella piazza stessa. In alternativa si propone di procedere alla ripavimentazione. Cioè noi non abbandoniamo questa operazione, questo intervento, non si fa più soltanto la copertura della piazza, ma la piazza viene riqualificata con una nuova pavimentazione e un nuovo arredo urbano.

         Per non disperdere, quindi, le risorse che rinvengono dalle economie di questi interventi che non vengono più realizzati (ponte di Montereale con quella rimodulazione), le abbiamo destinate per 600 mila euro al completamento della riqualificazione del Centro Storico, cioè al completamento di via Pretoria, sia verso la caserma dei Carabinieri che verso Porta Salza; per 200 mila euro al completamento della riqualificazione San Rocco/Crispi/Santa Croce (si riferisce alla riqualificazione della gradinata Pascoli, che di fatti era già prevista in un progetto originario insieme alla riqualificazione di Viale Dante, in modo da avere nel contesto una riqualificazione completa di tutta l’area, quindi della Rampa Pascoli e anche della Rampa Leopardi); 500 mila euro per Risorgimento/Mancusi/Via Zara. Voi avete notato che noi abbiamo fatto un…

Fase interlocutoria

FIORE

         Approfitto di questa occasione per illustrare…

Fase interlocutoria

FIORE

         Se lei… ha già avuto le risposte che voleva. Allora mi fermo qui.

PRESIDENTE

         Grazie, assessore Fiore. Prego, consigliere Petrullo.

PETRULLO

         Ci tenevo a dire questo, perché di momenti per rendere comune l’attività della Giunta al Consiglio ce ne sono tantissimi, approfittare della mia interrogazione mi gratifica, da un lato, però…

FIORE

         Non ho approfittato. E’ per completezza di dati, giacché quella sua interrogazione, poi, si riproduce in un’attività legata a quell’interrogazione la stavo esplicitando… Se si ritiene soddisfatto va bene così.

PETRULLO

         Sì, soddisfatto nella misura in cui le risposte che sono arrivate sono quelle che mi aspettavo in quanto facente parte dell’Opposizione. Mi spiego: per quanto riguarda la copertura di Piazza Duca della Verdura, da oggi esiste la categoria dei “residenti interessati”, che fino ad oggi non esisteva nella città di Potenza (e a Murate ne sanno qualcosa, perché come “residenti interessati” hanno cercato di intervenire sulle decisioni della Giunta portando ragioni proprie, giustificandole, e non trovando nessuna risposta).

         Visto che io avevo letto, nei provvedimenti, di un parere negativo da parte dei residenti interessati, di tale portata da indurre l’Amministrazione a modificare i suoi provvedimenti e, quindi, a deviare addirittura finanziamenti che erano stati richiesti – immagino a ragione – per fare determinati lavori, da un lato mi chiedo perché il parere dei residenti non sia stato chiesto prima, in maniera tale da fare direttamente un progetto da proporre alla Regione, serio e completo e che non avrebbe subito modifiche durante il suo iter, dall’altro mi chiedo chi sia stato ritenuto residente interessato, perché ho bisogno di capire, in questa città, chi può parlare ed essere sentito e chi non può parlare.

         I residenti interessati quali sono? Quelli che si affacciano sulla piazza? quelli che abitano in Via del Popolo, a dieci metri? Ci sono anche io, che abito a Piazza Beato Bonaventura, o non è un residente interessato un potentino che abita a Santa Croce e che si trova frequentare Piazza Duca della Verdura come tante altre persone? E’ su questa categoria che io volevo una risposta. Io ho chiesto quali siano stati ritenuti residenti interessati e, poi, se esista un documento che attesti la loro volontà.

         Mi viene risposto che c’è una nota dell’architetto Grano, che non chiarisce questi due aspetti. Mi meraviglia che l’Assessore e la Giunta non si siano posti il problema di dare al sottoscritto una risposta compiuta. Allora: chi sono i residenti interessati? Chi è stato ritenuto tale? Quello che abita al secondo piano, al primo piano, o quello che abita nella canonica della Trinità? Non lo sapremo mai, rimarrà un segreto, per la città, chi sono i residenti interessati che arrivano a fare modificare un progetto per cui è stato chiesto il finanziamento all’Europa. Perché non vi siete posti prima il problema di chiedere ai residenti interessati se quei soldi potevano andare da qualche altra parte?

         Questa è superficialità, o come la vogliamo chiamare? Certo, si potrà dire che noi andiamo a trovare il pelo nell’uovo in ogni occasione, ma è ridicolo dire alla città che sono stati sentiti i residenti interessati senza avere neanche una carta straccia, un documento da cui risulti chi sono questi residenti interessati (perché ci sarebbe da discutere su questa nuova categoria che l’Amministrazione comunale di Potenza ha tirato fuori dal cappello). “I residenti interessati”. Chi sono? Datemi un documento, o ragioniamo sulla parola. No, ci ha detto l’architetto Grano… ci ha fatto sapere che i residenti interessati non sono… Ebbene, non vi siete posti il problema se questa indagine sia stata fatta scientificamente, sia stata fatta in maniera corretta (e mi riferisco all’iter amministrativo)? O se via stata una partecipazione che leggiamo soltanto nelle norme di principio, ma che non vediamo mai seriamente attuata?

         La partecipazione, perché sia tale, deve essere consacrata in momenti ufficiali, sennò è chiacchiericcio, e voi non mi potete portare un provvedimento che riferisce di un chiacchiericcio: “hanno detto i residenti interessati…”; io voglio sapere come vengono spesi questi soldi e come vengono distolti da un programma ad un altro.

         La mia è una richiesta seria, non è la richiesta di un’Opposizione che vuole fare opposizione giusto per farla. Non posso leggere nei documenti che abbiamo sentito i residenti e che a loro non piace la copertura, perché dobbiamo vedere quella copertura per quale motivo è stata progettata. Doveva avere un senso, immagino; io immaginavo una piazza dove poter passare una giornata, una serata, anche quando nevica, anche quando piove… quindi, alla radice c’era una decisione seria, perché ad un progettista venisse in testa di fare quello; oggi ci si viene a dire che c’è un gruppo di residenti… che non sappiamo come sono stati contattati.

