Consiglio Comunale del 18 marzo 2009

La seduta si apre alle 10,15 con il consigliere del Pd Tommaso Samela che propone un minuto di raccoglimento in memoria del professor Raffaele Giura Longo che l’assemblea osserva e al quale fa seguito il presidente Pietro Campagna che riprende l’esame delle osservazioni della zona periurbana leggendo quella del signor Michele Pace. Precisazioni in merito vengono formulate dal capogruppo di Uniti nell’Ulivo Angelo Laieta che si dice, non concorde con “il rimandare le decisioni al Piano strutturale metropolitano, soprattutto decisioni che favoriscono i cittadini, siamo favorevoli all’accoglimento dell’osservazione”. Stessa linea è quella dichiarata dal consigliere di Forza Italia Fernando Picerno. L’osservazione viene respinta a maggioranza. Quella seguente presentata dal signor Antonio Eufemia e altri suscita i medesimi interventi rispetto alla precedente e come la precedente viene respinta a maggioranza. Comportamento speculare dei consiglieri sia in fase di dichiarazione che in fase di votazione riguarda quella presentata dal signor Giacomo Pace. Sull’osservazione successiva del signor Antonio Marino il consigliere del gruppo misto Giulio Spadafora sottolinea come “sia assurdo che a un lavoratore agricolo che intenda ampliare la sua attività è inconcepibile dire di no. Sono omlto favorevole alla richiesta del cittadino”. Dai banchi di Alleanza Nazionale Rocco Coviello si dice a sua volta favorevole all’accoglimento della richiesta del cittadino così come il consigliere Laieta e il consigliere Picerno. L’assessore all’Assetto del Territorio Alessandro Singetta ricorda che “superiore all’interesse del cittadino c’è l’interesse della comunità che per essere rispettato suggerisce a chi amministra di pianificare gli interventi”. Il consigliere Laieta in fase di dichiarazione di voto sottolinea che “il piano in discussione si può limitare solo all’esistente”. Per Spadafora chiede “che tipo di danno la richiesta del cittadino può arrecare alla comunità?” e dopo un ulteriore chiarimento fornito dall’assessore Singetta si dive favorevole all’osservazione. Il consigliere del gruppo misto Roberto Galante annuncia il proprio voto di astensione. L’osservazione viene respinta a maggioranza. Su quella del signor Antonio Mancusi, il presidente della Terza commissione consiliare permanente Raffaele Rinaldi ricorda l’espressione del Consiglio in fase di votazione di una precedente osservazione simile in tutto e per tutto che è stata favorevole. L’osservazione viene accolta a maggioranza. Quella del signor Giuseppe Rocco Zaccagnino viene accolta a maggioranza secondo la controdeduzione dell’ufficio così come modificato dalla competente commissione con la sola astensione del consigliere del gruppo misto Roberto Galante. Sull’osservazione del signor Giuseppe Rocco Zaccagnino il consigliere chiede chiarimenti in merito “ai parametri geotecnici utilizzati dall’ufficio e se lo stesso ufficio è in possesso della cartografia necessaria”. Il consigliere Picerno si dice favorevole all’accoglimento parziale dell’osservazione che in ogni caso viene respinta a maggioranza. La successiva è quella della signora Lucia Zaccagnino che viene accolta a maggioranza. Il presidente Campagna passa all’illustrazione delle 18 osservazioni riguardanti il periurbano zona varco d’Izzo. La prima è quella del signor Francesco Peluso che viene respinta a maggioranza sulla quale il capogruppo di Uniti nell’Ulivo Laieta osserva che “bisognerebbe far sì che la richiesta avanzata possa entrare a far parte delle indicazioni che conterrà il Piano strutturale metropolitano”. L’osservazione a firma del signor Michele Beneventi presentata dai commercianti e artigiani della zona Varco d’Izzo suscita l’interveto del consigliere di An Rocco Coviello: “Sull’argomento abbiamo effettuato studi approfonditi, in merito all’interesse pubblico. Allaa zona negli anni passati non è mai stata dedicata la giusta attenzione. E’ la prima porta d’accesso della città e