Consiglio Comunale del 31 marzo 2009

Il presidente del Consiglio comunale Pietro Campagna apre la seduta alle 10,20 cedendo la parola all’assessore all’Assetto del Territorio Alessandro Singetta: “Siamo alla fase finale di questo lungo percorso che ci consentirà di andare oggi a votare il provvedimento finale”. Nel suo esordio, dopo alcune note indirizzate al capogruppo dei Popolari Uniti Michele Graziadei, in risposta ad alcune critiche ricevute il giorno precedente, passa a sottolineare come “oltre a ringraziare soprattutto il dirigente dell’Ufficio Carlo Di Vito per l’ottimo lavoro svolto, ricordo a tutti che non era e non è nostra competenza modificare la legge regionale 23/99. Riguardo all’Ici, già l’aliquota è stata ridotta del 70%. Dove il calcolo dei diritti edificatori li abbia modificati, l’esito di questa operazione è comunque a vantaggio dell’Amministrazione. Recependo talune osservazioni abbiamo fatto sì che anche l’articolo 45 della già citata legge trovasse facile applicazione. Riguardo ai costi, non c’è alcun aggravio di costi per i cittadini, il piano operativo lo predispone la stessa Amministrazione. Rispetto all’asse mediano, c’è un aumento dell’indice dallo 0,30 allo 0,48 con la possibilità di ulteriore incremento pari al 15%. Le cubature in meno ci sono e si sono ottenute secondo criteri di giudizi equidistanti. Per quel che attiene le case popolari abbiamo raggiunto numeri importanti: 600 case popolari complessivamente non solo da Regolamento urbanistico. I due grandi urbanisti che ci hanno affiancato in questo percorso due dei massimi esperti mondiali, tutto può essere criticabile, però porre in discussione le qualità di professionisti del calibro di Campos Venuti e Oliva mi pare almeno avventato. Si è anche tirato in ballo il Piano campagne e una presunta immobilità amministrativa. In un clima conflittuale quale quello attuale sono convinto che ogni scelta sarebbe stata fonte di dure critiche, in qualunque direzione fosse andata. Stiamo perseguendo un obiettivo che sia utile, importante per la nostra città, cercando di trovare norme che siano condivisibili per tutti. Le regole che però sono necessarie, in ogni caso vedranno qualcuno meno contento di vederle applicate, cosa però secondaria rispetto all’interesse collettivo”. Citando Hegel, l’assessore prosegue ricordando che bisogna fare in modo che “la passione non travalichi mai e invalidi la regione”.