         Per quanto riguarda il ponte di Montereale: è soltanto rinviato, va bene. Ma perché è rinviato? Noi abbiamo la dichiarazione del Sindaco, che qualche tempo fa ci disse che quelli erano lavori urgenti. Allora, se noi allarmiamo la città e diciamo che rifacciamo il ponte di Montereale perché dopo 50-60-70 anni, costruito com’è sicuramente non nel rispetto delle norme sismiche (ma comunque costruito bene, perché è ancora lì, ci mancherebbe altro; onore a chi ha progettato e realizzato quel ponte)… Comunque, se il Sindaco ci dice che quei lavori sono urgenti e che faranno parte del pacchetto di provvedimenti che questa Amministrazione metterà in atto nei cinque anni successivi, quando poi i lavori non si fanno più non mi potete dire: perché non si fa in tempo, perché le procedure non ci consentono di portare a termine la pratica. Ma che spiegazione è questa? Ma allora che cosa avete fatto prima? Allora perché fate gli annunci alla città sul ponte di Montereale che viene rifatto?

         Sono, allora, assolutamente soddisfatto della risposta che mi ha dato l’Assessore perché mi dà ragione quando dico che determinate attività della Giunta sono più dettate dal caso che da altro, perché se poi mi venite a dire, contemporaneamente, che quei soldi sono serviti per aumentare un progetto della cultura e mi volete dare a bere che questa… Insomma, io voglio capire se è nato prima l’uovo o la gallina; difficile, no? Però lo vorrei sapere lo stesso: cioè è nata prima l’esigenza di finanziarie il progetto della cultura… Cosa che può essere legittima, sia chiaro, purché giochiamo a carte scoperte. Allora si dice: io ho un problema; devo portare avanti un progetto della cultura che deve andare in questi termini, ho bisogno di fondi e li vado a recuperare là dove non è necessario spenderli oggi.

         Io lo posso capire perfettamente e lo posso condividere, ma non mi potete venire a dire che è per i residenti o altro, perché sennò, a questo punto, devo immaginare che ci sono dei residenti che si oppongono, e allora a me “avanza una cosa di soldi”. Come la voglio spendere? Va bene, c’è il progetto della cultura… In questo caso non sarebbe un progetto della cultura, ma una scelta estemporanea che si fa dalla mattina alla sera, ed io non posso accettare che un’Amministrazione vada avanti con decisioni prese “dalla mattina alla sera”.

         Ripeto, Presidente: io sono completamente soddisfatto, per le ragioni che ho spiegato, della risposta dell’Assessore. Mi complimento con la Giunta per come sta andando avanti e voglio auspicare che prima o poi ci sia un cambiamento di rotta. Dopo di che, per il rispetto che porto, prima che a me stesso, ai lavori di questo consiglio, avendo ancora da discutere diverse interrogazioni che riguardano la città…

         Perché delle questioni della Presidenza del Consiglio alla città – ho sentito i residenti interessati – importa poco; però noi, giustamente, abbiamo da fare dei passaggi politici, quindi tutte le nostre energie (o almeno il 75-80%) le sprechiamo per quelle attività. Poi, quando si tratta di parlare dei problemi della città, purtroppo, i banchi si svuotano, l’interesse scema, quasi che noi, qui, non stiamo per fare gli interessi della città, ma per fare altro.

         Tutto questo premesso, sento che la dignità mia, quale consigliere di questa città, che si pone dei problemi per questa città, oltre quello della nomina del Presidente, mi impone di chiedere la verifica del numero legale.

         Si dà atto che si procede alla verifica del numero legale con appello nominale.

PRESIDENTE

         I presenti sono 21, gli assenti 20. La seduta è valida. Ha chiesto la parola il Sindaco. Prego.

SINDACO

         Io, francamente, non credo che vi sia una forma di disinteresse rispetto ai problemi della città da parte di tutti i consiglieri, considerato che dopo un atto così importante, quale l’atto formale per l’elezione del Presidente del Consiglio, vi può essere stata una sorta di calo di tensione e di attenzione, per cui qualche Consigliere ha ritenuto opportuno allontanarsi, caso mai per bere un caffè, non certamente per non tenere nella giusta considerazione i problemi della nostra città, né tanto meno – lo dico al consigliere Petrullo, proprio per le considerazioni che poco fa, congiuntamente, abbiamo fatto – ritengo che l’elezione del Presidente del Consiglio possa essere di per sé un atto non rilevante o di scarsa importanza per la nostra città e per la vita amministrativa di questa Assise.

         In ordine al merito dell’interrogazione. Intanto, non si passa da un programma ad un altro, ed anche i lavori a Piazza Duca della Verdura non erano lavori che venivano messi da parte. Voglio evidenziare un dato macro: in questi tre anni abbiamo appaltato oltre 60 milioni di euro; il 5% di questi 60 milioni euro (3 milioni di euro) viene rimodulato. Questo dato non sono in grado di rapportarlo ad altre situazioni in cui si investe in opere pubbliche, ma che il 5% di un programma milionario esiga una rimodulazione, peraltro finalizzata ad evitare che non un euro venga restituito in Europa, mentre viviamo in realtà amministrative, che vanno da quelle comunali a quelle di ogni altro livello, che spesso…

Fase interlocutoria

SINDACO

         No, è importante. Consigliere, Lei ha sottolineato con forza e con virulenza che siamo degli incapaci, che siamo approssimativi, che siamo gente che non programma, che non sappiamo fare niente… allora mi consenta di rispondere.

Fase interlocutoria

SINDACO

         Perfetto, in riferimento a quei due argomenti. Ma quei due argomenti…

Fase interlocutoria

SINDACO

         Sono d’accordo, sì… ma c’è un contesto entro cui si colloca un problema.