bisognava sforzarsi per dare un aspetto migliore allo stesso. Con il regolamento in discussione si è persa un occasione. Varco d’Izzo va considerata non una contrada, ma parte integrante del territorio urbano. Chiedevamo per quella zona un intervento più organico, uno sforzo in più lo si poteva fare, parlo sia per gli uffici tecnici che tutta la politica. Qui siamo per fare gli interessi pubblici”. Il consigliere di Uniti nell’Ulivo Vito Mitro ricorda “un incontro con i commercianti della zona avuto dal Sindaco nei mesi scorsi ai quali partecipai. Di tutto quanto paventato nulla è stato fatto. Nella zona ci sono 32 attività, 5 ristoranti 2 supermercati e così via. Già il vecchio piano regolatore prevedeva in quella zona lo sviluppo commerciante. Un’area a prevalente vocazione commerciale, riconosciuta dal Comune anche attraverso la richiesta e l’ottenimento dei tributi dovuti. L’ufficio che parla di situazione complessa e di sforzi notevoli affrontati nello studio delle problematiche. Io che in quella zona vivo, testimonio le difficoltà che quotidianamente i commercianti di quella zona sono chiamati a fronteggiare. Le soluzioni prospettate dallo strumento urbanistico e quelle demandate al piano strutturale metropolitano sono ben poca cosa, marginali, rispetto a quelle che sono necessarie. C’è una responsabilità politica sulle scelte fatte, con un’Amministrazione che è stata poco attenta nel cercare e proporre impulsi anche all’ufficio, un ufficio che se ha dovuto sottostare a indicazioni politiche ha perso la propria autonomia. Avevamo parlato con il Sindaco concordando sul fatto che l’area dovesse essere tenuta nella giusta considerazione, cosa che non è stata fatta, attenzione che è stata tenutta alta in altre zone, penso a Gallitello”. Il consigliere di Fi Picerno rimembra che nel 1989 il Prg prevedeva attività produttive nella zona. Dopo 20 anni l’Amministrazione dello stesso colore di questa città dice di aver sbagliato e rimanda il tutto al Psm. Gli artigiani della zona che sono quelli che hanno fatto la storia del commercio cittadino, se a questi stessi cittadini si forniranno risposte positive e fattive tutto il settore ne trarrà beneficio, a cominciare  dall’occupazione”. Il consigliere del gruppo misto Roberto Galante sottolinea che “questi stessi cittadini di cui trattasi sono stati ‘premiati’ dall’Amministrazione con la concessione di licenze in un’area che prevedeva solo indicativamente la possibilità di fare della zona di varco d’Izzo zona commerciale. Si doveva regolare tutto ciò che c’era con il regolamento urbanistico”. Sempre dal gruppo misto il consigliere Spadafora chiede “di dare risposte concrete ai cittadini proponenti e di non perdere questa occasione”. Il capogruppo della Rifondazione comunista Marcello Travaglini torna sul carattere “puramente indicativo delle indicazioni del Prg dell’89. Parlare di una crisi economica grave e affermare che l’ampliamento dei negozi di Varco d’Izzo sia una risposta alla crisi occupazionale mi pare azzardato”. Il sindaco Vito Santarsiero sottolinea come “l’Amministrazione consideri un punto di forza della nostra comunità il settore commerciale e di conseguenza il loro sviluppo. Nell’area di Varco d’Izzo legittimamente e comprensibilmente i cittadini chiedono di mantenere e incrementare la vocazione di cui sopra. Il piano di dettaglio che poteva cambiare l’area dal 1989 al 2004 non è stato fatto. Stiamo redigendo un regolamento urbanistico che segue i dettami della legge 23/99 la cui impostazione, così come quella delle circolari, porta a indirizzare le amministrazioni verso il regolamento urbanistico, perché questo presuppone una serie di documenti prodromici rispetto al piano strutturale metropolitano e perché attraverso lo il regolamento urbanistico si potesse sperimentare gli effetti più ampi del Psm. Inoltre il legislatore regionale ha spinto affinché il regolamento urbanistico fosse pronto entro date precise, poi prorogate. Le aree agricole in un primo tempo erano per intero