La parola passa al sindaco Vito Santarsiero secondo il quale si giunge oggi “alla conclusione di un cammino lungo e prezioso. Mi rivolgo direttamente alla città ed essendo a un punto di arrivo, mi pare doveroso ripercorre il cammino a cominciare dalla partenza. Eravamo in una situazione che vedeva la città svilupparsi in zone quali Gallitello e Macchhia Romana. Nella prima si procedeva con un provvedimento diretto senza un ottica complessiva. Riguardo al ‘Piano campagne’ che si disse non rispettava tra l’altro la sostenibilità, manifestava carenze varie, e viene bocciato da una giunta della quale fa parte il Sindaco che l’aveva proposta. Rispetto ai Prusst che hanno prodotto una variante urbanistica per i quali ci chiediamo dove sono i parchi, dove sono le opere pubbliche e così via. Eravamo senza un ufficio di Piano, non si governa l’urbanistica in una città senza una struttura adeguata. Una situazione complessivamente non felice, figlia anche di una legge vetusta e superata, partorita nel 1942 che produsse la negazione dell’urbanistica: la legge fondiaria. Una legge nazionale che va dunque cambiata. Avevamo la necessità comunque di andare avanti e l’abbiamo fatto grazie all’Ufficio di Piano ottimamente diretto dall’architetto Di Vito. Abbiamo continuato a far costruire per offrire abitazioni alla città per contrastare un mercato che non ritenevamo congruo”. Il Sindaco cita quindi alcuni interventi portati a compimento, citando tra l’altro le case popolari “per la cui realizzazione è stato esperito un bando garantendo alle cooperative suoli a 69 euro al mq, prezzo ancora più basso per l’Ater. La nostra legge regionale è di straordinaria qualità e oggi che comincia a produrre i suoi effetti di ampio respiro, viene attaccata indiscriminatamente. Anche Matera nostra città gemella sta impostando il proprio regolamento urbanistico, guardando al nostro e ispirandosi al nostro. Un Regolamento già recepito pienamente dagli strumenti urbanistici provinciali. Un regolamento urbanistico che nasce sui pilastri del sistema viario e sul sistema dei parchi e delle vie verdi. Il primo fa riferimento a opere per 60 milioni di euro, per 2/3 garantiti dall’Amministrazione. Il secondo che prevede 7 parchi per 11 ettari, comunque guardando al piano strutturale metropolitano capace di aprirci al territorio. Queste le filosofie seguite al di là della straordinaria partecipazione dentro la quale ci si è mossi. Un milione di metri cubi in meno reali e non fittizie, a fronte delle quali la città otterrà urbanizzazioni e servizi. Ancora va evidenziato lo straordinario fatto dalla Commissione, e andando oltre alla più larga possibile perimetrazione effettuata nel pieno rispetto della normativa vigente, il cuore del Regolamento urbanistico è stato ampiamente espresso dalla discussione vera sviluppatasi prima in Commissione e poi in Consiglio. Grande l’attenzione dimostrata da un confronto forte e aspro con i cittadini delle zone rurali. Tutti gli sforzi sono stati prodotti e finalizzati per ottenere il miglior regolamento urbanistico possibile. In questo momento mi sento e auspico che prevalga solo un sentimento di servizio, che tutti possiamo rispondere a un appello che è quello di una politica vera, alta. Chiedo il voto favorevole a una maggioranza che soprattutto a causa di vicende nazionali si è vista ridotta al lumicino. Una maggioranza che però si sta delineando, chiara, precisa. Un voto proiettato nel futuro della città, proiettato nel futuro della politica alta. Questo è lo strumento della città. Si è insieme se si condividono i valori. Esprimo un rammarico, l’aver ritenuto di dover colloquiare di più con i segretari di partito e meno con i consiglieri. Riconosco di aver sbagliato e farò tesoro di questa mia esperienza augurandomi che per il futuro sappia in prima persona confrontarmi maggiormente e più approfonditamente con i consiglieri”.

Prima dichiarazione di voto è quella del capogruppo dei Verdi Nicola Mussuto: “Ringrazio il Sindaco per aver fatto il ‘mea culpa’, riconoscendo che i partiti minori sono stati bistrattati. Ritengo che il Piano strutturale metropolitano fosse redatto prima o, per lo meno, contestualmente al regolamento urbanistico, cosa che ci avrebbe consentito di attuare pienamente la perequazione. Concordo con il Sindaco quando asserisce che il Prg era superato e sostanzialmente inapplicabile. Sono abbastanza critico su questo Regolamento, ma consapevole dell’importanza che questo strumento riveste per la città, il mio voto sarà favorevole”.

Il secondo a intervenire è il consigliere del gruppo misto Donato Pace: “Dopo aver parlato di comportamento arrogante del Pd ieri, oggi mi sento di ringraziare il Sindaco per le parole pronunciate, parole dirette a recuperare un rapporto valido con i consiglieri. Condivido il regolamento urbanistico e lo ritengo uno strumento innovativo. Annuncio il mio voto favorevole”.

Interviene il capogruppo di An Luciano Petrullo: “In questi cinque anni ha fallito la politica, sono d’accordo con quanto detto dal Sindaco. La maggioranza si è polverizzata, questo è un altro dato oggettivo. Oggi ci è stato un richiamo alla politica più alta, un richiamo ripetuto più volte in questi anni, testimonianza di come non ci sia mai stata. Si ha l’impressione che una giunta molto forte abbia lasciato nell’ombra molti consiglieri. Il dato politico, al di là della bontà del provvedimento o meno, mi sembra poter essere individuato come un S.O.S. di chi, solo in mezzo al mare, cerca l’aiuto di qualcuno. Non ho ricevuto alcune risposte che avevo richiesto, tra le altre quella con la quale speravo di ottenere in merito a dove l’Amministrazione troverà i soldi per effettuare le perequazioni o i probabili espropri. Il mio voto sarà contrario al regolamento”.

