Gli Uffici comunali procederanno a breve, gradualmente (impegnando mediamente una settimana per ogni strada), ai seguenti adempimenti:
– saranno installati, di volta in volta, all’inizio di ciascuna delle strade da rinominare le nuove targhe viarie e alcuni cartelli informativi, saranno quindi consegnati, direttamente a domicilio da parte di personale comunale, i nuovi numeri civici in materiale metallico (gli assenti troveranno nella buca della posta un avviso con il quale potranno ritirare il numero presso gli Uffici di S. Antonio la Macchia).
Dopo la acquisizione del numero civico, gli interessati potranno quindi recarsi presso gli uffici dell’Anagrafe comunale in via Nazario Sauro, per l’aggiornamento dei dati anagrafici, nonché delle rispettive patenti e dei libretti di circolazione dei mezzi in loro possesso (questo adempimento sarà garantito automaticamente dal Ministero dei Trasporti entro trenta giorni).Tutte le operazioni di consegna dei nuovi numeri civici saranno completate entro un paio di anni, alla media di circa una strada alla settimana.Le prime strade interessate a questa vera e propria “rivoluzione” toponomastica sono quelle corrispondenti alla prima macro-area e cioè le strade della Zona a Nord-Est dell’abitato.
- 1. “Via delle Mattine”La strada individuata come asse più importante a servizio della zona è quella che parte dalla S.S. N° 7 (Via Appia) in località Betlemme, all’altezza della Caserma dei Vigili del Fuoco, e si inerpica verso i Piani del Mattino. Tale strada ricalca, nella sua parte iniziale, il tracciato dell’antica vicinale detta “Strada delle Mattine” o “della Mattina”. Il significato di tale denominazione, come è facilmente intuibile, è da ricercarsi nella circostanza che la strada conduceva alla località detta Piani del Mattino, toponimo diffuso in molte altre realtà del Mezzogiorno d’Italia, indicante terreni alti ed esposti da oriente a mezzogiorno,
2. “Via dell’Agrifoglio” A monte dell’asse di Via delle Mattine, nasce una strada che va ad innestarsi su via Poggio delle Macine (punto D). Non essendosi rilevati particolari memorie storiche o indizi catastali si propone di denominare il tratto di strada uno degli arbusti più comuni e diffusi nelle nostre zone rurali, che si conviene qui di richiamare e valorizzare.
3. “Via Ponte S. Antonio” Dalla strada di Via delle Mattine, si diparte, sul lato sinistro, (a circa Km. 1,1 dall’origine) un altro tracciato che ha inizio con il ponte che supera il vallone S. Antonio La Macchia e sale verso nord con andamento all’incirca parallelo al vallone stesso. Questa nuova strada, in gran parte ancora da sistemare, serve già numerose costruzioni sorte di recente e termina con un tratto sterrato. Il nome prescelto intende richiamare la presenza del ponte che è posto alla sua origine, e il vallone stesso vallone che dà il nome alla contrada
4. “Via Poggio delle Macine” Poco più avanti (ovvero a circa Km 1,3 in destra, a partire dall’origine della strada di Via delle Mattine), si svolge, con andamento alquanto tortuoso, l’asse di accesso al nucleo di Masseria Romaniello e al vicino serbatoio di acqua potabile proveniente dalla Diga della Camastra. Il nome prescelto (anche allo scopo di scongiurare definitivamente l’attuale confusione con il generico toponimo di Costa della Gaveta) è lo stesso dell’antica strada vicinale, il quale è da ricondurre alla presenza nella zona di alcuni di mulini ovviamente provvisti di macine in pietra.
5. “Via Fonte Ceciliana” Poco più a monte (ovvero a Km. 1,7 rispetto all’origine della strada descritta di Via delle Mattine), nasce un’asse che conduce verso il punto trigonometrico detto di Monte Plinio. Tale strada, che costeggiava una antica fontana, viene identificata catastalmente come strada vicinale “Ceciliana” o “Cecilana” risalente probabilmente all’antroponimo “sicilianum” o “cicilianum”, o forse al nome femminile di Cecilia (o Cilla) molto ricorrente a Potenza nei secoli XVI – XVII. Anche questo antico toponimo, pur nell’incertezza dell’esatto significato originario, è meritevole di valorizzazione, facendo così espresso riferimento all’omonima fontana che essa costeggiava.