demandate al Psm. In zona E la Regione non ci consente di definire con puntualità la vocazione artigianale, l’unica possibilità concessasi, oltre all’essere considerata non più agricola ma periurbana, tra le altre cose passare da annessi agricoli a volumetrie da dedicare a zone artigianali, era quella di realizzare piccole volumetrie. L’autorità di bacino classifica in zona aree di forte crisi idrogeologiche con rischi iù che concreti di frane. Conosciamo bene la zona. Stiamo facendo una rivoluzione urbanistica in città e più complessivamente in Regione ancorandoci, attraverso gli uffici e la Commissione, a strumenti tecnici inoppugnabili. Il nostro ufficio tecnico, del quale vado orgoglioso, è indicato come tra i migliori d’Italia, anche dall’Inu nazionale. Tutto avviene nel rispetto di criteri e norme. Chi propone emendamenti in quest’aula dovrebbe quindi farli alla legge regionale”. Il consigliere Coviello di An apre le dichiarazioni di voto. “Il nostro voto sarà nella direzione di ritenere accoglibile l’osservazione presentata dai cittadini”. Il consigliere Laieta ritenendo che alcune discrasie si registrano in merito “al comportamento dell’ufficio in merito a richieste simili di cittadini e invece differenti rispetto ai pareri espressi dall’Autorità di bacino o rispetto ai rischi idrogeologici” dichiara il proprio voto favorevole all’osservazione dei cittadini. Il consigliere di Fi Picerno afferma “che il problema è proprio la legge 23/99. Non si può rimandare tutto al Psm, per avere tutti i Comuni interessati concordi e pronti saranno necessari almeno 10 anni. Siamo anche noi favorevoli all’osservazione”. Il consigliere del gruppo misto Roberto Galante sostiene “di aver cambiato parere a seguito dell’intervento del Sindaco, constatati i rischi evidenziati, il mio voto non potrà che essere di astensione”. Ancora dal gruppo misto il consigliere Spadafora si dice favorevole all’osservazione. Sempre dal gruppo misto il consigliere Donato Pace si dice “d’accordo sul fatto che la zona vada profondamente riqualificata. Il regolamento è stato fatto a misura della città senza commettere alcuna discriminazione”. Il capogruppo dei Verdi Nicola Mussuto ritiene che la zona in oggetto “prima di essere qualificata, debba essere considerata innanzitutto rispetto al possibile rischio geologico. Solo a seguito di precise indagini possono essere predisposti i necessari e probabilmente corposi interventi e solo così si potrà svolgere un dibattito concreto e non fare solo demagogia. Per questo concordo con il Sindaco e il mio voto sarà contrario all’osservazione. Il capogruppo del Pd Vincenzo Santangelo dice che “è impensabile pensare che con il regolamento urbanistico si possa regolamentare una zona così ampia. Se l’avesse fatto avrebbe fatto un danno alla città risolvendolo in maniera minimale”. L’osservazione viene respinta a maggioranza. Vengono poste in discussione tutte le osservazioni inerenti il medesimo argomento, con la medesima risposta e il medesimo orientamento dell’ufficio. Si comincia con quella del signor Michele Garramone sulla quale il capogruppo di An Luciano Petrullo dichiara di rimandare il suo intervento a quello finale “anche perché non cambia nulla”. L’osservazione è respinta a maggioranza. Così come quelle presentate dai signori Angelo Mancino, Luigi Lapolla, Natalino Petrullo, Antonio Aquino. Su quella del signor Vincenzo Laguardia il consigliere di Uniti nell’Ulivo il consigliere Paolo Galante ripete con parole diverse quanto sostenuto dal consigliere Petrullo. “Nel marzo 2008 da capogruppo della Margherita dissi al Sindaco che avrei votato quell’atto come atto di fede, pur essendo convinto che quel regolamento fosse nato male, credo che stiamo finendo peggio. Mi faccio una domanda che estendo al Sindaco. Siamo entrati in maggioranza con 34 voti favorevoli, oggi a sostenere questo documento si ritrovano circa 15 consiglieri. Bisognerebbe chiedersi cos’è successo all’interno della maggioranza. Nulla è modificabile ma