Il presidente dell’Acta Iacobuzio ascoltato in VI Commissione

“Un’analisi perfetta e dettagliata quella presentataci dal presidente Iacobuzio, che con l’Acta sta portando avanti un’ottima esperienza di diffusione sul territorio comunale di tutte quelle informazioni che oggi ci ha trasmesso, un altro passo importante in quel difficile percorso necessario per cambiare la mentalità di noi cittadini” questo il commento di Antonio Losasso presidente della VI Commissione consiliare permanente, espresso a margine della seduta che ha visto il presidente dell’Acta Domenico Iacobuzio esaminare la situazione attuale dell’Acta e le possibili evoluzioni che potrebbero riguardare la città di Potenza nel prossimo futuro. Le tematiche e le metodologia di raccolta dei rifiuti sono state al centro della relazione del presidente che ha specificato come “la differenziata non sia solo quella porta a porta. In media un italiano produce 1,4 kg di rifiuti al giorno, un potentino 1,2, che comunque danno luogo a una produzione di 830 quintali al giorno e 55.000 metri cubi all’anno, una vasca delle dimensioni di piazza Prefettura alta 9 metri. Per questo motivo la discarica non può essere l’unica soluzione, constatato come produca biogas e percolato fino a trent’anni dopo il conferimento, così come non può essere l’unica soluzione quella del termovalorizzatore, constatato come giungano all’impianto anche molti materiali che potrebbero essere recuperati. Il decreto Ronchi nel 2006 – ha proseguito Iacobuzio –  ha tracciato il percorso da seguire, quello delle ‘4 R’: riduzione degli imballaggi, riutilizzazione dei beni, riutilizzo del materiale che compone il bene, recupero dell’energia. A Potenza attualmente è in vigore il metodo detto ‘multimateriale classico’. C’è da sfatare il mito, quasi una nostra leggenda metropolitana che a Potenza tutti i rifiuti finiscano in discarica. Non è così. Acta e Ageco nelle isole ecologiche e presso uffici e negozi ritirano in maniera differenziata i rifiuti di diverso genere destinandoli ai diversi ambiti. Prendendo spunto da quanto accade per il centro storico, ci troviamo dinanzi a una raccolta che conferisce il 30% del multimateriale, che dovrebbe essere posto nei cassonetti blu, in quelli grigi, il contenuto dei quali invece va in discarica, con una spesa di 4.700.000. Se anche solo un terzo di questi rifiuti fosse conferito nell’appropriato contenitore, quello in plastica blu, ci sarebbe un risparmio di 900.000 euro. Questa potrebbe essere già un’importante forma di razionalizzazione della spesa”. Il presidente Iacobuzio ha quindi reso noto che a breve giungerà il progetto del Conai rispetto alla raccolta differenziata e ha concluso confrontando i dati della città di Potenza e di quella di Salerno in tema di raccolta rifiuti: Potenza con 69.060 abitanti occupa una superficie di 174 kmq, Salerno ha 138899 abitanti su 59 kmq, l’azienda lucana che si occupa della raccolta ha 132 dipendenti, quella campana 323, vale a dire a Potenza c’è un dipendente ogni 5,25 kmq a Salerno uno ogni 0,75 Kmq, dati che portano un utente medio lucano con una casa di 115 mq a pagare 282 euro l’anno e un residente a Salerno in un’abitazione di 110 mq a corrispondere una Tarsu pari a 407 euro.