Santarsiero su federalismo municipale

“Il decreto sul federalismo municipale va bene laddove introduce strumenti che meglio garantiscono i 12,5 miliardi di euro per il comparto degli enti locali. Ma non c’è federalismo se restano i nodi dei fabbisogni standard, della perequazione verticale ed infrastrutturale, dell’autonomia gestionale e fiscale e soprattutto della ripartizione delle risorse”. E’ quanto ribadisce Vito Santarsiero, Sindaco di Potenza, Presidente di Anci Basilicata e responsabile politiche per il Mezzogiorno Anci, commentando le anticipazioni sul decreto che il 26 gennaio prossimo approderà alla commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale.
Secondo Santarsiero “è impensabile che senza un processo di vero federalismo si possa immaginare di cambiare il sistema di finanziamento dei Comuni, senza peraltro garantire una equa ripartizione di risorse rispetto al passato”. Il vero problema è che “dal prossimo anno i trasferimenti statali lasceranno spazio ad una incerta ed approssimata forma di fiscalità locale ancorata agli immobili, che finirà per creare notevoli squilibri tra i Comuni danneggiando molto il Mezzogiorno”, rileva il Presidente di Anci Basilicata. In pratica lo Stato si “limiterà a garantire i 12,5 miliardi di euro per l’intero comparto, senza curarsi se poi arrivano 100 milioni di euro in più a Milano e 30 milioni di euro in meno a Potenza”. In questo quadro va anche bene la possibilità di ‘manovrare’ le addizionali Irpef ma “non dobbiamo perdere di vista che tutto ciò è funzionale ad un percorso che nulla ha a che vedere con il federalismo, e che deve garantire una equa ripartizione delle risorse”, prosegue Santarsiero.
Ma su un punto il delegato Anci al Mezzogiorno non intende recedere: “Come amministratore se lo Stato mi dà un sistema federale vero completo e me lo attua, accetto il federalismo e rischio. Ma se il federalismo non me lo dai e stabilisci un criterio di trasferimento diverso delle risorse, senza garantire quello che guadagnavo fino al 31 dicembre 2010, ci perdo soldi e non l’accetto”. “E’ impensabile che con questa operazione ci siano Comuni che guadagnano e Comuni che perdono, perché così facendo – conclude il sindaco di Potenza – non c’è federalismo, ma solo annunci e vaghe promesse”.