Comitati di quartiere: interviene il consigliere Becce

“Con una tempistica sospetta la maggioranza che amministra la Città di Potenza ha deciso di ridisegnare la mappa dei comitati di quartiere riducendone il numero e aggiornando finalità e prerogative. Una decisione dettata non si sa bene da quali intenti, visto che dal punto di vista economico non comportano alcuna spesa, né tantomeno giustificabile con l’assurda riduzione di spazi di democrazia partecipata. Davvero incomprensibile afferma il consigliere comunale del Pdl, Nicola Becce –  dunque la scelta di dimezzare – dai 21 attuali agli 11 individuati – le sedi dei Comitati che come noto si fondano sull’attività resa volontariamente dai cittadini. Eppure questa decisione cade proprio nei giorni in cui il Pd e a ruota gli altri partiti del centrosinistra si riempiono la bocca del risultati – in termini di affluenza e partecipazione per le primarie di coalizione –  raggiunti per le primarie. E’ giusto elogiare i cittadini che spontaneamente e pagando pure due euro si recano ai seggi per indicare il candidato premier e poi ragionare in termini di economicità e riduzione di spazi per la democrazia quali appunto i comitati di quartiere? E’ la domanda che rivolgiamo al sindaco e agli amministratori di questa città poco inclini a comprendere l’esatta valenza di un presidio quanto mai necessario per discutere, proporre e far emergere disagi e mancanze per la vita dei quartieri. E’ evidente: non c’è bisogno di un luogo fisico o di risorse per discutere e confrontarsi: è però vero che di questi tempi, con il vulnus creato da una politica poco attenta alle esigenze della gente, un istituto che condensi la partecipazione dal basso e con tutto il bagaglio di esperienze acquisito negli anni non può essere accantonato in maniera ragionieristica. E allora: perché tagliare le gambe a tanti cittadini che attraverso l’azione dei comitati di quartiere portano istanze e proposte serie? Perché non raccogliere inviti e suggerimenti? Non sarà che quest’amministrazione – spesso criticata e messa di fronte a verità scomode dagli stessi CdQ – preferisca tappare le bocche e chiudere spazi di confronto e dialogo? Se così fosse sarebbe grave e in contrasto con la valenza democratica e partecipativa sbandierata in occasione delle primarie così sbandierata e ingigantita proprio dall’amministrazione comunale e dai rappresentanti che la sostengono” conclude Becce.