“Spiritus Loci”

Mostra “Spiritus Loci”
Cappella dei Celestini
Dall’8 agosto all’8 settembre 2006

 Protagonisti, Spigolature, Aneddoti dell’Ottocento lucano
a cura di Maria Teresa Imbriani.

 La mostra è dedicata ai protagonisti dell’Ottocento lucano, una stagione di grandi trasformazioni non solo per la Basilicata, ma per l’intera Europa. Si tratta di un itinerario che, lungi dall’essere esaustivo, mira a restituire lo spiritus loci, nella cornice che va dal 1799, l’anno della Rivoluzione napoletana e si spinge al 1902, quando il viaggio di Zanardelli a dorso di mulo relegava la regione a luogo di «leggi speciali».Da Francesco Lomonaco a Nitti, da Petrucelli della Gattina a Fortunato, da Luigi La Vista a Racioppi, da Nicola Sole a Laura Battista, poeti e scrittori, patrioti e politici, artisti e musicisti sono inquadrati in un’ottica non solo regionale, ma italiana ed europea: meno isolata di quanto oggi si possa pensare, la Basilicata dell’Ottocento fu infatti spesso alla ribalta della storia.

Accanto ai Protagonisti, la mostra presenta poi Spigolature e Aneddoti, ovvero argomenti o episodi di cronaca o citazioni, ripresi da testi d’autore o da documenti di prima mano.

[APPROFONDIMENTO]

Spiritus loci. Protagonisti Spigolature e Aneddoti dell’Ottocento lucano Un secolo “lungo”, l’Ottocento, che ha trasformato radicalmente la Basilicata, l’ex Regno di Napoli, l’Italia intera. Secolo di rivoluzioni, ribellioni, rivolte, moti, reazioni; secolo di terremoti veri e metaforici, di accese passioni politiche, di ideali resi concreti dall’azione. Perciò, in occasione del bicentenario di Potenza capoluogo, è giusto celebrare l’intera regione, chiamando a raccolta i tanti protagonisti, maggiori e minori, della stagione ottocentesca.

Meno isolata di quanto oggi si possa pensare, la Basilicata dell’Ottocente fu spesso alla ribalta della storia: da Montalbano Jonico veniva Lomonaco, l’esule della Rivoluzione napoletana del ’99 che chiuse l’esperienza illuministica europea, quando sul patibolo moriva Francesco Mario Pagano da Brienza; erano lucani molti dei meridionali fuorusciti a seguito dei moti del ’48 – Petrucelli della Gattina a Parigi, Maffei a Londra – destinati a rientrare in patria solo dopo l’Unità, mentre il venosino Luigi La Vista moriva sulle barricate e Sole, dopo la prigione, era costretto a una residenza forzata nel suo paese, Senise, come Racioppi a Moliterno; nei paesi devastati dal terremoto del 1857 si girò uno dei primi reportage fotografici della storia da parte di una spedizione inglese guidata da Robert Mallet.

Sebbene i lucani innalzassero il tricolore prima ancora che vi giungesse Garibaldi, la Basilicata fu anche la regione in cui imperversò il brigantaggio politico assai più che nelle altre dello sfaldato Regno borbonico. Anni di dure repressioni e di leggi speciali la tennero ancora alla ribalta dei giornali europei, trasformandola nel «paese dei briganti». Pacificata con le armi, fu di nuovo in prima pagina per l’attentato al Re d’Italia da parte di Giovanni Passannante di Salvia (poi Savoia di Lucania) che destò vasta eco in Italia: anche il giovane Pascoli finì in galera a Bologna per le manifestazioni anarchiche seguite alla condanna a morte poi trasformata in ergastolo.

Ancora in prima pagina per le inchieste meridionalistiche di Giustino Fortunato, resta nella memoria colletiva il viaggio a dorso di mulo del Presidente del Consiglio Zanardelli del 1902, che con la legge speciale per la Basilicata metteva la parola fine a un secolo di grandi trasformazioni.

Senza la pretesa di essere esaustivo, l’itinerario tracciato mira a restituire lo spiritus loci, lo spirito di un luogo, la Basilicata, e di un tempo, l’Ottocento, che dai primordi neoclassici e dai fermenti romantici approda alle istanze positivistiche e scientifiche che aprono la strada alla contemporaneità.

Articolazione

La mostra si articola in tre sezioni – Protagonisti, Spigolature e Aneddoti -, introdotte da due pannelli generali Lo sguardo obliquo e Il secolo “lungo”.

La sezione monografica, dedicata ai Protagonisti, presenta le biografie di Francesco Lomonaco (o dell’italianità); Ferdinando Petruccelli della Gattina (o dell’originalità); Nicola Sole (o dello spiritus loci); Luigi La Vista (o della giovinezza); Giacomo Racioppi (o della storia); Laura Battista (o della patria); Giustino Fortunato (o dell’unità); Francesco Torraca (o della critica); Francesco Saverio Nitti (o della politica); Nicola Marini e Tommaso Claps (o del verismo). A questi autori si affiancano gli artisti e i musicisti dell’Ottocento lucano: Vincenzo Marinelli (o dell’esotismo); Antonio Busciolano (o della materia); Michele Tedesco (o della classicità); Giacomo Di Chirico (o della storia); Andrea Petroni (o della lucanità); Francesco Stabile (o dell’armonia); Emanuele Gianturco (o dell’inquietitudine); Vincenzo Ferroni (o dell’acqua).

Le Spigolature presentano argomenti o episodi di cronaca che hanno ancora una qualche eco nell’attualità, a cominciare dalla questione onomastica, dibattuta proprio dopo l’Unità nelle posizioni contrapposte di Michele Lacava e Giacomo Racioppi, Lucania o Basilicata? In Per un monumento a Francesco Mario Pagano si ricostruiscono, attraverso documenti di prima mano ritrovati nell’Archivio storico del Comune di Potenza, le tappe della raccolta fondi e dell’inaugurazione del busto di Francesco Mario Pagano, ancora oggi presso il Tribunale di Potenza; in L’attentato al Re d’Italia si registrano le ripercussioni potentine, e quindi regionali, dell’attentato a Umberto I di Savoia del 1878. Il pannello Del Dialetto presenta infine versi vernacolari in potentino e materano, le cui prime apparizioni letterarie si registrano a partire dalla seconda metà dell’Ottocento.

La sezione degli Aneddoti raccoglie citazioni da libri o da lettere di autori ottocenteschi, alcune nate già in funzione aneddotica, come Il paese dei briganti, Una pizza tricolore, Maestri d’Italia; altre utilizzate per ribaltare il luogo comune che di questo «povero fiosso dello stivale» ha fatto la terra del Cristo (Potenza e Udine; I “cafoni”; Libri e biblioteche).

Crediti

La mostra è stata realizzata dal COPIM per il Comune di Potenza

Direzione scientifica: Maria Teresa Imbriani

Testi e raccolta iconografica: Maria Teresa Imbriani

Allestimento e progetto espositivo: Gerardo Viggiano

Coordinamento organizzativo: Maria Gerardi, Maria Teresa Lotito

Realizzazione grafica: Target Group

Realizzazione pannelli: Retroscena srl