Fase interlocutoria

PRESIDENTE

         Sindaco, ci sono altre interrogazioni… Sennò fate un dibattito tra voi…

Fase interlocutoria

SINDACO

         I problemi concreti che lei pone glieli confermo. Il ponte di…

Fase interlocutoria

SINDACO

         Glielo spiego, mi faccia rispondere. Siccome lei ha parlato ben oltre il merito di due programmi, dicendo che qui c’è una incapacità di programmazione e che si passa da un programma all’altro così, impunemente ed in maniera superficiale, e che c’è approssimazione nella programmazione… Se mi è consentito, queste sono affermazioni di una certa rilevanza rispetto alle quali il Sindaco ha il dovere di rispondere. Abbiamo anche la stampa… mi può consentire di dare una risposta a questo, partendo dal merito delle due cose?

Fase interlocutoria

PRESIDENTE

         Consigliere Petrullo, faccia finire il Sindaco.

SINDACO

         Mi faccia parlare su questo, dopo di che parla Lei per un’ora ed io sto zitto. Non replico più. Voglio solo parlare, dopo di che parla di nuovo Lei ed io mi impegno a non replicare, qualunque cosa dica.

         C’è un contesto entro cui collocare questo, il contesto di una programmazione che è in condizioni assolutamente ordinarie; per una quota percentuale va rimodulata; il 5% dell’attività di programmazione delle opere pubbliche ha necessità di una rimodulazione finalizzata, peraltro, ad evitare che non un euro dei fondi europei torni indietro. La rimodulazione ha interessato, fondamentalmente, due delle opere programmate (e non faccio l’elenco del 95%, quello che abbiamo puntualmente appaltato, realizzato e compiuto, in molti casi).

         Due opere: il ponte di Montereale e Piazza Duca della Verdura. Sul ponte di Montereale: è vero, il ponte di Montereale, a parere di chi vi parla, e lo ribadisco, necessita di un intervento di demolizione e ricostruzione, se non di completa ristrutturazione. Ritengo molto più utile quello di demolizione e ricostruzione, un intervento che si determina e si impone anche per il fatto che ci troviamo di fronte a un’opera che fu realizzata non certamente con criteri antisismici.

         Questa affermazione, di per sé, non significa che quel ponte stia cadendo, né che sia a rischio. Anche il palazzo in cui ci troviamo non è rispondente a criteri antisismici, così come altre decine di palazzi, senza per questo essere fuori norma e senza essere motivo di allarme per i cittadini che vi stanno dentro e per noi che stiamo in quest’aula, perché la normativa consente di utilizzare questi immobili. Quel ponte ha necessità di un intervento, perché è un ponte destinato a restare per anni nella città e a vedere rivista anche la sua funzione, pedonale e viaria, per cui lo abbiamo inserito all’interno della nostra programmazione.

         La procedura europea di affidamento dell’incarico di progettazione (che è estremamente complessa, fatta di più fasi e fatta anche di momenti in cui c’è una richiesta di documentazione a cui devono rispondere determinati soggetti) non ci ha consentito di chiudere la fase di affidamento della progettazione nella tempistica che avevamo previsto, per cui quell’opera potrebbe non essere realizzata nei tempi in cui l’Europa ci impone di fare le cose per il ciclo di programmazione 2000/2006.

         Abbiamo ritenuto opportuno, pertanto, rimodulare quei fondi, per evitare di mandarli indietro. Noi riteniamo che il ponte di Montereale possa essere inserito nella programmazione dei fondi 2007/2013 (che questo Consiglio Comunale dovrà fare prima della fine della consiliatura), fondi che hanno un po’ di ritardo (altrimenti la questione sarebbe stata già risolta) e che saremo chiamati a programmare entro qualche mese. Questo era il senso di quello che diceva l’assessore Fiore, cioè che rientra nella prossima programmazione.

Piazza Duca della Verdura: intanto non è vero che i fondi vengono distolti, i 600 mila euro che vengono destinati al Centro Storico abbracciano anche Piazza Duca della Verdura. Per Piazza Duca della Verdura l’Ufficio tecnico ci dice testualmente: il motivo dell’intervento che viene rivisto è legato essenzialmente al reale costo del sistema di copertura e all’accertamento dello scarso gradimento dei cittadini.

         Ebbene, sul punto dello scarso gradimento, condivido le osservazioni del consigliere Petrullo, perché anche io voglio chiedere all’architetto Grano chi sono, perché e come si sono esposti. Dico di più, caro Consigliere: siccome su questo noi dobbiamo evitare polemiche, soprattutto fra me e Lei (mi scusi se mi rivolgo a Lei direttamente), poiché abbiamo 600 mila euro – prima erano 500 mila euro destinati a Piazza Duca della Verdura – che riguardano la riqualificazione del Centro Storico (che include anche Piazza Duca della Verdura), andiamo insieme a rifare la procedura, rivediamo i problemi tecnici della copertura, vediamo i problemi legati a dei diritti di proprietà di cittadini che si affacciano sulla piazza e che si ritroverebbero coperti (questa, sostanzialmente, era la problematica); se ci sono le condizioni per riuscire a realizzare quell’opera (che ha voluto il Sindaco, in prima persona, contro gli Uffici, che non erano molto favorevoli) a me va benissimo; se ci sono le condizioni per recuperare e chiarire questi aspetti, bene. Questo aspetto della sua interrogazione lo recepisco bene e fino in fondo. I 600 mila euro a disposizione restano intatti; in quei 600 mila ci sono 500 mila che sono ancora destinati a Piazza Duca della Verdura.

         Chiariamo bene fino in fondo le questioni dei proprietari e le questioni tecniche, ci rivediamo (come già facemmo per il ponte attrezzato) e sono convinto che, tra persone perbene, troveremo la soluzione. Circa i 700 mila euro previsti per la cultura voglio chiarire in questa aula che andrò nella competente commissione, presieduta da Roberto Speranza, venerdì mattina, ad illustrare il programma. Nel momento in cui abbiamo rimodulato, abbiamo ritenuto opportuno, come Giunta, inserire, di quella somma oggetto di rimodulazione, 700 mila euro per il settore della cultura.

