L’integrazione di medicina territoriale e ospedaliera in IV Commissione

Il decreto del ministro della Salute Renato Balduzzi e le ricadute pratiche che l’applicazione del provvedimento avrà per la città di Potenza sono stati i temi al centro dell’audizione in Quarta commissione consiliare permanente del direttore generale e del direttore sanitario dell’Asp, rispettivamente Mario Marra e Giuseppe Nicolò Cugno, Commissione presieduta dal consigliare comunale del Pd Pietro Rosa. Il tema trattato, che prevede l’integrazione tra medicina territoriale e medicina ospedaliera, è stato analizzato rispetto alle ricadute che l’assistenza continuativa (h24) comporta, con una necessaria diversa organizzazione del regime delle prestazioni che attualmente non sono garantite per l’intera giornata. Un’organizzazione che passa attraverso la costituzione di strutture territoriali polispecialistiche, che consentono una migliore assistenza del cittadino sul territorio con la conseguente riduzione delle richieste di ricovero presso le strutture ospedaliere, riducendo così le liste d’attesa. Secondo Marra l’attività dell’Asp alla luce del decreto, risulta rivolta esclusivamente a potenziare e riorganizzare i servizi sul territorio, integrandoli con i servizi ospedalieri, assicurando così al cittadino un servizio sanitario completo. “In questa prospettiva nella città di Potenza – spiega il presidente della commissione  – devono essere assicurati sia l’assistenza di base sia la medicina specialistica. L’idea è quella di dar vita a un distretto che si configuri come polo sanitario”. Dal dibattito è emerso come gli edifici che al momento ospitano le strutture sanitarie in via del Gallitello e via Appia risultino essere “del tutto inadatte, per la carenza di parcheggi e una logistica non ottimale”. All’interno del distretto citato dal presidente Rosa, dovrà operare un pool di medici di base, ognuno secondo le proprie competenze e specializzazioni, garantendo così “un’evoluzione dell’assistenza sanitaria per la provincia di Potenza – conclude Rosa – in risposta alle richieste che il cittadino avanza, con prestazioni maggiori dal punto di vista quali-quantitativo pur in una situazione di progressiva diminuzione di risorse a disposizione, riveniente dal taglio degli stanziamenti statali”.