Libutti e Gesualdi su politiche abitative

In una nota congiunta i consiglieri comunali di Potenza Filippo Gesualdi ed Emilio Libutti (ApI), intervenendo sulla grave situazione di disagio abitativo che colpisce soprattutto le fasce sociali più deboli del capoluogo, hanno dichiarato che ” il problema  non può essere risolto solo con l’imminente costruzione di alloggi popolari (circa 100) , invece è necessario sostenere, contestualmente e con forza, la realizzazione di interventi  da parte di privati che, attraverso lo strumento delll’autocostruzione associata e dell’autorecupero ovvero la casa ‘fai da te’, possano dar vita ad un’edilizia “privata sociale” capace di realizzare case a prezzi calmierati. Con tali strumenti si garantirebbe un’ abitazione dignitosa  anche a quei soggetti che hanno un reddito di poco superiore a quello richiesto  per l’assegnazione delle case popolari e che, per questa condizione, non possono partecipare ai bandi pubblici.
“Inoltre , per i pochi alloggi disponibili sul territorio – hanno continuato Gesualdi e Libutti – vengono richiesti canoni di locazione esosi,  peraltro senza tener conto delle microzone individuate dall’Amministrazione e delle fasce di oscillazione dei canoni  stabilite per aree omogenee”.
” In tale ottica – hanno continuato i consiglieri dell’ ApI – è condivisibile la proposta di legge presentata dal capogruppo di “Alleanza per l’Italia” in Consiglio regionale, Alessandro Singetta, relativa a “ Norme in materia di autocostruzione e di autorecupero a fini abitativi”, la cui finalità è proprio quella di favorire il diritto alla casa ai cittadini che non hanno la possibilità di accedervi attraverso il mercato della locazione o dell’acquisto,  mediante la formula dell’autocostruzione in cooperativa o dell’autorecupero attraverso il riutilizzo di un patrimonio già destinato a finalità diverse.”
“La nuova norma proposta consetirebbe all’amministrazione comunale di mettere a disposizione immobili e terreni da assegnare ai privati attraverso avvisi pubblici, individuando in tal modo anche un percorso per risolvere, ad esempio, l’annoso problema delle circa 600 famiglie  che ancora vivono nei prefabbricati di “Bucaletto”.  Assegnado i lotti liberi a cooperative regolarmente costituite nell’ambito della realizzazione del programma di recupero urbano di Bucaletto, si assicurerebbe ai residenti del luogo che non possono accedere all’edilizia popolare la possibilità di usufruire dell’edilizia convenzionata agevolata mediante la costituzione di cooperative e consorzi che ben si inseriscono nell’ambito del piano di recupero della stessa area e sono in armonia con gli interventi già previsti . “