         Anche qui è un problema di anticipazione. Evito di farvi il ragionamento sull’importanza dei grandi investimenti per le azioni culturali che facciamo in città, che a mio parere sono oggetto anche di scarsa attenzione, perché voi dovreste stare qui a chiedermi di investire di più… ma evito questo ragionamento. Il nostro programma nel settore della cultura va avanti (e meno male, altrimenti con i nostri fondi correnti chissà cosa avremmo potuto fare) con i fondi europei.

         L’interruzione, la discontinuità che si è determinata per effetto della mancata attivazione del ciclo di programmazione 2007/2013, se non ha determinato problemi immensi sul fronte delle opere pubbliche (che intanto vedono andare avanti il vecchio progetto, ed impegnare risorse, ed impegnare Uffici che sono sovraccarichi, e ci consentono di immaginare che già da subito possiamo programmare, impegnare e fare altre cose nel tempo, su opere che impiegano anche anni di attesa per essere progettate, appaltate e realizzate), sul fronte della cultura determina una discontinuità immediata, reale e grave, perché interrompere un progetto come quello al quale stiamo lavorando, determinare una discontinuità in quel progetto, significa determinare un fatto grave, significa rompere il progetto, rompere anche quell’attenzione che oggi viene percepita innanzitutto dalla città, poi dalla regione e poi anche dalla nazione – se me lo consentite – riguardo alla qualità della nostra proposta progettuale nel settore culturale.

         Rompere quella continuità sarebbe stato un fatto grave, e probabilmente oggi mi sarei ritrovato qui a dover rispondere sul perché la nostra città non è più in grado di proporre eventi di quel livello e con quella qualità e con quegli obiettivi. Ebbene, abbiamo ritenuto opportuno prendere 700 mila euro, in mancanza di quei fondi europei, ed “accatastarli” lì. Potrei rispondere, banalmente, che è un’anticipazione di risorse. Quando arriverà il ciclo di programmazione 2007/2013, nel settore della cultura potremmo decidere di prendere 700 mila euro e fare cose che spesso mi chiedete. Io sono tentato di dire: quei 700 mila euro lasciamoli lì, non la voglio considerare un’anticipazione, ma una volontà deliberata di questa Amministrazione di fare quell’investimento, e non c’è nulla da vergognarsi se su 60 milioni di euro destiniamo il 2 o il 3%, e non già il 5, l’8 o il 10%, come fanno in realtà avanzate (a Brescia è stata inaugurata, sette giorni fa, una mostra da sette milioni di euro, non da 400 mila come la nostra, e ritengo che la nostra non abbia nulla da invidiare a quella)…

         Vorrei che si uscisse fuori dalla strumentalizzazione, facciamo un salto di qualità anche nei nostri confronti… Io sono pronto. Su Piazza Duca della Verdura riprendiamo la discussione, però evitiamo la solita polemica dei 700 mila euro nel settore della cultura, perché sono convinto che abbiamo fatto bene, sono convinto che non devo giustificarmi, non devo dire che si tratta di una anticipazione sui fondi 2007/2013, ma di una giusta scelta fatta dall’Amministrazione nel momento in cui abbiamo dovuto decidere come meglio utilizzare le nostre risorse.

PRESIDENTE

         Prego, consigliere Petrullo.

PETRULLO

         Una breve risposta. Che questa Amministrazione abbia cantierizzato, posto in essere tanta “roba” è un dato inequivocabile, sul quale non intendo discutere, altrimenti metterei in dubbio le mie qualità intellettive. E’ un dato di fatto ed è effettivo. Ciò non toglie, però, che ci si possa porre delle domande quando ci si trova di fronte a determinati provvedimenti che hanno una giustificazione che non sta in piedi. E’ doveroso, da parte mia, porre questi problemi e sarebbe doveroso da parte dell’Amministrazione rispondere in termini precisi. Il Sindaco, ora, mi dice: rivediamo il fatto di Piazza Duca della Verdura, sono curioso anch’io di vedere se si può portare avanti… Benissimo, ma non vorrei che tutto finisse come in altre occasioni in cui avremmo dovuto approfondire. In un’occasione sono stato costretto a fare altre interrogazioni perché questo secondo passaggio non c’è stato, anche se immagino che non sia assolutamente dipeso dalla volontà del Sindaco.

Fase interlocutoria

PETRULLO

         In alcuni casi ci sono stati. C’è stato, per esempio, sulle barriere architettoniche. Abbiamo fatto un ottimo approfondimento e io sono rimasto gratificato e contento, in altre occasioni no.

         Il riferimento a Brescia: io faccio sempre un discorso di priorità, io non dico che l’investimento nella cultura è apoditticamente sbagliato, assolutamente; io faccio un discorso di investimento sulla cultura più a largo raggio, così come dico che vi sono delle priorità. E’ evidente – purtroppo per noi – che a Brescia c’è una qualità della vita superiore a quella che c’è a Potenza, per mille e un motivo. Nel momento in cui vado discutere di priorità, che una branca della cultura, una piccola branca del mondo e del problema della cultura, di un progetto culturale generale, venga privilegiato in riferimento, da un lato, ad altre priorità che attengono ai diritti principali, primordiali del cittadino e, dall’altro lato, ad un mondo della cultura molto più ampio, è chiaro che io ponga il problema.

Fase interlocutoria

PETRULLO

         Quando nei provvedimenti noi leggiamo che una determinata opera non si fa perché c’è scarso gradimento dei residenti il problema ce lo dobbiamo porre. A che cosa stiamo giocando? Io ho fatto riferimento al giocare a carte scoperte. Allora, se i progetti delle Amministrazioni cambiano strada facendo, ed è una cosa che può succedere, io poi non devo trovare scritto “perché i residenti hanno dato scarso gradimento”, perché in altre occasioni i residenti contano come il due di picche.

PRESIDENTE

         Passiamo al punto numero 3 all’ordine del giorno: “Interrogazione del consigliere Petrullo su «Mancanza riserva posti per disabili sugli autobus urbani»”.