Dai banchi del gruppo misto il consigliere Giulio Spadafora parla “di continuità politica di questa con la precedente Amministrazione. Riguardo alla condivisione di un cammino, ricordo che il mancato rispetto di un accordo stipulato, lascia i sottoscrittori liberi di intraprendere un nuovo percorso, quello che ritiene più giusto. Esprimo il mio voto negativo rispetto a questo Regolamento urbanistico”.

Il capogruppo dell’Italia dei Valori, Roberto Galante prende la parola a nome “di un partito politico che oggi è in maggioranza e ritengo possa rimanerlo. Il mio partito, da quando ha cominciato questo percorso comune nel centrosinistra, all’interno della coalizione ha avuto sempre un atteggiamento critico. Confermato che il Regolamento non è in linea con quanto dettato dalla legge regionale 23/99 e che rischia di deteriorare ulteriormente il degrado urbanistico cittadino, per questo il voto dell’Italia dei Valori sarà negativo”.

Il consigliere Antonio Triani interviene a nome dei Popolari Uniti, “pur solidarizzando con il nostro capogruppo Graziadei, che in questo caso si sente di distinguere la propria posizione e che comunque da sempre è coerente nell’essere contrario ai dettami della legge regionale 23/99, il voto del nostro gruppo sarà favorevole a un documento che, ricordo a tutti, essere anche nostro, anche i Popolari Uniti. Riguardo all’intervento del Sindaco, condivido l’orgoglio manifestato, non l’arroganza posta in essere per un provvedimento che è di tutti, e che è anche frutto di quanto fatto dalle precedenti Amministrazioni”.

Il capogruppo di Forza Italia Antonino Imbesi evidenzia che “il mea culpa della storia politica che ci ha condotto fino alla discussione finale di oggi mi pare sia stato generale. Se si è parlato di fallimento, chi sono gli autori di quel fallimento? Ritengo che non possa essere di un singolo ma di tutti, di 14 anni di gestione del centrosinistra. Non ritengo la legge regionale 23/99 un’intuizione, tutt’altro”. Si sofferma successivamente sullo stato dei parchi cittadini. “Se la maggioranza che appoggiava il governo cittadino si è ridotto della metà, e solo la metà di quella maggioranza oggi voterà positivamente questo strumento, bisogna prendere atto di una situazione più che critica. Il nostro voto sarà ‘no’ a un provvedimento che penalizza molti, troppi cittadini”.

Dal gruppo misto il consigliere Michele Napoli “votiamo oggi un provvedimento che è caratterizzante per questa consiliatura. Questo strumento urbanistico si poteva migliorare”. Citando una nota del dirigente regionale Votta, evidenzia che “la perimetrazione poteva essere variata con interventi puntuali. Lo strumento urbanistico poteva essere quello strumento in grado di recuperare la coesione attorno a un progetto politico serio e pienamente condiviso. La partenza doveva essere il piano strutturale comunale. Perché non lo si è fatto? Oggi la maggioranza politica che la appoggiava si è sfaldata. Probabilmente lei porterà questo provvedimento a casa, ma lo farà con quel che resta di quella maggioranza a testimonianza di una città che non condivide questo progetto. Lei Sindaco avrebbe dovuto chiamare a raccolta tutti e far comprendere che questo poteva e doveva essere un momento di svolta per la città. Il mio voto sarà contrario a un provvedimento nel cui varo è mancato il cuore, è mancata la passione”.

Il capogruppo della Rifondazione Comunista Marcello Travaglini dopo i ringraziamenti “indirizzati a tutti gli attori che hanno dato vita al Regolamento urbanistico dice che vanno difesi esercizi di democrazia quali quelli che sono stati posti in essere nel corso di questa lunga e approfondita discussione. Ritengo che l’economia come l’urbanistica debba essere guidato da regole certe. La valutazione preventiva di sostenibilità ambientale fissa determinati canoni. E’ critico verso il regolamento urbanistico. Sulle osservazioni presentate dagli uffici comunali non credo che quella dell’acta era giusta. Sono in disappunto sulla F12. Speravo ci fosse uno scatto di orgoglio. Annuncia voto contrario.

