Consiglio Comunale del 30 marzo 2009

Sala Consiliare della Provincia di Potenza – Piazza Mario Pagano – ore 08.30

ORDINE DEL GIORNO

1. Approvazione del bilancio di previsione 2009, del bilancio pluriennale e della relazione previsionale e programmatica per il triennio 2009-2011, nonché del programma triennale 2009-2011 e dell’elenco per l’anno 2009 dei lavori pubblici.

2. Regolamento Urbanistico di Potenza. Controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione definitiva – art. 36, Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 23 e successive modifiche ed integrazioni.

3. Regolamento Edilizio di cui all’art. 40 della Legge Regionale n. 23/99. Approvazione ai sensi dell’art. 44 della Legge Regionale n. 23/99.

4. Piano Operativo di cui agli artt. 15 e 45 della Legge Regionale n. 23/99. Approvazione ai sensi dell’art. 37 della Legge Regionale n. 23/99.

5. PRUSST di Potenza e del territorio potentino. Nuova viabilità tangenziale del Comune di Potenza. Tratto Dragonara – raccordo Autostradale Sicignano /Potenza. Localizzazione ai sensi dell’art. 27 della L.R. 23/1999. Adozione della variante alla strumentazione urbanistica.

6. Area denominata C5-C6 di Macchia Romana – Approvazione del progetto preliminare del tratto A-B di viabilità interna adiacente alla via Consolini in variante agli strumenti urbanistici – Applicazione artt. 27 e 44 della L.R. 23/1999.

Dopo la trattazione del primo argomento iscritto all’ordine del giorno (bilancio 2009), la stessa proseguirà con la trattazione degli altri argomenti iscritti nella seduta del 26/3/2009, andata deserta, e cioè:

1) Regolamento Urbanistico di Potenza. Controdeduzioni alle osservazioni ed approvazione definitiva – art. 36, Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 23 e successive modifiche ed integrazioni.

2) Regolamento Edilizio di cui all’art. 40 della Legge Regionale n. 23/99. Approvazione ai sensi dell’art. 44 della Legge Regionale n. 23/99.

3) Piano Operativo di cui agli artt. 15 e 45 della Legge Regionale n. 23/99. Approvazione ai sensi dell’art. 37 della Legge Regionale n. 23/99.

Qualora se ne presenti la necessità, la seduta proseguirà nelle ore pomeridiane, a partire dalle ore 15.00, dopo eventuale pausa.

