Sergio Potenza (Popolari Uniti)

Oggetto: Assunzione personale in Regione.

In questi giorni in cui si scaricano sugli enti locali nuovi sacrifici ,non si intravede una consapevolezza su un modo di governare che dia esempi positivi alla popolazione. Nello specifico nessun ente di derivazione pubblica ha intrapreso iniziative per la riduzione delle spese superflue, abnormi ed improprie, che troppo spesso non portano vantaggi alla popolazione.

Il recupero delle risorse, quindi, è un passaggio ineludibile per la realizzazione di investimenti con riflessi positivi per le comunità locali.

In tale contesto, non trova giustificazione il modo in cui si è proceduto, sia pure per situazioni contingenti e temporanee, all’assunzione di personale in alcune società con capitale pubblico, perpetuando una consuetudine che non va certo in direzione del merito e della trasparenza. Occorre dare dei segnali di discontinuità con il passato ed avviare un nuovo percorso.

La problematica occupazionale è questione seria e dev’essere affrontata con il massimo rigore possibile, soprattutto in una situazione di crisi generale dove la fame di lavoro è diventata intollerabile. Le risorse a disposizioni devono essere investite per nuovi progetti e, nel caso in cui l’ente o la società ne abbia necessità, per assunzioni a tempo indeterminato

Troppo spesso assistiamo ad amministrazioni che si trovano, da un lato il patto di stabilità da rispettare e dall’altro il problema della stabilizzazione dei lavoratori precari.

Anche le società a capitale pubblico devono osservare le regole della trasparenza per il reclutamento del personale.

Gli amministratori di una S.p.A. pubblica non possono pensare ad assunzioni intuitu personae a tempo determinato; neppure se utilizzano le agenzie di lavoro interinale.

Qui è necessario richiamare anche i sindacati alla propria attività di controllo.

Poi, il lavoro precario non fornisce risposte, se non temporanee, anzi crea incertezze negli interessati e spesso finisce per generare sfiducia anche nelle istituzioni pubbliche.

Dunque, tutti gli amministratori di enti o società a capitale pubblico devono essere richiamati alle loro responsabilità ed ai loro doveri, affinché adottino, con gli strumenti a loro disposizione, soluzioni serie e concrete.

Ancora una volta diciamo che la politica delle parole va sostituita da quella degli atti concreti e delle risposte alle necessità della comunità. La moralità non si proclama, la si attua .