PETRULLO

         Non ho il testo dell’interrogazione sotto gli occhi, ma ne ricordo il contenuto; la domanda che ponevo io sorgeva dalla constatazione che sulla maggior parte degli autobus cittadini, parliamo del 90-95%, non c’è la riserva obbligatoria (più moralmente che per legge, ma anche per legge) per i portatori di handicap. Parlavamo di città e facevamo paragoni tra diverse città, questo è qualcosa che ci porta in fondo alle classifiche per quanto riguarda il livello di civiltà minima. Io non pensavo che esistesse una realtà del genere a Potenza; mi è stata segnalata perché purtroppo io, come il 90% dei potentini, non faccio uso dei mezzi pubblici perché sono totalmente inadeguati. Gli autobus sono vuoti, non è un’opinione, ma un fatto. Non lo sapevo e mi è stato segnalato. E’ un problema grave, che va risolto immediatamente ed io chiedo che questa Giunta mi dia assicurazioni a riguardo, non facendo un discorso di principio, ma concretamente, con una previsione di intervento immediata.

PRESIDENTE

         Grazie, consigliere Petrullo; risponde l’assessore Coviello.

COVIELLO D.

         Mi permetto anche di richiamare il quadro normativo, perché non è una questione solo morale, ma le leggi vigenti prevedono che una quota di posti sia riservata, sui bus. In particolare, ricordo il D.P.R. 384/78, poi confermato dalla Legge 104/92 che imponeva alle Regioni e ai Comuni di assicurare la mobilità dei disabili anche laddove il trasporto pubblico non è accessibile. Infine, il D.P.R. 503/96, tenuto conto che nessuno rispettava queste norme, auspicava che i Comuni, utilizzando anche risorse della Regione, potessero acquistare o anche cambiare, sui mezzi attualmente in dotazione al gestore trasporto pubblico, i sedili per i disabili.

         Siccome materialmente questa richiesta mi era pervenuta anche da alcune associazioni che si occupano del settore dei servizi sociali, abbiamo richiesto alla società che gestisce il trasporto pubblico di prevedere sui mezzi pubblici i tre posti previsti dal richiamato D.P.R., infatti il D.P.R., al titolo quinto, comma 19, stabilisce e sancisce che tre posti in prossimità dell’uscita (per non far attraversare ai disabili tutto il corridoio) vengano riservati ai minorati non deambulanti. Per questa motivazione è stata fatta espressa richiesta, da circa un mese, al gestore che ha ordinato le targhette da apporre sui bus che materialmente…

Fase interlocutoria

COVIELLO D.

         Alcuni li chiamano non normodotati, altri disabili… Questo D.P.R. li chiama minorati non deambulanti. I non deambulanti hanno il diritto di avere tre posti riservati nei pressi dell’uscita dei mezzi pubblici. Anche rispetto a questa interrogazione ho nuovamente sollecitato l’azienda, che mi ha confermato che ha già ordinato le targhette da apporre sui sedili di tutti gli autobus.

         Approfitto dell’occasione anche per dire qual è lo stato attuale dei bus, soprattutto per coloro che vorrebbero utilizzali. Abbiamo alcuni bus che hanno più di 20 anni e che potrebbero essere sostituiti, perché la Regione Basilicata ha stanziato un finanziamento di un milione e mezzo di euro per la sostituzione degli autobus che hanno più di 15 anni. Dovremmo trovare, come Amministrazione comunale – mi rivolgo all’assessore Pace – il finanziamento del 25% da aggiungere a questo milione e mezzo, in modo da poter acquisire nuovi bus.

         Abbiamo altri autobus acquistati nel 2004 (11, in particolare) che già prevedono una migliore fruibilità da parte dei disabili e degli anziani, perché hanno il pianale ribassato, e abbiamo tre autobus, che si alternano su tutte le linee, che sono stati allestiti per il trasporto degli handicappati. Prima di Natale bandiremo la gara per l’acquisto di quattro autobus ecologici, che naturalmente saranno a norma per quanto concerne l’utilizzo da parte dei portatori di handicap, ed uno di questi avrà anche la pedana. L’acquisto di questi autobus già ha visto il cofinanziamento del Comune di Potenza per il 25%, quindi già quest’anno abbiamo fatto un grosso sforzo, avendo dovuto rinunciare – lo dico senza nascondere nulla – al finanziamento per la manutenzione straordinaria delle strade.

         Abbiamo fatto una scelta: o finanziavamo, per la stessa cifra, l’acquisto degli autobus o facevamo il mutuo per la manutenzione straordinaria delle strade.

         Per andare incontro, ancora, alle esigenze dei diversamente abili, il servizio sociale ha fatto la gara per il servizio taxi a chiamata, e da più parti abbiamo soddisfazione per questo servizio. C’è qualche piccola ed immotivata lamentela per l’onerosità del servizio, perché si tratta comunque di un servizio taxi, non è un servizio di trasporto collettivo, per cui per coloro che superano una determinata fascia ISEE, il pagamento, seppure ridotto, risulta un po’ oneroso.

PRESIDENTE

         Grazie, Assessore; prego, consigliere Petrullo.

PETRULLO

         Per quanto riguarda le targhette da mettere sui posti, sono contento che si stia provvedendo, ma mi viene da fare una considerazione: ma ci voleva tanto? Ben venga, ora.

Fase interlocutoria

PETRULLO

         La notizia non può che farmi piacere. E’ evidente che quando c’è una scelta strategica (ci sono cento lire e bisogna decidere se spenderle in una maniera o in un’altra, per due cose necessarie) non c’è da discutere molto, la decisione in ogni caso va condivisa, perché va incontro alle esigenze della città, non si può certo andare a discutere su cosa fosse più importante. In questo caso, quando un’Amministrazione opera nel senso che abbiamo udito ora da parte dell’Assessore, non c’è che condivisione da parte mia e da parte del mio gruppo. Si continui sempre così. Grazie.

PRESIDENTE

         Passiamo alla quarta interrogazione: “Interrogazione del consigliere Petrullo su «Contributo per canone di locazione alloggi»”.

