Santarsiero: al Paese serve un federalismo vero

“Non dobbiamo chiedere il federalismo a ‘pezzi’ arrivato in questi anni, a partire dal decreto legislativo dello scorso marzo, ma un federalismo vero che dia subito autonomia finanziaria ed economica ai Comuni”. E’ l’appello lanciato da Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato Anci per il Mezzogiorno aprendo i lavori della terza giornata dell’assemblea dedicati al tema della spesa produttiva e dei tagli lineari.

Per Santarsiero “il federalismo è la sfida su cui si gioca il futuro del nostro Paese che lo porterà o alla sua distruzione o al miglioramento generale”. Ma da un lato il Nord deve capire che “non può uscire dalla crisi economica di questi anni con qualche euro in più che arriva da un federalismo sbagliato”. Dall’altro bisogna che il Sud comprenda che, per cogliere le opportunità della riforma, ha “bisogno di trasparenza amministrativa e di una nuova qualità della sua pubblica amministrazione”.

Secondo il delegato Anci alle politiche meridionali occorre una svolta vera: “tutto il Paese deve comprenderlo, visto che oltre al Sud appare evidente che è in crisi l’intera Italia”. “In questi anni – ha aggiunto – si è fatto sentire il fallimento del programma di sviluppo 2007-2013 e lo scippo dei 60 miliardi di euro dei fondi FAS utilizzati come un bancomat per tutt’ altro. Abbiamo purtroppo utilizzato i fondi europei non già per le politiche straordinarie ma per sopperire alla carenza di fondi per le politiche ordinarie, determinando un uso distorto delle risorse e privando il Mezzogiorno della possibilità di vedere attuato un piano strategico complessivo.  Venuta meno la gamba dei FAS è stato inevitabile vedere le regioni meridionali avviarsi verso un profondo declino”.

Per il delegato Anci, “in questo contesto in mancanza di politiche mirate per il Sud, l’unica politica nazionale che potrebbe rilanciarlo è di puntare sui territori, sulle loro risorse e sul loro protagonismo attraverso un Federalismo vero. Una scelta che – ribadisce  Santarsiero – garantirebbe al Sud di poter crescere insieme al resto del Paese, come dimostrato dal fatto che l’ultima stagione di sviluppo meridionale, quella dei primi anni 2000 è coincisa con l’ultima stagione di sviluppo locale e di politiche a favore dei Comuni”.

Infine dal sindaco di Potenza una considerazione sul patto di stabilità. “Non c’è spesa produttiva se rimane questo patto che va assolutamente cambiato.  Accolgo l’appello lanciato nei giorni scorsi a Perugia dal sindaco Alemanno: abbiamo tre mesi di tempo per modificarlo, salvare i bilanci dei Comuni e ridare ossigeno alle economie locali”, ha concluso Santarsiero.