andrebbero fatte giuste considerazioni politiche”. Il Sindaco ricorda che “fino a un mese questo regolamento urbanistico ha goduto di una maggioranza ancora più ampia rispetto a quella che lo ha accompagnato nella sua fase iniziale. Un lavoro che in Commissione ha goduto dell’appoggio dell’unanimità di chi ha partecipato ai lavori. Certo oggi non c’è una maggioranza di 36 voti. Il sottoscritto però non si è spostato né politicamente né amministrativamente. Ho riscontrato che invece c’è stata un impazzimento degli utenti che con me percorrevano quella strada, con un mancato rispetto della segnaletica. Mi fermo qui perché non è questa la sede”. L’osservazione viene respinta a maggioranza così come quella dei signori Mario Beneventi, Anna Pietrafesa, Guttieri Salvatore, Palladino Vito, Dapoto Antonio, Giraldi Federico, Addesio Antonio, S.B. Group S.r.l., Palladino Vincenzo. Si passa alla osservazione di  Ciminielli Pietro. Su questa interviene Mitro il quale dice che il suo gruppo è insoddisfatto per la risposta politica data dal Sindaco sulle osservazioni che riguardano la zona di Varco d’Izzo. Rimanda al mittente le accuse e dice che se al Sindaco danno fastidio gli interventi dei consiglieri del gruppo Uniti nell’Ulivo è anche vero che bisogna finirla nel dire che qualcosa o qualcuno è impazzito. Come consigliere di maggioranza credo che bisognerebbe fare analisi seria per capire quali sono le responsabilità. Il Sindaco avrebbe dovuto dare più ascolto ai consiglieri comunali. L’osservazione viene respinta a maggioranza. I lavori del consiglio vengono aggiornati al pomeriggio.

18 marzo pomeriggio

I lavori riprendono alle ore 16.40.

Il Presidente in apertura di seduta il Presidente comunica il decesso di una dipendente comunale, la signora Ferrara che per tanti anni era stata precaria e solo da qualche mese era finalmente diventata dipendente a tempo indeterminato. Il consiglio osserva un minuto di raccoglimento.

Si passa alla osservazione di Rinaldi Carmela che viene respinta a maggioranza. Sull’osservazione di Vaccaro Antonietta interviene il consigliere Coviello (AN). Interviene anche il consigliere Garramone per il quale la commissione si è limitata solo ai tecnicismi e  non ha pensato al cittadino. Laieta il quale dice che si ha la presunzione di non voler toccare quello che è stato fatto e quindi non si viene incontro alle esigenze dei cittadini. Oggi lanciamo una sfida:partendo dalle osservazioni di Varco d’Izzo a continuare con il periurbano e tutta la zona della ex Poggio Cavallo, le zone più penalizzate da questa amministrazione, abbiamo chiesto attenzione e potevamo rivedere nostro atteggiamento e nostro voto finale. L’Amministrazione non ha voluto cogliere il nostro segnale. Perché questa chiusura? Questa resistenza al dialogo? Saremo duri fino in fondo a difendere i cittadini. Noi siamo inattaccabili e liberi. Questo regolamento urbanistico rappresenterà una pagina nera di questa città. Interviene Napoli il quale fa presente che prima la minoranza era costituita solo da loro. Parla di visione miope da parte degli uffici rispetto ad un tema così importante. Questa amministrazione è una delle peggiori offerte a questa città. Interviene il Sindaco Santarsiero il quale dice che questa osservazione, aprendo un pacchetto che tratta questioni similari,  rende merito alla commissione che ha deciso di unificare le osservazioni simili proprio per la trasparenza tanto invocata. E’ facile fuori dalle norme dire al cittadino che si può fare tutto ma noi abbiamo la responsabilità di dire al cittadino che vogliamo il risultato migliore. Ci facciamo carico delle scelte effettuate. Va bene dire quello che si pensa. Ma posso dire a testa alta che abbiamo operato nella massima trasparenza e nella massima omogeneità. Non esistono cittadini di serie a o di serie b. Lo si sta cercando di fare qui. Si dicono mezze verità e si alimenta il sospetto. Non siamo in questa situazione. La città lo deve sapere. Il regolamento o è buono di per sé o non lo