Santarsiero su vicenda alberi Murate: lettera aperta ad un cittadino del rione che contesta l’intervento

“Credo che i nostri figli vadano via dalla nostra città non propriamente per gli alberi che si stanno tagliando in via degli Oleandri, operazione che peraltro rientra in un progetto di riqualificazione dell’area definito da progettisti esperti e ben valutato, anche con il Comitato di Quartiere, proprio negli aspetti da Lei tanto criticati.Così fosse, basterebbe, volendo restare in tema, ricordare ai nostri giovani la realizzazione in città, dopo decenni, di nuove aree verdi come il Parco dell’Europa Unita (700 mila euro), nuovo luogo di aggregazione urbana, o come il costruendo Parco di Macchia Romana (1 MLN €) che sta valorizzando,tutelando, e recuperando alla città un prezioso “habitat” da tempo in abbandono, o come il prossimo intervento  (in appalto per 1,5 MLN €) del Parco fluviale del Basento, tutte opere che peraltro rientrano in una unica programmazione urbana che ha messo proprio i parchi e le vie verdi, unitamente alla viabilità, al centro della strategia di sviluppo urbano.Probabilmente i nostri giovani vanno via per altro. E qui ha ragione, vanno via per una storia che ci ha consegnato una città senza strade, senza marciapiedi, senza parcheggi, senza verde, senza spazi pubblici, senza strutture sociali, esattamente come accaduto nel Quartiere Murate; una storia che ha relegato per troppo tempo la nostra città a luogo di residenza senza una forte economia e senza una buona vita urbana; una storia che ci ha assuefatti fino a rifiutare ogni cambiamento; una storia che ci ha lasciato oltre 140 MLN € di debiti; una storia che ha insegnato ai nostri figli non già il piacere della sfida, della intrapresa e dell’autonomia, bensì della comoda ricerca del posto pubblico, magari con l’aiuto del papà o dell’amico di turno.Ha ragione dottore, quella storia, senza utopia e senza programmi, non costruisce alcun  futuro e caccia i nostri giovani.Ho sempre guardato alla nostra storia come storia complessa, difficile da giudicare e comunque da rispettare, ma ho sempre pensato che fosse storia da superare.Guardiamo in avanti dottore, verso nuovi orizzonti e ci aiuti a costruire una nuova storia.Conosco bene  i tanti  limiti del mio stesso amministrare e i tanti problemi della città, ma guardi, dottore, osservi i nuovi piani urbanistici partiti, guardi alle opere di urbanizzazione realizzate finalmente prima degli edifici ed a costo zero per l’Amministrazione, guardi alla nuova edilizia sociale, guardi a come stiamo costruendo tra mille fatiche un nuovo sistema della mobilità, guardi alla sfida vinta delle grandi infrastrutture urbane, dal nodo ospedaliero, al nodo del Gallitello, ai nuovi parcheggi, al nuovo cimitero, guardi ai nuovi spazi pubblici, quelli per gli anziani, per i bambini, per il volontariato, per le stesse istituzioni, guardi alla strategia Potenza 2020, guardi all’area metropolitana, guardi allo sforzo culturale per recuperare identità e orgoglio di appartenenza di cui pure Lei è stato protagonista, guardi al nuovo grande dinamismo delle nostre associazioni  culturali, guardi anche ad una crisi profonda che, prima di essere nostra, è dell’Italia e del nostro Mezzogiorno. Guardi a tutto ciò, comprenda che i percorsi di cambiamento sono comunque lenti, comprenda che lo sviluppo e l’occupazione da solo non li costruisce nemmeno il Presidente della Regione Lombardia, comprenda che forse qualcosa nella nostra realtà di nuovo c’è, venga anche Lei a contribuire, faccia come i suoi corrionali che quel progetto lo hanno voluto vedere, comprendere, cambiare, condividere, scenda in campo con noi anche per costruire un nuovo Federalismo ed una nuova Italia.Vedrà, dottor Cantore, che così facendo questa città l’ameremo di più, la terremo più unita, la governeremo meglio, la renderemo più viva e innovativa, le costruiremo un futuro nuovo nel quale i nostri ragazzi potranno vivere bene e vivere del loro protagonismo.”

     Il Sindaco  Vito Santarsiero