PETRULLO

         Mi chiedevo, Presidente… come diceva il Sindaco, oggi ci sono stati avvenimenti che hanno un po’ scosso… Senza ripetere quella pietosa scena dell’appello… non so, se siamo tutti d’accordo potremmo anche rinviare la trattazione delle altre interrogazioni alla prossima volta. Io credo che potrebbe essere opportuno; non è necessario che vengano discusse per forza oggi. Ripeto: rifare quel dramma dell’appello…

Fase interlocutoria

PRESIDENTE

         Consigliere Petrullo, siccome sta scadendo l’ora a disposizione per le interrogazioni, presenti quest’ultima; le altre le rinviamo alla prossima seduta.

PETRULLO

         Va benissimo. L’interrogazione è questa: “Ogni anno, attraverso un bando pubblico, vengono assegnati i contributi ai cittadini che, avendo un reddito basso, devono sopportare un canone di locazione per l’abitazione che occupano. Con il sistema dell’autocertificazione ogni partecipante al bando dichiara i propri requisiti, salvo verifica della veridicità dei dati.

         Tanto premesso, chiedo di conoscere l’elenco degli esclusi degli ultimi tre anni, la causale dell’esclusione e le conseguenze adottate nel caso di dichiarazione non veritiera“.

         Devo aggiungere che io ho ricevuto tempestiva risposta scritta da parte dell’Assessore, che ha soddisfatto in pieno la mia esigenza di conoscenza di un determinato procedimento. Ciò non di meno, io vorrei che si svolgesse, anche se sinteticamente, questa interrogazione, anche oggi, per sviluppare un discorso a commento dell’interrogazione stessa, un breve accenno ad un modus operandi che dovrebbe cessare e dar luogo…

PRESIDENTE

         Prego, Assessore.

CASELLA

         Grazie, Presidente. Per rispondere all’interrogazione avevo rivisto un po’ l’iter amministrativo delle pratiche, però mi sembra un po’ esagerato ripercorrere tutto l’iter, perché già Le ho parlato. Il problema delle verifiche: in realtà le verifiche avvengono; avvengono nel momento in cui la Regione ha definito quelli che sono i contributi da assegnare, cioè la quota dei contributi da assegnare; in proporzione a quella quota, quando si vanno a definire i contributi singoli, vengono effettuate le verifiche sulle domande. Può capitare che vi sia qualche imprecisione rispetto alla richiesta antecedente e quindi, come Lei può aver già controllato in base a tutte le documentazioni e agli atti che Le ho già inviato, ci possono essere piccole variazioni sulla quota da destinare al singolo utente.

         Non ci sono, effettivamente, grosse disparità o grosse differenziazioni rispetto alla richiesta iniziale, in genere. Tengo a precisare, oltretutto, che in questi ultimi due anni non ci sono stati mai dei ricorsi a riguardo, proprio a dimostrare la trasparenza degli atti e delle richieste fatte.

PRESIDENTE

         Grazie, Assessore. Prego, consigliere Petrullo.

PETRULLO

         Una breve risposta. Per chi ci sente: c’è un bando per venire incontro alle esigenze di chi sopporta un canone di locazione annuo quando questo non è sopportabile, appunto, da chi ha dei redditi che non permettono quello che diventa un lusso, cioè pagare il canone di locazione. Questi bandi vengono pubblicati, ci sono le domande. Le domande si poggiano, come accade ormai dalla “Bassanini” in poi, su autocertificazione. Succede, però, che alla verifica dei dati delle autocertificazioni non sempre i dati contenuti nelle domande corrispondano al vero, e quindi c’è una – possiamo anche ritenerla fisiologica – porzione di domande che non rappresentano la verità.

         Purtroppo, però, si verifica che per un buonismo, secondo me, giustificabile da un lato, ma non ammissibile, la domanda non veritiera, invece di essere cestinata come meriterebbe, e al di là delle conseguenze (molto severe) che la legge prevede per domande non veritiere, produca nel Comune di Potenza soltanto una diminuzione percentuale del contributo in riferimento alla non veridicità della dichiarazione.

         Se è comprensibile che questo possa avvenire, da un punto di vista umano, non è concepibile che un’Amministrazione adotti questo sistema, innanzitutto perché si viola la disposizione normativa, e in secondo luogo, cosa che ci può più importare da un punto di vista politico, perché vengono sacrificate inevitabilmente quelle domande che sono veritiere e che rimangono in calce ad una scala di domande e non riescono a superare neanche chi quella domanda non ha presentato nei termini voluti dalla legge e veritieri, quindi – diciamo la verità – barando.

         Mi interessa, questa interrogazione, non tanto per il fenomeno specifico in sé per sé, per il quale si può provvedere con un’attenzione maggiore da parte degli uffici al problema nella sua interezza, per come si presenta, anche per gli aspetti di rispetto delle regole, ma perché serva anche da fattore educativo nei confronti di una società che non si rapporta alle regole nella maniera giusta. Il fenomeno antipatico, oltre ad essere quello di non depennare quelle domande, è che ci sia ancora gente che pensa di poter fare il furbo nei confronti della Pubblica Amministrazione, e che questo atteggiamento da furbastro trovi comunque ancora accoglimento, anche se parziale, da parte dell’Amministrazione.

         Che si segni, allora, un cambio di rotta da questo punto di vista, perché il buonismo, se da un certo punto di vista è comprensibile, è unidirezionale, perché in questo caso si è buoni soltanto nei confronti di chi ha sbagliato, ma non si tengono nel dovuto conto le esigenze di chi, non avendo voluto barare, si trova al di fuori di qualsiasi previdenza di legge.

         Il problema che pongo io con questa interrogazione è un problema di metodo: che questa Amministrazione, in questo caso come negli altri, (che io non conosco, ma che potrebbero benissimo sussistere se questo è un sistema… ma ripeto: non lo so, posso solo immaginarlo), che gli uffici, la Giunta, l’Assessore si preoccupino di dare degli indirizzi molto più rigidi per quanto riguarda il rispetto delle regole, perché in questa maniera avremmo fatto un bene non all’Amministrazione comunale, ma alla società intera, e credo che sia incluso anche questo dovere nel nostro compito di amministratori della città.

