Consiglio Comunale del 18 febbraio 2009

Il Consiglio comunale si apre alle 10,15 con il presidente del Consiglio comunale Pietro Campagna che assegna la parola al consigliere del Pd Nicola Lovallo per la presentazione di un’interrogazione urgente. L’esponente del Partito democratico presenta un documento con il quale chiede la convocazione di un “Consiglio comunale aperto sui temi della crisi economica e lavorativa che ha colpito in maniera rilevante anche e soprattutto il territorio Potentino. Chiedo anche che l’Amministrazione verifichi la possibilità di convocare un tavolo di confronto permanente sul tema”. Il presidente Campagna ringrazia il consigliere per “aver nuovamente portato all’attenzione di questa assise i temi della crisi e della recessione che anche la nostra città è chiamata ad affrontare e che i capogruppi non tarderanno a definire in merito proprio alla convocazione di un Consiglio comunale apposito”. Il sindaco Vito Santarsiero, in una sua precisazione dichiara che sarà fatto tutto il possibile affinché possano essere coinvolti sul tema “gli altri livelli istituzionali”. Il presidente Campagna comunica che il presidente della Commissione Statuto Luciano Petrullo ha comunicato la volontà di dimettersi dal medesimo incarico. Campagna invita il presidente Petrullo a recedere dalla decisione anche a nome dell’intero Consiglio “sia per l’importanza del ruolo che riveste, sia per la mole di lavoro svolto, sia ancora perché il compito affidato alla stessa commissione non è ancora stato portato a termine e, constatati i tempi ristretti, l’interruzione dei lavori risulterebbe di grave nocumento per tutti”. Dal gruppo misto il consigliere Giulio Spadafora interviene per sostenere “l’operato del presidente Petrullo, a fronte del comportamento di altri che, a lavoro ultimato, hanno chiesto ulteriori approfondimenti, a parer mio non proprio necessari, visto anche e soprattutto l’ottimo lavoro svolto proprio dal consigliere Petrullo, un lavoro encomiabile e inattaccabile”. Il consigliere Spadafora richiama poi l’attenzione del Sindaco su “questioni irrisolte quali il piano delle antenne e il mancato funzionamento dell’inceneritore con i risvolti occupazionali che ciò comporta”. Il secondo a intervenire è il consigliere del gruppo misto Matteo Trombetta secondo il quale “la commissione Statuto, in questi anni grazie all’abilità del capace condottiero Petrullo, ha svolto un ottimo lavoro. Capisco e condivido le motivazioni della sua scelta dettate dall’amore che ognuno di noi prova per le cose in cui crede e che porta a compimento. Spero però che si ricreda e conduca il lavoro per il mese e mezzo che resta alla presentazione del nuovo Statuto in Consiglio comunale”. Il presidente del gruppo consiliare del pd Vincenzo Santangelo esordisce spiegando che “il rinvio della discussione di una settimana della discussione del nuovo Regolamento si è reso necessario solo per un ulteriore approfondimento. Resta chiaro il fatto che il Pd non ha mai avuto dubbi sulla bontà del lavoro svolto dal consigliere Petrullo al quale chiediamo di ritirare le proprie dimissioni. Il capogruppo della Rifondazione comunista Marcello Travaglini evidenzia che “la scelta di Luciano Petrullo è stata dettata, a parer mio, dal fatto che a seguito di un percorso istituzionale forte, il documento giunto in Consiglio, è stato rinviato per una volontà politica legittima, non forse corretta nella modalità, ma che in ogni caso, non può dare origine a una scelta così forte e che mi pare il Consiglio stia dimostrando di non volere assolutamente, così come io stesso penso”. Dal gruppo misto il consigliere Donato Pace chiede al consigliere Petrullo di ritirare le dimissioni “e proseguire l’ottimo lavoro svolto”. Il capogruppo di Uniti nell’ulivo Angelo Laieta asserisce che “il lavoro svolto dal presidente Petrullo è un lavoro importante, il rapporto che Petrullo ha instaurato con i componenti è stato sempre rispettoso, aspetto che ha consentito il buon risultato svolto anche grazie all’autorevolezza del presidente. Presidente al quale chiediamo di ritirare le dimissioni anche perché il regolamento del Consiglio deve essere approvato dall’intera assemblea a maggior ragione che il lavoro svolto è stato diretto dal massimo rappresentante dell’opposizione”. Il consigliere comunale di Alleanza Nazionale Rocco Coviello interviene: “Condivido e comprendo la scelta operata dal consigliere Petrullo, e rispetto quella che sarà la sua decisione ultima anche se mi auguro che possa recedere dalla medesima per proseguire coralmente il lavoro della commissione che fino a oggi è stato superlativo”. A conclusione del dibattito il Sindaco a sua volta ritiene che “solo piccole