6. “Via Fonte della Spina” Poco più a monte (ovvero a Km. 2,2 rispetto all’origine della strada descritta al punto 1) nasce un’asse che puntando a destra conduce verso i Piani del Mattino, lambendo l’area già destinata a pista aeroportuale. Si propone di denominare la strada in tal modo per richiamare uno dei toponimi riportati nel citato testo Perretti il quale richiama la presenza in zona di una fontana .
7. “Via del Rosmarino” Per la strada che partendo da via Appia termina con via dell’Agrifoglio, non essendosi rilevati particolari memorie storiche o indizi catastali, si propone una denominazione di un arbusto locale, essendo il rosmarino uno più presenti nelle nostre zone rurali.
8. “Via Complanare Tufaroli” La strada di servizio che si svolge parallela, sul lato sinistro della Basentana, viene già ormai identificata come “complanare”; essa smaltisce il traffico locale diretto verso la contrada di Costa della Gaveta e di contrada Tiera Tufaroli. È necessario anzitutto operare una netta distinzione tra la complanare sinistra della S.S. Basentana e la sua parallela che si sviluppa sul lato opposto, in località Varco d’Izzo. Il toponimo richiama sia la nuova funzione da essa svolta, che il nome dell’antica famiglia che qui aveva i suoi possedimenti rurali.
9. “Via della Lavanda” Per il tratto di strada che va da via Complanare Tufaroli a via Costa della Gaveta, non essendosi rilevati particolari memorie o indizi catastali, si propone la denominazione di un arbusto profumato presente e diffuso nelle nostre zone rurali.
10. “Via Costa della Gaveta” Lungo la Via Appia (S.S. n. 7), poco più avanti rispetto all’innesto della strada descritta al precedente punto 9, ha origine un’altra strada rurale che serve la parte caratterizzata dall’abitato più consistente, propriamente detto di Costa della Gaveta; essa si sviluppa per circa Km. 2,8 tagliando longitudinalmente tutta la contrada. A proposito di questo toponimo, il citato studio del Perretti ricorda che il nome Gaveta o Gauta (come i similari Gavitone, Gavitura, ecc.) richiami il contenitore scavato nel legno (o il pilaccio in pietra) utilizzato per abbeverare gli animali. Si ritiene indispensabile, anche in questo caso, valorizzare il nome dell’antica contrada rurale (toponimo del resto molto ben consolidato nella memoria collettiva dei cittadini, pur se impropriamente esteso a un territorio molto più vasto).
11. “Via dei Gelsi” La terza traversa compresa tra la Complanare di cui al punto 8 e la strada di cui al punto L), si svolge nei pressi del vallone detto “degli svarioni” (probabilmente dal termine “sgarrone” che significava luogo molto scosceso e impervio). Il toponimo della strada può, tuttavia, far riferimento in maniera più suggestiva al cosiddetto “Cugno del Gelso”, richiamando la località ove sorgeva la preesistente, vicina Masseria Biscotti, che veniva appunto chiamata “Masseria San Cona – Cugno del Gelso”. Il nome di questa traversa può quindi a buon diritto essere richiamando peraltro uno dei frutti spontanei più diffusi e amati nella nostra campagna.
12. Via delle More” La quarta traversa compresa tra la Complanare di cui al punto 8 e la strada di cui al punto 11, si svolge anch’essa nei pressi del vallone detto degli Sgarioni. Il nome di questa traversa può ben far riferimento all’abbondante presenza nell’agro rurale potentino dei cespugli di more.
13. Via San Cona” Dalla strada complanare di cui al punto 8, in parte coincidente con la S.S. n. 7, salgono verso l’asse di cui al punto 10 alcune traverse già densamente edificate. La traversa posta più a Nord si svolge nei pressi di una depressione chiamata Vallone San Cona, probabilmente deformazione del nome di San Cono. Il nome proposto richiama dunque l’antico toponimo che fa riferimento, probabilmente, al culto di un santo molto nella vicina zona del Vallo di Diano.