PRESIDENTE

         Grazie, consigliere Petrullo. Sul punto 5: “Interrogazione del consigliere Petrullo su «Adeguamento piscine comunali per campionato di pallanuoto»”, e sul punto 6, Consigliere, mi diceva l’Assessore che ha già risposto per iscritto…

PETRULLO

         Mi spiego: su un’interrogazione ho avuto una risposta per iscritto, che non ho avuto ancora modo di leggere. Per un’altra interrogazione ho avuto una documentazione che mi riservo di esaminare, quindi io chiedo il rinvio di queste due interrogazioni per poter studiare i documenti che l’Assessore mi ha tempestivamente prodotto.

PRESIDENTE

         Il tempo per le interrogazioni è scaduto…

Fase interlocutoria

PRESIDENTE

         Siccome il ponte di Montereale, giustamente diceva l’Assessore…

PETRULLO

         Ha trovato risposta in un’altra interrogazione, non c’è dubbio; vi posso rinunciare.

PRESIDENTE

         Le altre le spostiamo al prossimo consiglio. Passiamo al punto numero 10: “Deliberazione n. 124/2007 del 31.10.2007 della Corte dei Conti – Sezione Regionale di controllo per la Basilicata -, emanata ai sensi del comma 168 dell’articolo 1 della L. 23.11.05 n. 266 relativamente al bilancio di previsione 2007 e del rendiconto 2005 per Comunicazione”.

         Siccome questa è solo una comunicazione, se il Consiglio è d’accordo…

PETRULLO

         Chiedo scusa, è vero che viene iscritta come comunicazione, però è un momento importante, perché la Corte dei Conti, da uno o due anni a questa parte, ha cominciato questa procedura, tra l’altro con un documento che viene inviato direttamente al Consiglio Comunale, e meriterebbe, forse, qualcosa di più che la comunicazione. Sull’argomento vorrei che si aprisse il dibattito, mentre la comunicazione non lo consente. Vorrei fare una proposta su questo argomento: portiamolo in discussione anche la prossima volta, però favoriamo un minimo di dibattito.

PRESIDENTE

         Quello volevo dire… Chiedere agli uffici una copia del… Ha chiesto la parola il Segretario.

SEGRETARIO

         La delibera della Corte dei Conti è all’ordine del giorno per dovere d’ufficio e per obbligo di legge. Io sono d’accordo, per quanto mi riguarda, con il Consigliere, perché questa cosa merita forse una… Intanto, in data di oggi, verbalizziamo comunque che la comunicazione è stata data, perché perlomeno adempiamo ad un obbligo di legge, dopo di che si può discutere quanto si vuole, facendo una seduta ad hoc, esclusivamente per queste problematiche.

PETRULLO

         Non posso che concordare, ma con l’impegno che al prossimo consiglio (ovviamente non mi riferisco a quello di domani) o entro l’anno si possa fare un dibattito.

PRESIDENTE

         La comunicazione è stata fatta, la diamo per letta. Se qualche consigliere ha bisogno del cartaceo l’Assessore e gli uffici competenti sono a disposizione.

         Passiamo al punto numero 11 all’ordine del giorno: “Istituzione dell’Albo comunale delle Organizzazioni di volontariato con approvazione del Regolamento e della relativa domanda di iscrizione. Costituzione del Gruppo comunale di Protezione Civile con approvazione del Regolamento e della relativa domanda di adesione”. Assessore Coviello, prego.

COVIELLO D.

         La delibera è stata discussa ed emendata in Commissione; si tratta dell’istituzione del Gruppo comunale di Protezione Civile per dar seguito a quanto previsto nel Piano di Protezione Civile; abbiamo voluto anche regolamentare i rapporti dei volontari che sono organizzati in associazioni singole con il Comune di Potenza. Questo è l’ultimo atto che porta definitivamente a compimento i lavori iniziati tre anni fa, quando abbiamo immaginato di istruire e implementare il Piano di Protezione Civile.

PRESIDENTE

         C’è anche un emendamento che va votato. L’emendamento dice: “Emendamento proposto alle norme per l’iscrizione all’Albo comunale delle organizzazioni di volontariato e Protezione Civile. Articolo 2: le parole al primo rigo «di Protezione Civile» vengono proposte al secondo rigo dopo la parole «nell’albo»“.

         Favorevoli? Contrari? Astenuti? Favorevoli all’unanimità. Passa questo emendamento.

         Sulla delibera, c’è qualcuno che vuole intervenire o passiamo in votazione? Consigliere Speranza, prego.

SPERANZA

         Intervengo in maniera telegrafica, anche per dare giusta visibilità alla lunga discussione che è stata fatta in Commissione, perché il tema è stato analizzato con profondità, abbiamo fatto più di una Commissione, abbiamo riscontrato anche la disponibilità dell’Assessore che in più di un’occasione ha modificato il testo rispetto alle richieste che venivano dai nostri lavori.

         Il punto di sostanza che noi vogliamo sottolineare e che viene evidenziato dall’emendamento che abbiamo appena approvato è che andiamo a istituire un albo delle associazioni di volontariato di Protezione Civile, dove la Protezione Civile viene considerata un sottogruppo del volontariato più generale. Nella prima versione che ci era arrivata di questa proposta di deliberato sembrava, invece, che fosse il contrario, cioè che il volontariato fosse un sottogruppo della Protezione Civile. Il testo, ora, così ci come viene riportato e proposto al voto, è esaustivo delle richieste che abbiamo fatto e secondo noi rappresenta un punto di avanzamento positivo per le politiche della nostra città in questo settore.

PRESIDENTE

         Grazie, Presidente. Mettiamo in votazione il deliberato. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Favorevoli all’unanimità.

         Passiamo al punto numero 12 all’ordine del giorno: “Ordine del giorno del consigliere Lomonaco su «Modifica articolo 16 T.U. n. 76/1990»”. Prego, consigliere Lomonaco.

