Caserma Lucania

La caserma Lucania è un edificio militare storico della città di Potenza. L’edificio costeggia il tratto iniziale della via Ettore Ciccotti, dall’incrocio con Via Cavour e Via Giuseppe Mazzini, parallelamente all’antica villa comunale, già orto botanico di Santa Maria.
Fino al periodo dell’unità d’Italia l’edificio ospitava il monastero dei Riformati di Santa Maria ma in seguito, con la soppressione degli ordini religiosi, esso venne adibito a dimora temporanea dei soldati. La caserma venne progettata nel 1885 dal Tenente colonnello Carlo Tucci e il primo corpo venne inaugurato nel 1886. In quell’anno la caserma ospitò infatti un battaglione del 13º reggimento fanteria.

Da quel momento in poi l’edificio venne costantemente ampliato, fino alla conclusione dei lavori nel 1914 con la costruzione del secondo lungo troncone dell’edificio. Durante quegli anni ebbero sede fissa nella caserma l’81°, il 7º e il 29º reggimento fanteria.

La caserma venne quasi distrutta dai bombardamenti del 7-8 settembre 1943. L’edificio, inagibile, venne ristrutturato fino alla sua riapertura, nel 1965 quando ha ospitato il IV battaglione del 48º Reggimento fanteria “Ferrara” di Bari, che restò in questa sede con tale denominazione fino alla ristrutturazione ordinativa dell’Esercito Italiano con la soppressione del livello reggimentale del 1975 e, dopo un brevissimo periodo quale distaccamento del 244º Battaglione fanteria “Cosenza” di Cosenza, che il 1º febbraio 1977 venne riconfigurato quale 91º Battaglione fanteria “Lucania”, collegandosi alle tradizioni del 91º Reggimento fanteria della Brigata “Basilicata”, nei cui ruoli combatté sul Monfenera, meritando la Medaglia d’argento al Valor Militare e la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia per i fatti d’arme del Monfenera e Pederobba il 18 novembre 1917. Successivamente, inquadrato nella Divisione di fanteria “Superga” con il 92º reggimento fanteria e il 5º reggimento artiglieria, combatté in Africa Settentrionale, dove conseguì la Medaglia di Bronzo al Valor Militare. Venne sciolto nell’estate 1943 dopo aver messo in salvo la Bandiera di Guerra. La caserma ospitò quindi il 91° “Lucania” dalla sua ricostituzione il 1º febbraio 1977 al 18 novembre 2009, data in cui il battaglione venne soppresso. Dall’aprile del 2010 l’edificio venne chiuso dal Ministero della Difesa, fino alla sua recente (2012) riapertura quale Comando provinciale dei Carabinieri di Potenza.

Ad oggi l’edificio si presenta strutturato su tre piani, con una facciata composta da una lunga serie di finestre bifore.

All’interno della caserma era stata realizzata una sala Cimeli, voluta dall’allora Comandante di Battaglione, Tenente colonnello Palmigiani e realizzata dall’Architetto Protopapa, che custodiva preziosi reperti della storia d’Italia e della Basilicata collocabili nel periodo che va dal 1860 alla Seconda guerra mondiale. Ad oggi una parte della preziosa raccolta è custodita presso la caserma “Oreste Salomone” di Capua (CE), mentre per iniziativa del Centro Studi Militari “Salinardi” è possibile visitare gran parte della raccolta presso il Museo Provinciale di Potenza (tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 8,30 alle 20,30).

The Caserma Lucania is a historic military building in the city of Potenza. Until the period of the unification of Italy, it hosted the monastery of the Reformed of Santa Maria, but later, due the suppression of religious orders, it was used as a temporary residence for soldiers. The building was designed in 1885 by lieutenant colonel Carlo Tucci and its first part was inaugurated in 1886: from that moment, it was constantly expanded. The barrack was almost destroyed by the bombings of 7-8 September 1943 and reopened in 1965, after the restoration works. From April 2010, the building was closed by the Ministry of Defense, until its recent (2012) reopening as Provincial Command of the Carabinieri of Potenza.

Testo e foto a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”

Fonti:

F. Villani e R. Fulco, Potenza Città Verticale – Edizioni Villani