Sergio Potenza (Popolari Uniti)

Oggetto: Azzeramento Giunta Comunale di Potenza.

La decisione del Sindaco di Potenza di azzerare le deleghe assessorili non trova alcuna motivazione, né di ordine politico né di prassi istituzionale. Appare, infatti, doveroso precisare i termini della questione che ha condotto a tale situazione. E’ consuetudine per una Assemblea elettiva ricercare la maggiore unità possibile di fronte a problemi che interessano la generalità dei cittadini, specie se per la loro complessità vi è il bisogno dell’apporto di più livelli istituzionali. L’ordine del giorno fatto circolare nella seduta del 6.7.2010 su iniziativa di alcuni consiglieri comunali andava proprio nella direzione dell’unità, perché, tra l’altro, il possibile ricorso ai fondi del petrolio per risolvere l’annosa questione di Bucaletto, è questione che si presta ad una convergenza costruttiva di tutti i gruppi. Il Sindaco di Potenza, invece, ha voluto dare semplicemente una dimostrazione di forza, prima presentando un proprio documento (che chiedeva più genericamente l’intervento del Governo e della Regione, senza citare le royalties), poi mandando a monte tutto il lavoro di concertazione che era stato fatto per il raggiungimento delle più ampie convergenze possibili e chiedendo alla maggioranza, immotivatamente, di blindare la propria proposta. A prescindere dalla contraddizione propria di chi da una parte chiede l’intervento del Governo e dall’altra rifiuta la partecipazione di quelle forze che del Governo fanno parte, oggi è passato inosservato, anche alla stampa, la circostanza che i Popolari Uniti hanno, comunque, votato compatti la proposta del Sindaco, permettendone, quindi, l’approvazione. Infatti, i Popolari Uniti hanno ritenuto le singole proposte sostanzialmente convergenti e permeate dalla medesima voluntas – quella di ricercare nuovi fondi per le preminenti esigenze di ricostruzione del quartiere di Bucaletto – ed hanno, quindi, perseguito soltanto il bene comune, garantendo al Sindaco il proprio sostegno, nel pieno rispetto dei rapporti di maggioranza democratica, ed evitando il nascere di una “crisi” reale, che sarebbe derivata dalla mancata approvazione di un atto di iniziativa diretta del Primo Cittadino. Evidentemente, la decisione presa dal primo cittadino non è né consequenziale né coerente, sembra piuttosto rispondere ad esigenze di equilibrio interno al suo partito che ad una verifica della solidità della coalizione, allo stato fuori discussione per quanto ci riguarda. E’ altrettanto evidente, poi, che nei confronti dei cittadini di Bucaletto l’Amministrazione avrebbe dovuto ricercare e trovare il massimo consenso possibile per garantire la soddisfazione piena delle esigenze dei cittadini.