è. Tre blocchi di osservazioni che interessano tre parti della città non inficiano il regolamento. Là dove è possibile migliorare lo faremo fino in fondo. Abbiamo fatto bene prima e operiamo nell’ambito di una normativa chiara. Il percorso è quello di una legge, di un regolamento. Vogliamo portare a casa un regolamento che apre una nuova stagione per questa città. La legge ci ha chiamato a perimetrale l’ambito urbano. Ciò che resta fuori deve essere trattato in modo diverso. L’ambito urbano non coincide con la vecchia regolamentazione del Prg. La conferenza di pianificazione prima di arrivare all’adozione del regolamento ci ha dato ragione. La perimetrazione dell’ambito urbano è la più ampia possibile. Avevamo ereditato una perimetrazione dell’ambito urbano molto più ristretta. Sappiamo che molti cittadini avranno disagi ma non possiamo allargare quella perimetrazione perché metteremmo a repentaglio l’approvazione del regolamento urbanistico che sarebbe bocciato dalla regione. Non pensate che ci siamo mossi con superficialità e senza approfondire le norme. Il regolamento non nasce da una matita che interviene su una planimetria. Mi sembra strano che dopo l’adozione oggi entriamo nel merito delle questioni. Perché tutto ciò non è emerso oltre un anno fa?”. Nelle controrepliche interviene per primo il consigliere di An Coviello che afferma di non cambiare opinione. “Questa maggioranza sta danneggiando la città”. Il consigliere di Fi Garramone dà ragione al Sindaco ed esprime la propria solidarietà “perché è la legge regionale che è sbagliata. Però la politica deve essere ribellione”. Il capogruppo Laieta lamenta la diversità di comportamenti in casi omogenei. Per il consigliere del gruppo misto Michele Napoli che dichiara il proprio voto favorevole sollevando ulteriori dubbi. Sempre dal gruppo misto il consigliere Roberto Galante dihciara che “i Dup già esistono nel periurbano. I cittadini chiedono che vengano riconosciuti i diritti acquisiti. Voterò a favore della richiesta”. Il capogruppo dei Verdi Nicola Mussuto chiede “quando saranno ricompensati i cittadini ai quali è stato ridotto l’indice edificatorio. Il mio voto sarà di astensione”. Il capogruppo di Rc Travaglini ricorda che “il Prg dell’89 dava troppo in ogni senso. Il mio voto sarà contrario all’osservazione”. A chiudere le dichiarazioni di voto il presidente del gruppo consiliare del Partito democratico Vincenzo Santangelo che, dopo aver precisato talune questioni, evidenzia come “le scelte assunte nell’ambito del Regolamento urbanistico non pregiudichino in alcun modo i diritti dei cittadini. Il nostro voto sarà contrario all’osservazione”.  L’osservazione è respinta a maggioranza. Su quella successiva della signora Isabella Vaccaro il consigliere Laieta torna sulla questione dei terreni contermini. L’osservazione è respinta a maggioranza. Su quella successiva della signora Anna Vaccaro intervengono i consiglieri Mussuto e Roberto Galante sul comportamento dei geologi tenuto in merito alla questione. Il consigliere Laieta evidenzia come “nuovamente ci si trovi dinanzi a due pareri discordanti, per dirimere i quali sarebbe necessario ricorrere a un terzo, cosa che non è stata fatta”. Il consigliere Roberto Galante si dichiara favorevole all’osservazione che comunque viene respinta a maggioranza. L’osservazione dei signori Giuseppe Sabia e altri viene respinta a maggioranza. Quella del signor Giuseppe Pagliuca e di altri è giudicata accoglibile in toto dal consigliere Laieta. Il consigliere Napoli solleva alcune eccezioni alle quali risponde l’ingegner Stefano Viggiano in rappresentanza dell’ufficio di Piano. L’osservazione viene accolta a maggioranza secondo la controdeduzione dell’ufficio così come modificata e integrata dalla Commissione. Sull’osservazione del signor Angelo Mario Esposito il consigliere Napoli evidenzia “tutte le buone intenzioni del cittadino. La risposta della Pubblica amministrazione va esattamente nel senso opposto dopo che lei stessa, in un primo