LOMONACO

         Signor Sindaco, il mio ordine del giorno riguarda una modifica al Testo Unico 76/1990. Per terminare la ricostruzione nel comune di Potenza. Sappiamo tutti che nella Legge 219/81, all’articolo 13, c’era la possibilità di alienare i fabbricati e così via. Però, Sindaco, credo che Lei in prima persona ricordi benissimo che non tutti i cittadini fecero in tempo a presentare la domanda; la maggior parte non lo sapeva, e proprio lei si impegnò con una raccolta di firme per riaprire la legge stessa.

         Nell’88 fu riaperta con la Legge 12/88, però in questa legge ci fu un’anomalia, perché si vennero a cancellare i due commi successivi e, in caso di alienazione o di vendita o di cessione agli eredi questi perdevano il diritto sulla ricostruzione. Questo rimaneva solo sui Comuni disastrati, e sappiamo benissimo che la parte disastrata, a Potenza, è limitata solo al Centro Storico. Sul resto non c’è nulla da fare. Se i soldi fossero arrivati nei tempi opportuni – dall’88 al 2007 sono circa venti anni – ognuno avrebbe costruito la propria abitazione, senonché nel frattempo molti di questi cittadini (erano quasi tutti agricoltori, coltivatori diretti), avendo una certa età, sono deceduti, non sapevano… ed inoltre noi sappiamo benissimo come la pensano i nostri antenati, cioè che prima di morire vogliono lasciare le “carte a posto” per non far litigare i figli e così via, e vanno sulla donazione.

         I figli, purtroppo, sono costretti ad accettare, anche sapendo che con questo perdono un diritto sacrosanto. Il mio ordine del giorno chiede che il Sindaco, così come ha fatto venti anni fa (allora era una persona che si è attivata per la collettività, forse nessuno pensava in quegli anni che sarebbe diventato sindaco della nostra città), se è possibile, si attivi presso i parlamentari lucani per applicare l’articolo 16… Sarà difficile mettere che tutto il Comune di Potenza è disastrato, ma basta una correzione all’articolo 16, cioè che il disposto sulla alienazione degli immobili venga applicato anche ai comuni gravemente danneggiati; con questo rientrano tutti i cittadini, anche se hanno in eredità gli immobili.

PRESIDENTE

         Grazie, consigliere Lomonaco. Ha chiesto la parola il Sindaco, prego.

SINDACO

         Mi stavo consultando con Donato Coviello, che sapete bene essere l’assessore che segue le questioni della ricostruzione (peraltro con grande competenza e cognizione di causa, come ha avuto modo di dimostrare il 22 novembre, quando abbiamo presentato quel bel volume dedicato alla ricostruzione nella città di Potenza).

Fase interlocutoria

SINDACO

         Vito Lomonaco pone una questione che è reale. Vale a dire: a distanza di ventisette anni dal terremoto, ancora oggi, fuori dai comuni disastrati, uno degli elementi centrali, uno dei titoli per accedere al contributo della “219” (e oggi di altri riferimenti legislativi, essendo confluita nel Testo Unico) è quello della proprietà al 23 novembre 1980. Il cittadino che oggi riceve il buono contributo deve essere il cittadino che a quella data era proprietario; è evidente che a distanza di ventisette anni si tratta di una circostanza difficilissima da poter ritrovare.

         La questione è superata nei comuni disastrati; grazie ad una legge regionale è superata anche in altre realtà, ma soltanto nel caso di una successione per morte, per cui si pone il problema. Si pone il problema di cittadini che hanno fatto la domanda, non hanno avuto il contributo, e che per una serie di vicende personali hanno ritenuto di doversi liberare dell’immobile, o di venderlo; il cittadino che è subentrato nella proprietà non avrebbe più diritto al contributo per un immobile che non è adeguato e per il quale è stata fatta la domanda. Questo in generale, ma in molti casi ci troviamo di fronte a casi in cui il nuovo proprietario è il figlio che ha ricevuto la donazione, quindi non è un momento di speculazione a determinare questa situazione, tutt’altro: un trasferimento di proprietà da padre a figlio, e il figlio che si ritrova a non avere diritto al contributo.

         La ringrazio, consigliere Lomonaco, per aver ricordato una raccolta di firme rimasta memorabile. Oggi abbiamo un’arma in più, per poterla fare, nel mio ruolo di Sindaco, quindi accetto ben volentieri… anzi formalmente mi faccio carico della richiesta di Vito Lomonaco, seguendo due direzioni: probabilmente, Vito, è difficile spuntare il passaggio per l’intero nostro territorio da comune gravemente danneggiato a comune disastrato (ad eccezione del Centro Storico) perché questa è una richiesta che è arrivata da svariatissimi Comuni della regione, in epoca anche più lontana, senza produrre risultati (uno per tutti, il caso del comune di Avigliano, che si ritrova addirittura “danneggiato”, terza fascia, pur essendo in un’area limitrofa al cratere, e non è stato possibile cambiare la denominazione rispetto al dato).

         Possiamo chiedere, invece, che questa norma venga estesa a tutti, o quanto meno ai comuni gravemente danneggiati, per cercare di tutelare la nostra questione. Invece di dire: trasformiamo la nostra città da comune gravemente danneggiato a comune disastrato, applichiamo la norma non soltanto ai comuni disastrati, ma anche a quelli gravemente danneggiati. Di questo mi faccio carico; già da subito provvederò a farne richiesta, ed anche a chiedere tutto il sostegno per il riconoscimento di questa norma.

PRESIDENTE

         Prego, consigliere Lomonaco.

LOMONACO

         Ringrazio il Sindaco ed il Consiglio Comunale che hanno accettato questo ordine del giorno, anche se io avevo detto che eventualmente era su gravemente danneggiati…

PRESIDENTE

         Mettiamo in votazione l’ordine del giorno del consigliere Lomonaco. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Favorevoli all’unanimità.

         La seduta del Consiglio Comunale viene sciolta alle ore 13.00.