“Terre del cuore”

“Terre del cuore”  Mostra di pittura di Gaetano Glielma
20 Aprile – 4 Maggio 2008
Cappella dei Celestini

 

Gaetano Glielma (1925-2005) nasce a Potenza ove vive fino a 14 anni, poiché nel 1939 con la famiglia si trasferisce ad Asmara, in Eritrea, dove rimarrà fino al 1949.

Dopo due anni di lavoro in Arabia Saudita torna in Italia e qui coltiva la passione per la pittura che già in Africa aveva trovato consensi, quando sul Giornale dell’Eritrea si scriveva “davanti ai quadri di Glielma non si può restare indifferenti”.

Undici esposizioni personali, dal 1950 al 1975, testimoniano la sua produzione artistica: le esposizioni nel 1951, 1952, 1953, una collettiva a Bari nel 1953, a Melfi nel 1954 e ancora una collettiva a Bari nel 1954 accanto a nomi quali De Chirico, Carrà, Guttuso, De Pisis, Rosai e Levi, una personale nel 1957 a Potenza e poi nel 1965 e nel 1968.

L’ultima esposizione di Glielma  a Potenza risale al 1975. Nell’aprile del 2006 si è tenuta una mostra a Castrocaro, in Romagna, città dove per molti anni ha trascorso le sue vacanze.

Dire che Glielma è figlio della Lucania significa entrare già nel vivo della sua pittura.

L’aspro paesaggio lucano è presente in buona parte delle sue opere: un tributo d’amore alla terra che esprime un forte legame e si traduce in un motivo artistico che troviamo nelle immagini dei paesi arroccati, nelle cupe vallate dal verde intenso, ma anche nei volti segnati e rassegnati dei contadini e negli scorci di una Potenza che Glielma volle tradurre nella grande tela a lungo gelosamente custodita in casa e ora donata al Comune di Potenza.

Una Potenza antica che sembra rinascere e rimbalzare dal nulla, perché la gran parte di essa è passata nel nulla, pur avendo contribuito non poco a formare l’anima e la mente di artisti e di uomini di cultura.

Glielma non è solo l’interprete dello scabro paesaggio lucano, ma anche di lontane terre d’Africa, l’Eritrea, dove Glielma trascorse dieci anni della sua vita e dove avvenne l’incontro con la pittura.

Egli infatti espose per la prima volta ad Asmara, nel 1949, tele ispirate alla bellezza dei volti e dei luoghi di quell’angolo di mondo.

Come scrisse di lui Carlo Rutigliano “si ripete, nel caso di Glielma, quanto è accaduto, da decenni, a tanti figli della Basilicata, che si sono mossi a cercare qualcosa di più, qualcosa di inafferrabile per tanti…”.

Le opere qui esposte testimoniano l’evoluzione artistica di Gaetano Glielma entro un percorso caratterizzato da un costante affetto per i luoghi della sua esistenza, da un legame che si traduce con forme molteplici, in motivi a volte ingenui e a volte melodici e raffinati.

Nel disegno ridotto all’essenziale e nei colori densi ritroviamo un primitivismo che riesce a riportare sulla tela elementi di unioni tra terre di cui Glielma ha colto il pathos e l’espressione più intima.