RESOCONTO DELLA SEDUTA

I lavori cominciano alle 10,30 con il presidente del Consiglio comunale Pietro Campagna che comunica all’assemblea la discussione “di un ordine del giorno a sostegno del signor Falcone, nostro conterraneo, attualmente detenuto nelle carceri indiane. Comunico altresì la comunicazione pervenutami secondo la quale si costituisce oggi un nuovo gruppo consiliare, quello dell’Italia dei Lavori al quale aderiscono i consiglieri Roberto Galante, indicato anche come presidente del gruppo consiliare, Nicola Di Chiara e Vincenzo Barile”. Quest’ultimo in un breve intervento definisce la sua esperienza politico-amministrativa “alquanto difficile, espressa attraverso il silenzio riguardo a un partito, quello Democratico, nel quale non mi sono riconosciuto a pieno, all’interno di un centrosinistra che sta affrontando oggettive difficoltà. Credo che vada approfondita una meditazione su una forte carenza di leadership e sul mancato rinnovamento della classe dirigente, soprattutto in ragione della spinta propulsiva che lo stesso Pd si era auto-assegnato. Ritengo che il mio impegno e del partito al quale ho aderito debba proseguire nel centrosinistra”. Il consigliere Di Chiara sostiene “di essere rimasto in questa squadra, pur avendo da subito perso due consiglieri e un assessore. Oggi venute meno le condizioni politiche, ritengo che sia un peccato disperdere le esperienze maturate in questi anni all’interno dell’Amministrazione, e non intendendo cambiare connotazione politica, ho creduto di ricollocarmi all’interno dell’area di appartenenza”. “Cercherò di onorare al meglio il mandato affidatomi all’interno del centrosinistra. Sul breve tratto di percorso che ci resta rimarremo coerenti con lo schieramento politico del centrosinistra assumendo decisioni distinte ma mai lontane da quelle dei nostri alleati” conclude il neocapogruppo Roberto Galante. Il presidente pone in votazione l’ordine del giorno “pro-Falcone che viene approvato all’unanimità. Il capogruppo del Pd Vincenzo Santangelo propone un’inversione dei lavori anteponendo la conclusione della discussione del Regolamento urbanistico “e successivamente del Regolamento edilizio e del Piano operativo per poi passare al Bilancio”. Il presidente Campagna ricorda che “nella medesima direzione andava anche la decisione assunta in sede di Conferenza dei capigruppo, decisione che in ogni caso era lasciata al Consiglio”. Dal gruppo di Uniti nell’Ulivo il consigliere Paolo Galante si dice favorevole alla proposta anche “se chiede la convocazione di un incontro politico di maggioranza prima della discussione sul Bilancio”. Il presidente del gruppo di Alleanza Nazionale Luciano Petrullo non ritiene “condivisibili le motivazioni secondo le quali si debba invertire l’ordine del giorno, soprattutto in ragione del fatto che la discussione su un Bilancio, a maggior ragione così scarno, non penso che possa durare oltre le due ore, cosa che tra l’altro obbligherebbe l’Amministrazione a procedere per ‘dodicesimi’ cosa che ritengo molto grave”. Il Sindaco spiega che è in itinere un emendamento “che potrebbe consentire di modificare a favore dei Comuni i criteri del ‘patto di stabilità’ “. La proposta del consigliere Santangelo integrata da quella del consigliere Vito Lomonaco viene messa ai voti e approvata a maggioranza. Il presidente apre quindi nuovamente la discussione sulle osservazioni al Regolamento urbanistico e si ricomincia con quelle presentate dall’architetto Carlo Di Vito. Il capogruppo Santangelo dopo la sollecitazione del presidente Campagna mediante la quale ricorda che “si era in attesa di stabilire l’inammissibilità o meno delle osservazioni di cui trattasi” ritiene “che la giunta, subito dopo la votazione, che a parer nostro debba aver luogo tenendo presente le indicazioni pervenuteci dalla Commissione, la giunta debba proseguire nel percorso individuato per trovare le soluzioni delle quali si è discusso”. Il capogruppo dei Verdi Nicola Mussuto interviene sostenendo “che essendo entrati nel merito, sono dell’avviso di discutere e poi votare le osservazioni, ritendole quindi ammissibili”. Il capogruppo di An Petrullo, a sua volta è per “l’ammissibilità dell’osservazione, così come confermatoci dal segretario generale e dall’assessore Singetta”. Simile la posizione espressa dal capogruppo dell’Italia dei Valori Roberto Galante. Per l’inammissibilità delle osservazioni anche il consigliere del gruppo misto Donato Pace. Il presidente della Terza commissione consiliare permanente Angelo Raffaele Rinaldi ricorda “che le due osservazioni in discussione non sono dell’Ufficio di Piano ma sono di un privato cittadino. Dobbiamo essere attenti a porsi in maniera responsabile dinanzi alla valutazione di ammissibilità”. Il capogruppo della Rifondazione Comunista Marcello Travaglini si pronuncia per l’inammissibilità. Il consigliere di An Rocco Coviello apostrofa “quanti su una discussione così importante hanno ritenuto di abbandonare l’aula”. L’assessore all’Assetto al Territorio Alessandro Singetta spiega che si sta “parlando di una situazione complessa. Se il Consiglio che è sovrano ritiene che le osservazioni siano inammissibili, non mi pare opportuno proseguire a sostenere la posizione della giunta che andava in una direzione diversa”. L’assessore però prosegue ricordando le motivazioni che hanno portato alla proposta formulata attraverso le osservazioni e “qualora si prosegua verso l’inammissibilità, credo che l’Amministrazione possa ripresentare un provvedimento per ottemperare alle tante sollecitazioni pervenute anche a seguito dell’approfondito dibattito svolto”. “Riteniamo che l’atto messo in campo è un provvedimento che va esattamente nella direzione di favorire il nostro Comune. Sono altresì convinto – prosegue il sindaco Vito Santarsiero – che sia interesse della città concludere l’iter di adozione del Regolamento urbanistico e quindi mi rimetto alla decisione del mio capogruppo pur rimanendo essenziale anche la posizione espressa dall’assessore Singetta. Alcune assenze in aula in questo momento si commentano da sole”. Il presidente Campagna pone in votazione l’ammissibilità delle due osservazioni del signor Carlo Di Vito, entrambe vengono giudicate inammissibili a maggioranza.