Il capogruppo del PD Santangelo dice che gli interventi di Mascolo e Speranza hanno tracciato bene la nuova strada che con questo R.U. prende la città di Potenza. E’ un provvedimento trasparente. Dopo questo provvedimento nulla sarà come prima nella città di Potenza. Il R.U. detta una volta per tutte regole certe, diritti certi, oneri certi. Se il vecchio prg non ha avuto attuazione con le problematicità che anche questa attuazione ha creato è perché non c’erano regole chiare. Si applica ora il principio della perequazione. Fino a questo momento in città di questo strumento non si è vista traccia. Ora verrà applicato con enormi vantaggi per la città. E’ uno strumento che disegna una ricucitura urbana della città, ridisegna un sistema dei parchi, un sistema di viabilità compatibile per la città di Potenza. Individua le zone dove si potrà manifestare l’attività edificatoria attraverso principi obbiettivi. Anche il periurbano è stato individuato attraverso criteri chiari. Dà una funzione nuova all’ambito extraurbano. Strumento nuovo nel merito e nel metodo della concretizzazione. Sicuramente  è imperfetto. Però la capacità di capire le esigenze porta a pensare a miglioramenti. Questo strumento urbanistico rappresenta la discontinuità con il passato. Se c’è una classe politica matura che è stata in grado di riformare se stessa e il proprio modo di operare, allora mi sembra evidente che l’approccio alla valutazione di questo strumento prende atto che prende atto che c’è un merito e un metodo di tutti che non può essere da cesura ma deve essere superato. Bisogna guardare a questo R.U. con le sue tante positività.

Il consigliere Graziadei dice che in una atmosfera diversa si poteva certamente fare tutto di più e meglio. Si poteva individuare un rapporto diverso tra passato, presente e futuro. Invece c’è stato rapporto chiuso. Si poteva partire già guardando dietro. Si poteva partire anche dal vecchio R.U. per andare avanti. La continuità amministrativa significa anche questo. Invece quello vecchio non è stato mai tirato fuori. Ci sono tante cose fatte che sono state dimenticate. Tanti concorsi di idee non sono stati neanche considerati. Ecco perché dico che in un rapporto diverso forse era diverso anche l’atteggiamento mio e di tante altre persone che hanno fatto parte della vecchia amministrazione. Non si può ogni volta ricominciare da capo.  Se questo regolamento passa bisogna dire grazie alle segreterie politiche che hanno saputo ricucire ciò che gli uomini non hanno saputo fare perché non hanno voluto dialogare. Bisogna smetterla con le polemiche e andare avanti ma cambiando atteggiamento. Sul piano strutturale io voglio essere chiamato a dare direttive. Non voglio il documento già fatto. Credo che con un chiarimento all’interno di questa maggioranza si possa sentirci noi protagonisti di quello che succede. Se ci sono insieme ai proponimenti anche la realtà di fare un percorso reale, ben venga una partecipazione anche per i prossimi cinque anni.

Interviene Laieta dicendo che non apprezza la prima parte dell’intervento del Sindaco che ha parlato male delle altre amministrazioni. Bisogna avere rispetto per quello che fanno gli altri dal momento che a suo tempo il Sindaco aveva detto che voleva camminare in continuità. La seconda parte della controreplica del Sindaco con una apertura anche se tardiva  la apprezzo. Questo perché nella politica è necessario sempre il confronto, lo scambio di opinioni e di esperienze. E’ necessario riconoscere che da soli non si va da nessuna parte. Se ci fosse stato il dialogo prima ci poteva essere oggi uno strumento migliore. Non diciamo che questo R.U. non serve ma non risolve tutti i problemi. Non fermiamoci però all’apertura di oggi. Che questo confronto continui in altre scelte decisive che questo consiglio deve fare per città. La politica è una cosa seria nella misura in cui ci si confronta con la città. Non rinnego nulla di quello che abbiamo detto o fatto.  Ma non ce la sentiamo di dire a quei cittadini che hanno trovato soddisfazione in questo strumento che non possono averlo. Garantiamo che nella prossima consiliatura questo r.u. sarà migliorato per ridare i diritti negati ora. Il nostro sarà un voto di astensione.

