“Le richieste avanzate dal Comitato Zone aperte meritano attenzione da parte dell’amministrazione comunale, soprattutto per quanto concerne la modifica delle norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico. In particolare, per quanto riguarda gli aggregati edilizi (sono 69 quelli individuati dal R.U.) vanno riviste le tipologie di intervento. E’ opportuno consentire nuovi impianti all’interno o nelle loro immediate vicinanze, favorendo nei limiti del possibile l’edificazione e riducendo il consumo del suolo.”Questo è quanto sostenuto dal capogruppo dei Popolari Uniti in Consiglio comunale Sergio Potenza sulla proposta del Comitato “Tutela e sviluppo delle Zone aperte” di riduzione dei lotti minimi all’interno e nelle immediate vicinanze degli aggregati. Diverso il discorso per le aree distanti dagli aggregati, quindi non antropizzate, dove – secondo Potenza – il lotto minimo dovrebbe avere dimensioni maggiori rispetto a quanto previsto attualmente dal Regolamento urbanistico. A tale scopo l’amministrazione – sostiene il consigliere dei Pu – dovrà procedere ad una specifica variante, per valutare le modifiche normative da apportare.”Per quanto concerne invece la rimodulazione degli oneri di urbanizzazione – prosegue Potenza – si ritiene che l’amministrazione debba avvantaggiare quelle attività che portano ricchezza e aumentano il gettito. Alla luce della normativa vigente si può discutere di eventuali altre modifiche per non correre il rischio di bloccare un vasto territorio, sul quale, invece, bisogna puntare e rendere sempre più appetibile.Non va sottovalutata – conclude il capogruppo dei Pu – l’incidenza degli oneri di urbanizzazione sulle nuove attività commerciali, artigianali e industriali in un momento di crisi come quello attuale. L’avvio di attività imprenditoriali su tutto il territorio comunale costituisce una risorsa. Pertanto occorre intervenire subito sulla questione, pena il rischio di scoraggiare possibili iniziative con conseguente grave danno per i cittadini e l’amministrazione”.