IL PRESIDENTE CAMPAGNA APRE IL DIBATTITO GENERALE SUL REGOLAMENTO URBANISTICO ricordando che ai consiglieri spetta un tempo per ciascun intervento pari a 30 minuti.

Primo intervento è del consigliere del Pd Vito Lomonaco: “Discutiamo di un piano che all’Amministrazione, Sindaco e assessore Singetta in testa, oltre due anni di lavoro. Siamo dinanzi a un momento storico per la città di Potenza. Un ringraziamento particolare all’ottimo presidente Rinaldi per l’egregio lavoro svolto. Bravo presidente Rinaldi. Oggi forniamo una risposta concreta e positiva alle migliaia di nostri concittadini”. Il consigliere Lomonaco prosegue, quindi, con un excursus storico sulle discussioni che negli anni si sono tenute sull’argomento urbanistico. “Dopo una discussione così lunga e approfondita, non entro appositamente nel merito con questo mio intervento. Rispetto però agli asservimenti ricordo che nelle nostre aree rurali risiedono 16.940 cittadini, quanti di loro avranno effettivamente la possibilità di effettuare un cambio di destinazione d’uso?”. Lomonaco ritiene “una caduta di stile “quella di chi è intervenuto su ogni osservazione o quasi per dire esclusivamente che si era a favore del cittadino. Non mi sembra corretto neppure chi da questi banchi votando 140 osservazioni delle 380 poste in discussione, si consenta di apostrofare gli altri come i parrucconi della politica. Non mi piace neppure chi o del neogruppo oggi costituitosi, o chi fino a un mese era il mio capogruppo Laieta o ancora dal medesimo gruppo, il consigliere Continolo, e oggi, dimentico di quanto espresso anche attraverso il proprio voto, si esprime in maniera diametralmente opposta”.

Secondo intervento è quello del consigliere del gruppo Uniti nell’Ulivo Rocco Continolo che esordisce ringraziando “la stampa locale” dalla quale il consigliere esclude un giornalista “autore di un articolo fazioso”. “Il lavoro svolto in Commissione è stato proficuo, grazie anche al lavoro svolto dal presidente e dall’Ufficio di Piano, lavoro che ha consentito a quest’aula di dare il via a un confronto franco e schietto e mai ostruzionistico. La legge 23/99 non è mai decollata e il voto positivo che probabilmente scaturirà da quest’aula, servirà solo a darne una pleonastica approvazione. In questo Regolamento sono però innegabili anche taluni aspetti positivi”. Tra quelli “negativi, ha abbandonato l’istituto dell’espropriazione, ha baipassato il piano strutturale e non ha riconosciuto i diritti che il Prg aveva ritenuto tali per i cittadini titolari dei medesimi. La fretta è cattiva consigliera e l’approfondire i motivi della scelta che si va a compiere sarebbe opportuno”.

Dai banchi del gruppo misto Donato Pace prende la parola affermando che “questo strumento attraverso le 80 osservazioni accolte e i 55 emendamenti approvati, hanno fatto sì che si giungesse a un documento completo e condiviso. Uno strumento innovativo anche perché per la prima volta individua i distretti perequativi. Altrettanto innovativo nell’individuazione di 80 aggregati edilizi. Un Regolamento urbanistico che approviamo soprattutto perché si tratta di uno strumento che innova il vecchio Prg. Politicamente il Pd è stato solo un partito presuntuoso, capace solo di cancellare la Sinistra democratica. Per fortuna a sinistra c’è la capacità di fare sintesi e di far comunque sopravvivere culture e idee che appartengono al patrimonio della nostra nazione. Il voto che esprimerò – grazie alla democrazia che regna nel mio partito – potrà rispondere solo alla mia coscienza”. Il consigliere critica successivamente l’atteggiamento di partiti ed esponenti, tanto in Consiglio quanto in seno all’Amministrazione, di Popolari Uniti, di Italia dei Valori e Uniti nell’Ulivo. Appunti anche per il consigliere Petrullo e per il consigliere Napoli “al quale ricordo che la politica è anche senso di responsabilità, e al quale rimembro che non si può parlare di diritti del cittadino, quando si fa in modo che il sottoscritto debba attendere un mese e mezzo per ottenere il posto che gli spettava in Commissione. Ringrazio l’ufficio di Piano tutto e il presidente Rinaldi che per me, in questi anni è stato un autentico maestro”.

