Salvatore Lacerra (M.P.A.)

Oggetto: W i Portatori del Santo.

La sfilata dei turchi è appena terminata ed ecco apparire locandine che parlano dei disagi della festa e del mega pranzo organizzato dai “portatori del Santo”.
Voglio dire la mia e senza dilungarmi vado al sodo: i problemi sono diversi e la stampa farebbe bene a tenerli separati.
Sembra che la responsabilità dei disagi sia solo dei portatori del Santo e così non è.
1 La scelta di cambiare il percorso della sfilata e di farla arrivare a Largo Duomo di fatto ha imbottito il centro cittadino bloccandolo. Meno male che non vi è stato l’irreparabile e che i troppi mezzi, per altro spropositati, dei corpi impegnati non si siano mossi.
2 Il flop del sistema trasporti è stato sensazionale, sia quello su gomma che meccanizzato. Tutti hanno parcheggiato nei rioni limitrofi, peccato che il trasporto su gomma sia completamente saltato e quello meccanizzato ha dimostrato di non avere portata sufficiente addirittura risultando pericoloso. Che senso ha avuto realizzare scale mobili che portano migliaia di utenti l’ora quando gli ascensori sovrastanti hanno capacità ridotta ad un ventesimo. La città paga i costi ma nemmeno nell’unica occasione in cui si serve di tali innovazioni ne può trarre beneficio.
3 Vi era tanta polizia, carabinieri, forestale, vigili eccetera ma non ho visto effettuare alcun controllo, gli ecstracumunitari hanno occupato via Pretoria e nulla è cambiato.
4 Sui Portatori del Santo, come gia detto nella commissione, non posso che parlare bene per diversi motivi. In loro vedo l’orgoglio di chi riconosce Potenza come la sua Città. In loro vedo l’entusiasmo ed anche l’ingenuità di chi ha voglia di fare e forse nel fare sbaglia. Ho visto questi ragazzi lavorare sodo per montare il loro gazebo a Piazza Prefettura, la loro piazza. Ho visto il loro impegno nell’organizzare dei momenti di incontro che solo marginalmente sono stati sovvenzionati dall’amministrazione comunale. Ho visto i momenti di “accoglienza” per bimbi e disabili che hanno ospitato. Ho visto il loro entusiasmo, la loro voglia di fare, il sorriso di chi lavora per gli altri gratuitamente e senza secondi fini. Ho visto la loro fatica nel portare San Gerardo, il loro ed il nostro Santo Patrono e se tra i mille partecipanti al pranzo, a cui purtroppo non ho potuto partecipare, pochi imbecilli si sono ubriacati non mi sento di dargli addosso. Anche nei matrimoni c’è chi dimentica i limiti. Vietare è facile ma non serve, la vera sfida è educare all’uso corretto delle cose, e spero che il prossimo pranzo veda coinvolti tutti i rioni con partecipazioni anche dei genitori di questi ragazzi che si ubriacano di euforia.
Una proposta: la prossima volta il pranzo facciamolo presso la Caserma Lucania, è attrezzata, ha cucine all’altezza e forse non mancano i bagni e cari portatori limitiamo le quantità.
Veramente per un grano di sale buttiamo la minestra?
W i Portatori del Santo.