Picerno (PDL) su problema rifiuti

Con una cadenza ormai ciclica, la città di Potenza ripiomba nell’incubo rifiuti ed ogni volta i nostri pubblici amministratori sono costretti a giustificare il disagio causato alla popolazione con le ragioni più disparate.Lo afferma il capogruppo del PdL nel Consiglio Comunale di Potenza Fernando Picerno il quale evidenzia come la giustificazione addotta per la mancata raccolta degli ultimi giorni, cioè la mancanza di carburante per i mezzi dell’Acta, non sia credibile visto che a fronte della ripristinata normalità dell’erogazione del gasolio, non è corrisposto una efficiente ripresa dell’attività di raccolta dei rifiuti.E’ pertanto inesorabilmente emersa la vera e purtroppo più grave ragione della causa di tutto ciò: la mancanza di un posto dove continuare a smaltire i rifiuti prodotti dal capoluogo.Scade oggi, infatti, ricorda Picerno, l’ordinanza con cui il presidente della regione aveva disposto lo smaltimento dei rifiuti provenienti dal centro di trasferenza di Tito presso alcune discariche presenti sul territorio e l’incertezza che, quindi, aleggia sul problema rende il tutto più difficile.Incredibilmente, il centro-sinistra lucano, in tutte le sue articolazioni, dall’ente regione all’azienda di tutela ambientale del capoluogo non riescono ormai da anni ad individuare una soluzione lungimirante che eviti a Potenza ed al suo comprensorio i disagi cui stiamo assistendo in questi giorni.Nonostante i recenti ripetuti auspici sulla necessità di incentivare la raccolta differenziata per giungere ad una riduzione dei rifiuti prodotti e ad un uso sempre minore delle discariche, la soluzione che sembra ora emergere è quella del ricorso all’incenerimento presso l’impianto di San Nicola di Melfi, altra modalità poco ecologica.Insomma, conclude Picerno, ci sembra proprio il caso di citare il motto: “poche idee ma ben confuse”.Il problema, ormai annoso, non è ancora destinato ad una definitiva e ragionevole soluzione e pur presentandosi in maniera grave, rapportandolo alla nostra modesta realtà demografica, evidenzia ancora una volta l’atavica incapacità da parte ritiene di potercdi chi i amministrare.