Il consigliere di An Rocco Coviello: “Il regolamento urbanistico è un argomento serio, certamente la città meritava molto di più. Meritava anche una maggioranza coesa e che invece ha dimostrato di arrivare profondamente spaccata al suo interno alla votazione finale. Ringrazio tutti coloro che hanno svolto un ruolo attivo nella stesura del documento. Ufficio di Piano, consigliere Graziadei, il Sindaco, il consigliere Laieta, il presidente Rinaldi un autentico faro per noi commissari. Concludo i ringraziamenti con quelli indirizzati al mio capogruppo Luciano Petrullo, per la qualità del lavoro svolto, anche in chiave giurisdizionale. Da notare come significativo il fatto che la maggioranza leghi l’approvazione del regolamento urbanistico all’accettazione di decine di emendamenti di sostanza, che di fatto hanno stravolto il documento, al quale dunque mancava un preciso e deciso indirizzo politico. Ricordo che anche il professor Campos Venuti in quest’aula ci spingeva a fare molto di più, sottolineando che i due elementi fondanti fossero l’asse mediano e il parco di Vallone Santa Lucia. Le soluzioni individuate per entrambi non mi convincono. Avete leso molti diritti e mandate deluse molte aspettative. Abbiamo cercato di effettuare la nostra funzione di controllo al meglio delle nostre capacità. Avremmo voluto un Regolamento urbanistico soprattutto in fase embrionale maggiormente condiviso con quest’aula”.

Dal gruppo di Uniti Ulivo Paolo Galante esordisce parlando “dei limiti di un regolamento urbanistico che giunge a dieci anni dal varo della normativa regionale. La legge prevedeva anche altro però, tra l’altro il Piano strutturale, i piani operativi, la Carta dei suoli. Noi ci siamo fatti carico di molte incombenze che però non dovevano essere in carico a noi e a questo strumento, chiamato a colmare lacune anche del piano per la casa. Una politica per la casa che negli ultimi mandati amministrativi non ha registrato alcun progresso, anzi. L’attenzione è mancata anche in merito all’artigianato e all’industria. E’ mancato un confronto approfondito su questi temi con la Regione. Concetti che sono importanti per l’Urbanistica, comprese le deficienze inerenti gli standard urbanistici. Una città, Potenza, che se deve a servizio dell’intera Regione, da quella stessa Regione deve ottenere fondi, penso ad esempio alle royalties di petrolio e acqua. Siamo stati protagonisti con te Sindaco delle scelte che tu hai fatto. Però alla stregua del consigliere Pace chiediamo, perché oggi ci si chiede un sostegno quando non si è prodromicamente avviato un confronto politico sul tema. Il Comune è volano dell’economia di questa città. Un Regolamento urbanistico consente sviluppo, attiva processi che favoriscono l’economia cittadina. Chiedevamo perimetri più omogenei e meno lingue, insenature e così via. Siamo chiamati a ponderare l’interesse pubblico contemperandolo però con quello dei singoli cittadini. Si poteva migliorare qualcosa e non gravare di ultra attività questo Regolamento”. Il presidente Campagna sospende la seduta per riprenderla nel pomeriggio.

I lavori riprendono alle 16,30 con il presidente Campagna che assegna la parola al consigliere Spadafora il quale ringrazia “per aver avuto la possibilità di discutere su ogni singola osservazione. Si è potuto così meglio comprendere il contenuto del regolamento urbanistico. All’inizio esprimevo un voto di astensione ma entrando nel merito mi sono reso conto che il voto così provocava scarsa partecipazione all’atto e così ho espresso un parere più concreto. Riguardo alle campagne ritengo che dovesse essere profuso un maggiore impegno”.