14. “Via Donnadezio” Dall’incrocio tra le attuali Via Giovanni XXIII e Via di Parco S. Antonio, una ripida strada sale verso nord e conduce sul versante destro del vallone di S. Antonio; tale strada coincide in gran parte con l’antica vicinale detta di Donnadezio. Secondo il citato studio del Perretti “Toponomastica storica di Basilicata” questo nome potrebbe derivare dalle proprietà di un Canonico della Chiesa di S. Gerardo (Adezio o Dezio). Anche in questo caso è parso utile e suggestivo richiamare il preesistente toponimo catastale.
15. “Via della Massara” La strada che in gran parte coincide con l’antica strada comunale “da Botte a Betlemme” la quale nasce dall’incrocio di via Giorgio La Pira con via Cavalieri di Malta e scende fino ad immettersi su via Donnadezio. Di tale nome, infatti, esiste precisa traccia catastale, come rilevato sempre dallo studio del Perretti “Toponomastica storica di Basilicata”.
16. “Via Cavalieri di Malta” A monte della contrada di Costa della Gaveta sussiste un vasto pianoro che viene identificato come contrada Piani del Mattino, a motivo della sua conformazione di elevato altopiano posto a Est di Potenza. Questa contrada è attraversata da una strada che porta da Macchia Romana (partendo dall’ incrocio con l’attuale Via Giorgio La Pira) al nucleo rurale di Cavalieri, ove sorgeva una masseria di proprietà del Sovrano Ordine Militare di Malta, detto anche dei Cavalieri di Malta. La presenza nella nostra città della Congregazione del Sovrano Ordine Militare di Malta (che aveva dato origine all’Ospedale di San Giovanni di Dio, ubicato nei pressi dell’omonima porta San Giovanni) merita di essere ricordata chiamando, attraverso la denominazione di questa strada.
17. “Corte dei Cavalieri” L’abitato del nucleo di Cavalieri si svolge intorno ad una ampia corte comune, che viene opportunamente richiamata nel toponimo proposto. Circa la menzione del nome “Cavalieri” si fa riferimento all’antico ordine monastico che possedeva questa zona (Per le relative motivazioni si richiama quanto riportato all’interno del punto 16).
18. Completa il novero delle principali strade dell’area rurale in oggetto, identificata come macrozona Nord-Est, quella che partendo dalla S.S. n. 93 attraversa la attuale Contrada di Cugno delle Brecce, la quale conduce da valle verso il nucleo di Cavalieri. Il toponimo, citato fin dal secolo XVI° negli atti notarili della città, come risulta dal più volte citato studio di Vincenzo Perretti, identificava una proprietà del Capitolo di S. Gerardo ubicata presso l’omonimo Poggio della Brecce. Probabilmente questo toponimo indica la natura scistosa, incoerente o friabile, del terreno circostante. Si propone pertanto di richiamare l’antico toponimo e denominare il tratto di strada che collega la S.S. n. 93 con il nucleo di Cavalieri.
19. “Via delle Brecce” La strada che si diparte dall’ultimo tratto di via Cavalieri di Malta e conduce verso nord fino alla valle del torrente Tiera, attraversando il nucleo di masseria Colucci. Il toponimo richiama la “Posta Fontana Cerro” riportata nella stessa zona dall’edizione IGM 1871 (F. 187 – Avigliano) indicante un luogo riparato dai venti, per la sosta e l’abbeveraggio delle greggi in transito (vedi il già citato studio del Perretti “Toponomastica storica di Basilicata”).
20. “Via Rivisco” Il toponimo proposto per la strada che si innesta dalla via Cavalieri di Malta e si sviluppa fino a raggiungere via delle Brecce, nei pressi dell’abitato di Cavalieri Il toponimo richiama il nome della contrada caratterizzata dal cozzo Rivisco e delimitata verso ovest dal torrente omonimo Revisco, come è ricordato nello studio “Toponomastica antica di Basilicata” di Vincenzo Perretti Rvisco è anche i nome di un antico Casale di Potenza, distrutto dagli Angioini nella repressione della rivolta ghibellina del 1268.
21. “Via Baragiano” La strada che parte a circa 250 metri dall’incrocio con Via Giorgio La Pira e scende verso valle attraversando Via Giovanni XXIII e poi porta verso Via S. Caterina. La strada è già individuata catastalmente con l’antico termine “Baragiano”; che si ritrova anche in altri comuni della Provincia e significa “luogo ove si paga il pedaggio”, come è ricordato sempre da Vincenzo Perretti nello studio “Toponomastica Storica di Basilicata”.