Santarsiero: “oggi non è in crisi il Sud ma è in crisi il Paese, e proprio il Sud può essere la soluzione del problema.”

Il Presidente Anci Basilicata e responsabile per le Politiche per il Mezzogiorno Anci Vito Santarsiero, ha partecipato, accompagnato dal responsabile del dipartimento Mezzogiorno dell’Anci dott. Francesco Monaco, ad un incontro dibattito sul rapporto annuale della Società Geografica Italiana che quest’anno è stato dedicato al Sud. I lavori sono stati introdotti dal Presidente Prof. Franco Salvatori e dal Presidente del comitato scientifico, prof. Tullio D’Aponte. Presenti studiosi, amministratori, esperti di problematiche del Mezzogiorno e di sviluppo dei territori.
Il rapporto sarà presentato ufficialmente a settembre. La bozza di lavoro, oggetto di discussione, ha confermato lo stato di grave crisi del Mezzogiorno. Alcuni dati: il grave stato della disoccupazione in generale e giovanile in particolare con solo il 17% di occupati al di sotto dei 24 anni, contro il 37.5% dell’Europa; povertà crescente; grave carenza di infrastrutture; turismo debole e non competitivo con il resto d’Europa; scarsa presenza di sistemi produttivi avanzati e competitivi (25 su oltre 200 censiti in Italia); scarsa propensione alle esportazioni con presenza di aggregazioni di impresa che operano nella stessa area con relazione fornitore-cliente; debolezza delle aree urbane; scarsi investimenti in ricerca; scarsa diffusione di reti telematiche; sfasciume geologico.
Intervenendo al dibattito Vito Santarsiero ha parlato di una “importante e prestigiosa occasione di confronto” ed ha evidenziato che “tale stato di crisi del Sud ha profonde ragioni storiche che meritano di essere analizzate considerato che al momento dell’Unità d’Italia i  livelli di reddito per abitante erano piuttosto simili e le differenze non riguardavano tanto l’asse Nord Sud quanto le disparità interne nel Mezzogiorno e interne nel Centro Nord.
Il divario –ha detto- nasce negli ultimi decenni dell’800 con le politiche di sostegno al triangolo industriale e si amplia nel ventennio fascista.”
Santarsiero ha anche ricordato come “tra il 1951 e il 1973 le politiche a favore del Sud avevano portato il PIL pro capite nel Mezzogiorno dal 53 al 60% , salvo tornare a scendere nuovamente nei decenni successivi.”
In tale contesto Santarsiero ha anche ricordato che “la spesa pubblica in conto capitale comprensiva dei trasferimenti comunitari nel Mezzogiorno è stata sempre abbondantemente inferiore a quanto programmato, con i fondi comunitari sostitutivi di quelli ordinari. Purtroppo sono state smantellate le politiche di sviluppo a favore delle aree meridionali.
Il QSN (Quadro Strategico Nazionale) 2007/2013 ha fallito tutti gli obiettivi nel Mezzogiorno per il  taglio netto della gamba del FAS, 50 miliardi di euro, i cui fondi sono stati utilizzati dal Governo  per spesa corrente o per altre esigenze, dal terremoto in Abruzzo agli ammortizzatori sociali, all’ICI.
Occorre tornare –ha aggiunto Santarsiero- ad avere politiche serie a favore del Mezzogiorno e dei suoi territori, non si può continuare a dividere il Paese, non si può fare del Federalismo una occasione mancata di sviluppo dei Comuni, non si può continuare a penalizzare il Sud e guardare ad esso come “palla al piede” del Paese.
Sbaglia il Governo a scrivere nel Piano Nazionale Riforme che in Italia ci sono due sistemi economici contrapposti, quello del Centro Nord che va bene e quello del Centro Sud che va totalmente riformato. I due sistemi sono molto relazionati ed interconnessi, gli studi dicono che ogni volta che è cresciuto l’uno è cresciuto anche l’altro e viceversa.
Oggi non è in crisi il Sud ma è in crisi il Paese, e proprio il Sud può essere la soluzione del problema. Sappiamo –ha concluso- dei molti limiti delle amministrazioni del Mezzogiorno e dei tanti errori commessi, ma sappiamo anche che occorre un grande piano di rilancio, risorse vere e con esso un grande piano per la scuola e l’istruzione. L’Anci resta impegnata nell’azione a favore di nuove politiche  per il Sud e per le aree urbane, sia attraverso fondi nazionali che attraverso fondi comunitari; tali azioni culmineranno con una iniziativa istituzionale nell’ambito della prossima Assemblea congressuale dell’Anci prevista ad ottobre.”