Il capogruppo dei Verdi Nicola Mussuto nel precisare che il suo intervento si dividerà “essenzialmente in due parti, la prima tecnica e la seconda politica” ricorda “con piacere le parole del professor Boighas, che mi aiutarono a sognare una Potenza diversa da quello che era. Strumento fondamentale di questo Regolamento è stato la perequazione. La formulazione che ne è stata tratta a me piace. Per le persone interessate all’ambito extraurbano sia riguardo ai diritti acquisiti che per quel che attiene il cambio di destinazione d’uso avrei avuto piacere che ci si fosse dedicati con maggiore interesse. Rispetto al parere espresso dai geologi consulenti del Comune altre perplessità visto che manca un preciso documento regionale di riferimento. Il viaggio che abbiamo percorso insieme, con questa maggioranza, in questi cinque anni, c’è sempre stata arroganza, soprattutto nei confronti dei partiti minori. Mi auguro che per il prosieguo, pur breve, da parte di tutti ci sia una maggiore coscienza riguardo al fatto che il metodo concertativo è il migliore per poter ottenere risultati positivi.

Dai banchi del Pd il consigliere Michele Mascolo definisce “storico il momento che oggi ci prepariamo a vivere. L’onere e il peso che uno strumento urbanistico di tale fatta impone a noi amministratori è sì un traguardo, ma soprattutto una sfida per giungere a uno sviluppo equo, ecocompatibile e sostenibile. Abbiamo l’opportunità di aprire una fase nuova dello sviluppo urbanistico della nostra città. La perequazione che fino a oggi si basava essenzialmente sul metodo espropriativo oggi viene applicato in maniera più flessibile e adeguata alle mutate esigenze di tutti. Opere di urbanizzazione primaria e secondaria consentiranno di migliorare qualitativamente il patrimonio esistente e più in generale la qualità della vita dei potentini, consegnando ai cittadini di domani una città migliore”.

Il presidente del gruppo consiliare della Rifondazione Comunista Marcello Travaglini comincia citando “Cederna e Giovenale, maestri ambientalisti che hanno molto insegnato a noi e a tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro pianeta. E’ importante distinguere tra crescita dei consumi e benessere, inteso come crescere della comunità”. Prosegue riportando alcune esperienze che lo stesso Giovenale ebbe nella città pugliese di Mattinata quale consulente per la redazione del locale strumento urbanistico. “Anche noi come tentò di fare Giovenale sul Gargano, dovremo provare a uscire dal provincialismo che ci attanaglia. Dal singolo cittadino non può venire niente di significativo per la collettività. Per continuare a comprendere che le città sono discusse nel mondo porto alla vostra attenzione il lavoro svolto dall’Università di Sassari nel corso di un convegno sullo sviluppo sostenibile, nel corso del quale intervenne un noto urbanista di Friburgo. Si sostenne, tra l’altro, che il confine tra città e zone rurali sia netto, produrre e consumare energia pulita, costruire edifici alti non più di 5 piani. Alla luce anche di quanto esposto ritengo che noi e, io in prima persona, forse non abbiamo discusso quanto avremmo dovuto dello strumento urbanistico. Il male che oggi in questo tema attanaglia l’Italia è il consumo del suolo, male del quale soffriranno sempre più i nostri centri urbani”.

Intervento successivo è quello del presidente del gruppo consiliare dei Popolari Uniti Michele Graziadei. “E’ stata interpretata la legge regionale 23.Ma essa non può essere applicata, non può essere attuata.  Chi avrebbe dovuto (regione) ha inventato un controllo a distanza nel tempo e nello spazio. Quale è il disegno urbanistico che la regione deve far passare nelle varie conferenze di pianificazione?  A quale programma di sviluppo potremmo ispirarci? Nella fase di adozione ebbi parole dure ma speravo in un confronto allargato che doveva metterci nelle condizioni di un maggiore coinvolgimento. Il lavoro della terza commissione è stato fondamentale ma la legge 23 ha necessità di rivisitazione. Paura di una utilizzazione spregiudicata del territorio è solo una scusa. Prima del R.U. ci voleva il piano strutturale eppure c’è qualcuno che continua a negarne l’evidenza. Perché anche l’Anci non ha aperto una vertenza su questa questione? Ci sono arrivate osservazioni non solo da cittadini ma anche da istituzioni autorevoli. Perché moltissime non sono state accolte? Perché non c’è stato dialogo?  Graziadei fa poi un’analisi di tutte le cose previste con il regolamento urbanistico non senza critiche. Ma siamo in un periodo di transizione o stiamo disegnando la città per i prossimi 50 anni?

