Molinari (Opp) su tempistica attuazione PISUS

Il consigliere comunale di Potenza Giuseppe Molinari evidenzia la necessità di velocizzare i tempi per l’attuazione dei Pisus. Questi ultimi, che prevedono per la città capoluogo di regione un investimento di circa 40 milioni di euro, devono rispettare una tempistica entro la quale bisogna impegnare le risorse economiche messe a disposizione dall’Unione Europea, ma lo scorso 9 giugno a Maratea in occasione del Comitato di Sorveglianza del Po Fesr 2007-2013 è stato evidenziato il ritardo che rischia di far perdere il finanziamento.
“In vista del prossimo incontro tecnico –sottolinea Molinari-  fra Regione e comuni per la definizione di un cronoprogramma sulla tempistica procedurale di ogni progetto, sulla previsione di assunzione degli impegni e dei pagamenti, sarebbe necessario capire come procederà l’amministrazione comunale di Potenza. Dall’approvazione dei Pisus, in Consiglio comunale lo scorso mese di gennaio, sembra che il Comune del capoluogo lucano non abbia fatto grandi passi in avanti rispetto all’entusiasmo ed alla volontà di velocizzare tutti i passaggi necessari al compimento dei piani integrati di sviluppo urbano sostenibile”.
Secondo Molinari “è importante verificare il cronoprogramma per l’attuazione dei Pisus nella città di Potenza così da poter conoscere le date di pubblicazione delle gare d’appalto per i lavori che dovranno essere eseguiti, la stipula dei contratti, l’apertura dei cantieri e la fine lavori. In un momento di forte crisi economica come questo potrebbe essere di grande aiuto alle imprese rendere subito disponibili i finanziamenti previsti dai Pisus e quindi passare dalla fase delle schede approntate da consulenti e società alla fase più concreta di attuazione”.
“E’ necessario –sottolinea Molinari- per l’attuazione dell’Asse V- “Sviluppo urbano” (Pisus), come è stato suggerito dai rappresentanti dell’Unione Europea e del Mise Alberto Piazzi e Giorgio Pugliese, concentrare gli sforzi per assumere gli impegni entro settembre 2011. Altrimenti il rischio reale è che le opere vengano rimodulate e la loro attuazione rinviata alla programmazione post 2013”.