Il capogruppo dello Sdi Felice Scarano dopo i ringraziamenti “di rito in questa occasione. I termini usati spesso sono stati troppo forti per un’aula come questa, cittadini vilipesi, offesi, maltrattati e così via. Sono stato in dubbio fino a questa mattina sulla valutazione definitiva da esprimere su questo fondamentale provvedimento. Apprezzo l’intervento del Sindaco che mi sembra segni finalmente il passaggio dalla mentalità di presidente della Provincia a primo cittadino della città capoluogo della Basilicata. Fino a poche ore fa, incontrando cittadini anche tra quelli i cui provvedimenti non sono stati accolti, ed è volontà comune che tale provvedimento sia approvato”.

Il presidente Campagna in chiusura di seduta ringrazia “tutti i consiglieri uno per uno per l’egregio lavoro svolto”.

Il Provvedimento viene votato per appello nominale e i consiglieri esprimono il proprio voto singolarmente.

Gruppo Partito Democratico

  • Santangelo Vincenzo – Capogruppo FAVOREVOLE
  • Santarsiero Vito FAVOREVOLE
  • Lovallo Nicola assente
  • Rinaldi Angelo Raffaele FAVOREVOLE
  • Pesarini Antonio FAVOREVOLE
  • Sabatino Nicola FAVOREVOLE
  • Mascolo Michele FAVOREVOLE
  • Fierro Daniela FAVOREVOLE
  • Liccione Rocco FAVOREVOLE
  • Russo Donato FAVOREVOLE
  • Speranza Roberto FAVOREVOLE
  • Samela Tommaso FAVOREVOLE
  • Lomonaco Vito FAVOREVOLE
  • Romaniello Leonardo FAVOREVOLE
  • MarsicoDario Isidoro FAVOREVOLE

Gruppo Uniti nell’Ulivo

  • Laieta Angelo Rocco – Capogruppo ASTENUTO
  • Continolo Rocco ASTENUTO
  • Mitro Vito ASTENUTO
  • Galante Paolo assente
  • Ciriello Rocco Teodosio ASTENUTO

Gruppo Popolari Uniti

  • Graziadei Michele Mariano – Capogruppo ASTENUTO
  • Campagna Pietro FAVOREVOLE
  • Triani Antonio FAVOREVOLE
  • Bongiovanni Pietro ASSENTE
  • Vaccaro Antonio FAVOREVOLE

Gruppo Socialisti Democratici Italiani

  • Scarano Felice – Capogruppo FAVOREVOLE

Gruppo I Verdi per la Pace

  • Mussuto Nicola – Capogruppo FAVOREVOLE

Gruppo Rifondazione Comunista

  • Travaglini Marcello – Capogruppo CONTRARIO

Gruppo Forza Italia

  • Imbesi Antonino – Capogruppo CONTRARIO
  • Garramone Antonino ASSENTE
  • Picerno Fernando Fortunato CONTRARIO
  • Lepore Rocco ASSENTE

Gruppo Alleanza Nazionale

  • Petrullo Luciano Eugenio Mario – Capogruppo CONTRARIO
  • Coviello Rocco CONTRARIO

Italia dei Valori

  • Galante Roberto – Capogruppo CONTRARIO
  • Barile Vincenzo  CONTRARIO
  • Di Chiara Nicola CONTRARIO

Gruppo Misto

  • Trombetta Matteo – Capogruppo ASTENUTO
  • Pace Donato FAVOREVOLE
  • Napoli Michele CONTRARIO
  • Spadafora Giulio CONTRARIO

 Il provvedimento viene approvato a maggioranza e la seduta viene aggiornata a martedì 7 aprile e si conclude alle 15,05.