Prende la parola il consigliere Galante Roberto (IDV) il quale parla di modo troppo elastico di interpretare la legge regionale. Siamo distanti dalle scelte di questa amministrazione. Per quanto riguarda le osservazioni troppe volte sono state liquidate facendo riferimento alla instabilità geologica o all’approvazione del piano strutturale. Siamo in totale assenza di una pianificazione che pure andava fatta.

Interviene Liccione (PD) che parla di un passaggio rilevante di questa esperienza consiliare.  E’ ingeneroso nei confronti di questa amministrazione la critica da parte di chi ritiene che ci sia una carenza di progettazione in questo strumento urbanistico. Se avessimo seguito le linee dettate da Graziadei  ci troveremmo  in una situazione di collasso. Sono d’accordo con Galante Roberto quando dice che ci doveva essere una apertura di dialogo tra maggioranza e minoranza.

Il consigliere Picerno (F.I.) rimprovera al Sindaco e Presidente Anci  di non essersi fatto rispettare dalla Regione Basilicata per far cambiare la legge 23.  Il mio gruppo ha sempre cercato di evidenziare i mali incurabili della nostra comunità. Questa amministrazione ha sempre proposto alchimie per nascondere i problemi. Questo regolamento va bocciato.

Mitro (Uniti nell’Ulivo) dice che hanno prestato la massima attenzione ai cittadini. C’è stata analisi seria e dettagliata delle osservazioni. Dal gruppo PD mi sarei aspettato una maggiore disponibilità al confronto, al dialogo. Invece ho rilevato una chiusura totale e poco ascolto delle proposte avanzate. Non è uno strumento urbanistico perfetto e completo questo regolamento. E’ confuso, con manchevolezze ed è disordinato. Non soddisfa compiutamente tutte le esigenze e non tiene conto di suggerimenti, idee espresse in questo consiglio da chi ha partecipato con dedizione ai lavori. Le modifiche apportate rispetto al testo originario adottato, gli emendamenti integrativi e la riscrittura di nuovi articoli alle norme tecniche di attuazione non sono giusti e corretti. Il regolamento così predisposto danneggia gli equilibri economici all’interno dei nuclei familiari. Qualsiasi sarà la prossima amministrazione spero metta mano al piano strutturale perché occorre porre rimedio con urgenza alla situazioni dimenticate per dare slancio a questa città. Abbiamo necessità di rivedere i perimetri non omogenei e rivedere le zone che hanno vocazioni diverse.

Interviene il capogruppo di Fi Antonino Imbesi che in apertura “che ci sono giudizi altamente contrastanti. E’ vero che bisogna tener presente l’estrema difficoltà della materia di cui trattasi, difficoltà acuita da una città da sempre difficile proprio sotto l’aspetto urbanistico. Tutto ciò va a merito di chi su questo regolamento si è ripiegato e speso molte e proficue energie. Mi pare però che la cittadinanza non abbia percepito questo come lo strumento che cambierà in meglio il destino urbanistico e non solo del capoluogo della Basilicata. Il Piano Campagna mi sembra di poter dire che all’epoca ebbe un gradimento e un accoglimento diverso da parte dei potentini. Il risultato politico che si è raggiunto con questo Regolamento mi pare abbia determinato un qualcosa che ha seguito un percorso fatto di rattoppi più che di un unico provvedimento armonico. Mi pare difficile che anche il Piano strutturale metropolitano possa eventualmente apporre i correttivi decisi che questo Regolamento richiederebbe. Rispetto a scelte che vanno a modificare il Piano nel suo complesso, non vorrei pregiudichino la validità di questo strumento, così come fu per un altro strumento simile che subì la medesima sorte, vale a dire un’approvazione al fotofinish. Era un’occasione per fare un salto di qualità, lo stesso salto non è stato fatto. Abbiamo perso un’occasione”.