momento, aveva fatto sì che le speranze dello stesso cittadino fossero alimentate attraverso il Prg”. L’osservazione viene respinta a maggioranza. Su quella del signor Salvatore Tropeano il consigliere Laieta propone di accorpare le successive 10 osservazioni, “tutte assimilabili per richieste e risposte ottenute e sviluppare un dibattito unico”. Il presidente Campagna legge l’osservazione sulla quale il presidente del gruppo di An Luciano Petrullo torna sulla scelta “che ci ha fatto anticipare il varo del regolamento urbanistico rispetto a quello del piano Strutturale metropolitano. Perché una zona come quella di contrada Canale è stata considerata periurbana? I problemi geologici esistono anche in altre zone però in quelle stesse zone ci si è comportati in maniera diversa. Come è possibile avere in area urbana delle penisole di periurbano, peraltro ampiamente edificate. Perché ci si è comportati in maniera differente per una zona ai bordi della città, quella sì, come contrada Serra”. Il consigliere Laieta parla nuovamente di “trattamento discriminatorio, tra i cittadini di contrada Canale e quella della zona di Pascon Grande. I cittadini proponenti sono stati tanto saggi da chiedere la riperimetrazione della zona proponendo addirittura la riduzione dell’indice, nemmeno questo è stato ritenuto possibile. Il cittadino è stato umiliato nel loro diritto e nelle loro speranze”. Il consigliere del gruppo misto Roberto Galante evidenzia che i cittadini “che avevano delle aspettative dovevano essere tenute nella giusta considerazione”. Il consigliere Napoli invita “l’assise municipale tutta a fare sintesi nell’interesse della comunità. Perché non si forniscono risposte efficaci a chi ha fatto sacrifici pagando per anni l’Ici. Invito tutti alla riflessione. E chiedo all’ufficio le motivazioni che hanno portato a decisioni estremamente discrezionali”. L’assessore Alessandro Singetta replica in primis al consigliere Laieta sostenendo che i cittadini dichiaravano la volontà di ridursi un indice, non rispetto a quello attribuito ai loro terreni, ma riferendosi a quello che contraddistingue altri proprietari. Inoltre le controdeduzioni dell’ufficio riferiscono di un quadro geologico che non spingono verso una possibilità di edificare che comunque l’ufficio non preclude totalmente”. Il Sindaco sostiene “l’importanza del lavoro svolto dalla Commissione che ha verificato sul campo, anche attraverso innumerevoli sopralluoghi supportati da studi e note. Oggi l’ingegner Franzese ha comunicato difficoltà e situazioni di rischio nella zona di Varco d’Izzo, segnatamente nei pressi delle complanari adiacenti alla zona del ristorante ‘il Capretto’ per quanto attiene la passerella pedonale. La zona C7C per 20 anni non è stata oggetto di un piano e oggi può essere oggetto di una proposta di piano particolareggiato, nessuna vessa i cittadini. Siamo in una fase di transizione della fase urbanistica della nostra città. Il piano operativo può essere proposto in ogni momento e recuperare l’edificabilità in zona. Evitiamo catastrofismi”. Il capogruppo di Uniti nell’Ulivo Laieta torna a sottolineare che “il diritto del cittadino va tutelato. Il nostro voto sarà favorevole a questa e a tutte le osservazioni a essa assimilabili”. Il capogruppo di An Petrullo, “perché oggi questa Amministrazione è tanto attenta a questi rischi oggi, è ben venga che sia così, perché non lo è stata fino a ora? Annuncio il mio voto favorevole”. Il consigliere di Fi Antonino Garramone dichiara il proprio voto favorevole così come i consiglieri del gruppo misto Roberto Galante, Giulio Spadafora e Michele Napoli. L’osservazione è respinta a maggioranza così come quelle presentate dai signori Luigi Larito, Santina Silvana Salbitani, Grazia Pia Tropeano, Carmela Mancinelli e altri, Gino Gobetti, Gianfranco Gobetti, Luigi Mancinelli e altri, Concetta Triani, Paolo Penitente. Il presidente del Consiglio chiude la seduta alle 21,45 e aggiorna i lavori del Consiglio al pomeriggio di giovedì 19 marzo.