Becce (Pdl) su mozione per riduzione assessori

Il Consiglio comunale di Potenza nella seduta odierna, ha approvato la proposta di ridurre il numero degli assessori da dieci a sei. Un tema sollevato da tempo dal sottoscritto e dall’intero gruppo consiliare del Pdl e che finalmente rappresenta un chiaro segnale di discontinuità rispetto all’esigenza di ridurre ed eliminare sprechi e risorse pubbliche di cui i cittadini continuano a non avvertirne la necessità. La decisione sovrana dell’assise comunale dimostra laddove ce ne fosse ancora bisogno il grande senso di responsabilità ed appartenenza civica della ‘buona politica’, quella in grado di valutare senza interessi di sorta le reali esigenze della macchina amministrativa. Da circa un anno, precisamente il 21.09.2011 (presentando una mozione) ho sostenuto – e con me l’intero gruppo Pdl – la validità di una riduzione delle poltrone assessorili (coerentemente a quanto previsto dal D.Lgs. n. 267/2000, art. 47, comma 5, lett. a che stabilisce che per i centri con popolazione tra i 10.000 e i 100.000 abitanti le giunte dovrebbero essere composte tra i 6 e i 10 membri) con l’evidente risparmio per l’erario comunale – tra indennità di funzione ed oneri riflessi di circa 180 mila euro. Risorse che potrebbero essere utilmente impegnate per far fronte ad esigenze dei cittadini in materia di sicurezza, assistenza scolastica e socio sanitaria, ambientali e perchè no in tema di adeguamento del sistema impositivo e tariffario /IMU, Tares ecc.) a favore delle famiglie con più basso reddito o che versino in condizione di svantaggio, o prevedendo addirittura l’apertura degli asili nido anche nei mesi di luglio ed agosto così come avviene a Matera ed in gran parte dei maggiori centri) . Lo snellimento del numero degli assessori – la città di Potenza come fatto rilevare dalla stampa vantava lo strano record di somigliare alla giunta comunale di Milano –  che dovrebbe portare anche all’economizzazione delle commissioni consiliari permanenti adesso non è più un miraggio. Ecco quindi che pur stigmatizzando, ma al tempo stesso rispettando le posizioni di ciascun consigliere, interpreto il voto degli astenuti come un “lavarsi le mani” di pilatesca memoria mentre i contrari saranno da oggi in poi annoverati nella schiera di coloro che amano spendere e spandere con i soldi dei cittadini.