Dal Pd il consigliere Roberto Speranza dopo i ringraziamenti indirizzati “al presidente del Consiglio e a quanti hanno contribuito alla stesura del nuovo regolamento urbanistico. Come stamane il consigliere Mascolo anch’io mi sento di non condividere l’eredità urbanistica che le nuove generazioni hanno ricevuto dalle precedenti Amministrazioni. Come si costruisce un percorso di sintesi? Lo si fa proprio attraverso processi condivisi che aiutano a migliorare la vivibilità e la sostenibilità ambientale, ecologica e sociale. Mi sento di ringraziare tutti i cittadini che hanno portato il loro contributo, in un provvedimento aperto nel quale ognuno poteva dire la sua”. I ringraziamenti il consigliere Speranza li indirizza “soprattutto al Sindaco e al Partito Democratico, veri padri di questo strumento, uno strumento che ritengo adeguato alle aspettative della città. Non mi sembra giusto che in quest’aula si sia registrato un atteggiamento ondivago tra componenti della maggioranza e dell’opposizione.

Per il gruppo misto il consigliere Michele Napoli “la divisione che si è registrata nella maggioranza è la misura delle difficoltà e dell’incapacità del governo cittadino di discutere e dialogare tanto nelle file del partito di appartenenza quanto con chi in quest’assise svolge l’opposizione”. Napoli prosegue citando le parole “dell’architetto Bohigas in fase di presentazione di quello che poteva essere e non è stato il regolamento urbanistico. Riguardo ai piani operativi bisogna essere chiari fino in fondo e dire che hanno un costo. E dunque si poteva e si doveva fare di più. Dovevamo tutti produrre uno scatto d’orgoglio, uno scatto vero che potremo ancora fare, uno scatto che anche se dovesse comportare procedure di riadozione  non deve essere per questo aborrito, a maggior ragione se riuscisse a produrre un Regolamento veramente confacente all’esigenze dei cittadini e, quindi, della città”.

Il capogruppo di An Luciano Petrullo ringrazia “chi ha alimentato positivamente il dibattito, non ritengo che sia atteggiamento di un bravo consigliere comunale di maggioranza quello di arroccarsi su un presidio, dietro un silenzio senza accettare un dialogo che avrebbe potuto migliorare complessivamente il documento in discussione. C’era bisogno del contributo di ognuno senza preconcetti. Voi della maggioranza non siete riusciti a garantire la presenza del numero legale in quasi tutte le sedute dedicate al Regolamento urbanistico. Altra debolezza di questo regolamento è dato da tutti coloro che oggi rappresentano la maggioranza in questa assise e tra un mese non lo saranno più. Quello che è mancato innanzitutto è stato il confronto in fase preparatoria. Se lo si fosse fatto discuteremmo oggi un documento con le spalle larghe, larghissime, perché si sarebbe offerta una chiave di lettura diversa, non per forza migliore, ma condivisa anche da quella parte della città che non fa riferimento alla vostra parte politica. E’ un fatto che si tratti di un regolamento che ha scontentato troppe persone, cosa che non per forza è un male, ma lo è quando penalizza in maniera indiscriminata quanti dall’oggi al domani si sono trovati con un pugno di mosche in mano. C’era davvero tanto bisogno di tanta residenzialità nuova? C’era così poco bisogno della residenzialità pubblica? Tante le domande. Riguardo alla legge regionale 23/99 dopo tanti proclami, è sceso un quasi ineludibile sopore. Per adeguarci a una norma sbagliata siamo disposti a violentare il nostro territorio per ottemperare a indicazioni stabilite da chi non ha saputo ottemperare a quanto lei stessa avesse stabilito. Cinque anni, dopo altri cinque anni di ritardo, non sono bastati a questa Amministrazione per definire il piano strutturale. Il regolamento urbanistico che si consegna alla città ha davvero le gambe forti, qualcuno otterrà la sospensiva o ancora sarà facilmente attaccato da coloro i quali si ritengono penalizzati e ai quali la maggioranza, riconoscendone i diritti, ha consigliato la strada dei piani operativi. La perequazione è sì una possibile soluzione, ma non in un’economia come la nostra, non certo dinamica. Penso al caso Pagliarelle o alla situazione vallone Santa Lucia per i quali l’unica impossibile strada, impossibile perché non ci sono i soldi, è quella dell’esproprio. Come sarà la città del futuro? Non certo una città dei sogni ma un posto dove continueremo a costruire senza allargare il perimetro, facendo un torto a chi poteva costruire secondo quanto loro consentito dal Prg e a quanti si aspettavano una città migliore. In conclusione l’apporto urbanistico dei professionisti venuti da fuori, è risultato tutt’altro che positivo, perché non ci si è affidati ai nostri professionisti? Non è stato il lavoro migliore ce lo siamo detti e lo sappiamo tutti. Il mio giudizio non è completamente negativo, ma il rammarico è che si è persa un’occasione”.

