Aree naturali

Le aree naturali protette della Basilicata occupano circa il 30% dell’intera superficie regionale, collocandola al secondo posto in Italia per percentuale di superficie protetta1.

La Basilicata ha due parchi nazionali, il versante lucano del Parco del Pollino e il Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, e due parchi regionali, il Parco Naturale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane e il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano.

Il Parco del Pollino è suddiviso tra Cosenza, Potenza e Matera con i suoi 192.565 ettari, di cui 88 650 nel versante della Basilicata e 103.915 in quello della Calabria, è il parco nazionale più grande d’Italia. Prende il suo nome dal massiccio montuoso omonimo.

Il Pollino è, dunque, l’area protetta più estesa d’Italia, comprendendo, a cavallo fra il confine geografico e amministrativo delle regioni Calabria e Basilicata, 3 province (Cosenza, Potenza, Matera), 56 comuni (di cui 24 in Basilicata e 32 in Calabria), 9 comunità montane e 4 riserve orientate: Rubbio in Basilicata, Raganello, Lao e Argentino in Calabria.

Le sue vette, tra le più alte del sud d’Italia, sono coperte di neve per molti mesi dell’anno. Dalle cime, ad occhio nudo, si osservano, ad occidente, le coste tirreniche di Sapri, Maratea, Praia a Mare, Belvedere Marittimo e, ad oriente, da Sibari a Metaponto, il litorale ionico.

I comuni in territorio lucano sono: Calvera, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo di Sant’Andrea, Carbone, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla in Sinni, Latronico, Lauria, Noepoli, Rotonda, San Costantino Albanese, San Giorgio Lucano (Mt), San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Senise, Teana, Terranova di Pollino, Valsinni (Mt), Viggianello.

Fra questi alcuni sono di interesse storico-archeologico: Castelluccio Inferiore, Viggianello e Rotonda. Proprio in territorio di Rotonda, all’interno della valle del Mercure, sono stati ritrovati interessanti reperti paleontologici quali Elephas antiquus, Hippopotamus major.

Tra gli edifici religiosi degni di nota si annovera nel comune di San Severino Lucano, a 1.537 metri di quota il santuario della Madonna del Pollino, meta di un culto religioso profondamente radicato nella gente del luogo.

Il parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese è un’area naturale protetta situata in Basilicata. È stato istituito nel 2007 ed è, in ordine cronologico, il penultimo parco nazionale italiano ad essere stato istituito.2

Il parco ha un’estensione di 68.996 ettari lungo l’Appennino lucano, comprende 29 comuni della Basilicata e 9 comunità montane.

Il territorio del parco si suddivide in tre zone, secondo quanto indicato dall’art. 1, allegato A del D.P.R. 8.12.2007:

zona 1: di elevato interesse naturalistico e paesaggistico con inesistente o limitato grado di antropizzazione;

zona 2: di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione;

zona 3: di rilevante valore paesaggistico, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione.

La sua posizione geografica ne fa un perfetto corridoio ambientale tra le due grandi riserve naturali del parco nazionale del Pollino e del parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, al centro del sistema regionale delle aree protette.

Il suo perimetro comprende i comuni di Abriola, Anzi, Armento, Brienza, Calvello, Carbone, Castelsaraceno, Gallicchio, Grumento Nova, Lagonegro, Laurenzana, Lauria, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Nemoli, Paterno, Pignola, Rivello, San Chirico Raparo, San Martino d’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano di Lucania, Spinoso, Tito, Tramutola, Viggiano.

1 Documento della Regione Basilicata Archiviato il 18 gennaio 2006 in Internet Archive.
2Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010.

Testo a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”