Gesualdi e Libutti: rivitalizzare l’economia per rilanciare Potenza e la Basilicata

In una nota congiunta i consiglieri comunali Filippo Gesualdi ed Emilio Libutti affermano che: “I dati sull’economia lucana forniti da Unioncamere, sono molto deludenti, con imprese senza competitività, consumi fermi, occupazione in calo. Tiene solo il settore Turismo. La ‘Questione occupazionale’ a Potenza e in Basilicata purtroppo, va sempre più assumendo l’aspetto deleterio di “una piaga inguaribile”: la disoccupazione sale al 12,2% rispetto al dato italiano che è del 8,7%. Il dato più negativo è però rappresentato da quello del mercato del lavoro che fa registrare un aumento del 14,7% della disoccupazione. Perdiamo molti bravi giovani che se ne vanno fuori regione. Non solo i migliori, i laureati, quelli che più e meglio di altri incarnano l’ideale delle virtù lucane, misto di perseveranza, mitezza, riservatezza, sacrificio, intelligenza, laboriosità, rispetto delle regole ed amore per la libertà, i cosiddetti “cervelli”;  ma ormai perdiamo anche giovani che non trovando un normalissimo lavoro, lo cercano e lo trovano, altrove. Soluzioni possibili: l’abolizione della separazione fra contratti a tempo determinato e indeterminato sostituendoli con un contratto unico, abbassare le tasse aggiungendo sgravi fiscali  per le imprese che offrono lavoro ai giovani, ma solo con contratti a tempo indeterminato, meccanismi di incentivazione per quelli che intendono intraprendere un’attività imprenditoriale promuovendo il lavoro autonomo , stop al precariato con la stabilizzazione dei precari esistenti nei vari enti, espletamento dei concorsi in itinere e ricorso al reclutamento di nuovo personale solo con avvisi pubblici. Bisogna considerare, inoltre, che il 20% delle assunzioni programmate dalle imprese ha difficoltà di reperimento per assenza di professionalità. La formazione, quindi, appare un investimento per i soli formatori e non per i nostri giovani. Da Potenza e dalla Basilicata, non emigrano solo disoccupati o neo-laureati, ma anche l’emigrazione di molte nostre imprese e di molte  fabbriche che chiudono i battenti  e di altre aziende che preferiscono andare ad investire altrove dove trovano condizioni di favore (infrastrutture, legalità, logistica, sicurezza, ecc.) che fanno sì che ogni attività al Sud costa in più rispetto al nord dal 5 al 10 % con una rete di trasporti non all’altezza, proprio dove dovrebbe costare meno se lo Stato fosse coerente e se gli incentivi non si trasformassero in disincentivi. Per ripartire il Sud, va reimpostata la politica economica  con una vera politica del credito che ne possa sostenere lo sviluppo, considerato che l’accesso al credito, soprattutto nella nostra Regione continua ad essere, l’ostacolo principale per qualsiasi neo-imprenditore, viste le difficoltà che incontra a causa delle eccessive garanzie che gli vengono puntualmente richieste dalle banche, nel momento in cui va a chiedere un prestito senza che le stesse riservino la necessaria attenzione al progetto di investimento, magari attraverso la creazione di una vera e propria Banca di Garanzia Regionale. A Potenza vanno riservate le dovute attenzioni come città capoluogo, come città dei servizi, per poter svolgere con convinzione il ruolo di città capofila e riferimento del territorio, unica città che può offrire un simile servizio, senza subordinazioni e senza essere appendice di altri territori, cose che non le sono permesse dal territorio e dall’animo  libero di noi lucani. Anche perché Potenza è cresciuta in questi anni, conta circa 70.000 abitanti, cui vanno aggiunti più di 10.000 domiciliati e circa 30.000 persone che giornalmente raggiungono il capoluogo arriviamo a circa 120.000 presenze, a cui dobbiamo garantire non solo servizi sociali di qualità e trasporti pubblici efficienti, ma soprattutto una vera politica della casa. Oggi pensare ad un rilancio dell’economia della nostra città basato su progetti limitati esclusivamente ai confini territoriali e alle risorse allocate al nostro Comune è una proposta impraticabile e perdente. Ha fatto bene il Sindaco Santarsiero ad abbandonare la politica basata esclusivamente sugli interessi del singolo Comune a favore di una politica del TERRITORIO che privilegi gli interessi comuni. Tant’è che il punto centrale dell’azione amministrativa in questa consiliatura è il Piano strutturale metropolitano e il Piano strategico per il turismo. L’approvazione poi, dei Pisus per 40 milioni di Euro stanziati dall’Unione Europea, attraverso la Regione Basilicata, non è cosa di poco conto, frutto di un lungo percorso, un grande risultato che oltre a risolvere alcuni problemi cronici della nostra città, soprattutto legati alla viabilità urbana daranno nuovo impulso alle imprese che intendono investire nel nostro territorio prevedendo uno stanziamento di circa 8 milioni di euro, un nuovo slancio quindi, verso lo sviluppo economico e occupazionale. Bisogna ridare dignità al nostro centro storico, rivitalizzarlo, non solo con avvenimenti e accadimenti culturali e di spettacolo che pure sono necessari, ma garantendo il mantenimento dei servizi essenziali per l’utenza e prevedendo le risorse necessarie per incentivare le piccole attività (artigianali, commerciali) che stanno morendo, attraverso la promozione di forme aggregative delle “associazioni di via, di strada “che portino alla nascita dei ‘Centri commerciali naturali”, in alternativa ai grandi centri commerciali, adottando politiche di specializzazione, di offerte selezionate, di mercati o incontri tematici che superino  mercatini che sanno solo di vecchio e di stantio. Ha fatto bene l’assessore comunale De Rosa a incontrare il suo omologo regionale Erminio Restaino al fine di adottare azioni sinergiche per raggiungere l’obiettivo, prevedendo le necessarie risorse finanziarie per sostenere questi progetti” concludono i consiglieri comunali Gesualdi e Libutti.