Il capogruppo di Uniti nell’Ulivo Angelo Laieta comincia con i ringraziamenti al “presidente Campagna per il corposo e ottimo lavoro svolto. Ringrazio l’ufficio di Piano per il notevole impegno seppur diretto in maniera errata da una politica che non è stata in grado di governare i processi effettivamente in favore dei cittadini. Nel programma elettorale di 5 anni fa si parlava di Piano strutturale metropolitano e non di regolamento urbanistico, che veniva citato solo al terzo posto del capitolo urbanistico, anche dopo i piani operativi. Gli interessi dei cittadini andavano e vanno tutelati”. Il consigliere Laieta prosegue spiegando a suo giudizio quelle che sono state le vicissitudini che hanno condotto all’attuale situazione politica in consiglio. “Devono comunque sempre prevalere i diritti del cittadino, così non è stato con questo regolamento perché i diritti dei potentini sono stati calpestati. Sono state scelte aree dove era possibile fare tutto e non avete usato la coscienza in altre dove i cittadini sono stati notevolmente danneggiati. Nulla è ritenuto come la sola e unica scelta da fare. Il dubbio è nobile e cambiare le proprie decisioni per andare incontro ai cittadini non può che essere un punto a favore di chi avesse il coraggio di assumere un tale comportamento”.

Il presidente della Terza commissione consiliare permanente Angelo Raffaele Rinaldi comincia a sua volta dai ringraziamenti e nel prosieguo ricorda il lavoro svolto “15 sedute di Consiglio compresa quella di domani, 41 sedute della Commissione, un anno di lavoro di preparazione, profondo e appassionato”. Il consigliere affronta successivamente il tema legato alla legge regionale 23/99. “Riguardo a quanti si ritengano danneggiati dal Prg, quel Prg applicato per il 28 %, dunque inapplicabile in una percentuale congrua, io sono tra i danneggiati da quello strumento. Le previsioni urbanistiche effettuate, di fatto sono quindi non applicate, mantenendo un mercato della casa drogato. Noi abbiamo svolto un lavoro che ha radicalmente aggredito il Regolamento urbanistico in commissione, secondo un indirizzo politico che vedeva tutte le forze rappresentate in Commissione capace di poter fornire un apporto alla determinazione dell’indirizzo definitivo. 669 domande, 229 accolte, il 34%, numeri che hanno un senso solo se lette alla luce dell’indirizzo politico che sia in Commissione sia in Consiglio si è dato. Il regolamento urbanistico toglierà il tappo alla stasi che in materia si è registrato da venti anni a questa parte. Oggi mi sento appagato per il lavoro svolto, per l’intera consiliatura anche grazie a quanti oggi hanno rivolto a me ringraziamenti. Un ringraziamento anche al consigliere Nicola Mussuto con il quale mi auguro che possa esserci un incontro chiarificatore. Tantissimi sono stati i cittadini che hanno frequentato l’aula della Commissione. Nessun provvedimento è immune dalla possibile impugnativa di chi ritiene di essere interessato. Immaginare che il Regolamento urbanistico, uno strumento epocale, è utopico. Che però questo Regolamento urbanistico sia trasparente, adeguato e che non ha le pretese di risolvere tutto ma che ha cercato di offrire le migliori possibili”. La seduta viene sospesa alle 10,40.