incomprensioni possano aver originato la scelta del consigliere Petrullo che, anche per l’attestato di stima che l’intero Consiglio e io gli tributiamo in questa seduta, spero possa ricredersi”. Il consigliere Petrullo dopo un ultimo invito al ritiro delle dimissioni formulato dal presidente Campagna espone la relazione illustrativa del nuovo regolamento del Consiglio comunale che la Commissione Statuto ha licenziato e portato in discussione. “Molti gli ostacoli affrontati in questi cinque anni, che abbiamo cercato di risolvere o almeno attenuare con l’applicazione del nuovo documento. Ci siamo ispirati e abbiamo seguito sempre e comunque il metodo del confronto, giungendo a decisioni completamente condivise forse anche grazie a un metodo di lavoro sperimentale. Un metodo che ha portato a lavorare democraticamente con scelte condivise, maturate che sono andate al di là delle diverse appartenenze culturali e politiche. Riguardo all’articolo 9, la composizione delle Commissioni consiliari permanenti, per agevolare le scelte di eventuali e possibili cambi della composizione politica dell’assise, è stata pensata per variazioni rapide ed efficaci. Aumentato il numero delle Commissioni da 4 a 6 evitando esagerazioni che pure si registrano in altre amministrazioni locali che veleggiano verso 8 o più. Abbiamo specificato che le delibere una volta portate in Consiglio possono essere ritirate solo dalla stessa assise. E’ previsto che il voto contrario sia attestato nominalmente nel verbale, così come chi sia presente al momento della votazione, per evitare che a molti consiglieri siano ascritte decisioni che in realtà non hanno voluto o potuto assumere. Queste come le altre modifiche incidono in misura non rilevantissima, ma intendono cambiare soprattutto la mentalità con i quali i Consiglieri svolgono i propri compiti istituzionali. Ringrazio il lavoro svolto dagli uffici e da tutti i commissari . Ringrazio il presidente del Consiglio che è stato praticamente presente a tutte le sedute dimostrando grande sensibilità . Riguardo alle mie dimissioni, prendo atto del fatto che il messaggio del mio atto non è arrivato dove e come doveva arrivare. Il rinvio non è stato deciso per approfondimenti, ma per far leggere a molti consiglieri – per la prima volta – il testo del nuovo regolamento. Gli approfondimenti vanno effettuati in sede di Commisisone. In questo Consiglio si devono prendere le decisioni. Sono costretto, non conoscendo quindi i motivi del rinvio, a mantenere le dimissioni, mio malgrado”. Il presidente Campagna apre il dibattito ricordando che il consigliere Travaglini ha presentato due emendamenti. Il primo intervento è dai banchi del Pd quello del consigliere Samela. “Oggi è in discussione uno di quei provvedimenti che deve assunto all’unanimità, pur riguardando il provvedimento ogni singolo consigliere, consigliere al quale oggi si richiede un senso di maggiore responsabilità. Il rinvio resosi necessario mi ha consentito di verificare taluni aspetti”. Il consigliere quindi si sofferma sugli articoli 7, 11 e 15. Chiede che “la commissione controllo e garanzia e la commissione indagine siano istituite in forma permanente e presiedute da un rappresentante dell’opposizione, oltre che rimangano distinte”. Ancora un attento esame degli articoli 17,  22 e 73. Dopo l’articolo 73 il consigliere Samela propone “l’inserimento di un articolo che preveda la semplificazione del linguaggio da adoperare per la stesura di documenti del Consiglio”. Il consigliere del Pd afferma “che in sede di votazione c’è necessità dell’appello nominale solo per quelle votazioni che richiedono la maggioranza assoluta, diversamente si andrebbero ad appesantire i lavori degli organi consiliari”. L’intervento si conclude con il rilievo che “nella parte sesta manca un capitolo revoche“. Un altro rappresentante del Pd Rocco Liccione prende la parola per ringraziare “Petrullo per l’apprezzabile lavoro svolto. Propongo che a ritirare atti possa essere sia il Consiglio che la Giunta. Riguardo all’articolo 78 comma 2, rispetto all’esito della votazione con una giurisprudenza non univoca, con Camera e Senato che si comportano in maniera diversa, bisogna decidere come ci si regoli in caso di astensione, vale a dire se il voto sia da considerare negativo o meno”. Il presidente Campagna interviene sottolineando che “forse i gruppi non funzionano, perché il testo è stato licenziato da 4 mesi dalla commissione, e c’era il tempo necessario per visionare il documento”. Il consigliere Spadafora asserisce “che no si può decidere cambiamenti all’ultimo momento”. Dopo una pausa il Consiglio riprende alle 13,05 e viene aggiornato al pomeriggio di giovedì 19 febbraio alle ore 17.    ?