Parchi regionali

PARCO DI GALLIPOLI COGNATO E DELLE PICCOLE DOLOMITI LUCANE

 Il parco regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti lucane è un parco naturale della Basilicata, istituito nel 1997 con sede in località Palazzo nel comune di Accettura.1

Il parco si estende a cavallo delle province di Matera e di Potenza e comprende i territori delle comunità montane dell’Alto Basento, del Medio Basento e della Collina Materana.

Le cime più importanti fanno parte, ovviamente, dell’Appennino lucano e sono, per il versante materano, il monte dell’Impiso (1319 m s.l.m.) ed il Monte Croccia (1149 m s.l.m.).

I corsi d’acqua che scorrono negli impluvi di questo versante fanno parte del bacino imbrifero del fiume Cavone e tra di essi il principale è il torrente Salandrella. Tra le Dolomiti lucane ed i versanti coperti dalla foresta di Gallipoli-Cognato, in una profonda gola, scorre il Rio di Caperrino, affluente di destra del Basento. Infatti, nei pressi della confluenza tra questi due corsi d’acqua si trova lo svincolo che dalla Basentana porta, seguendo le relative indicazioni, sia ad Accettura che al cuore delle Dolomiti Lucane (Castelmezzano e Pietrapertosa). Ed è proprio qui che, seminascosto dai manufatti stradali si inarca sul Basento il ponte della Vecchia, dalle origini legate a una antica leggenda che si tramanda a Pietrapertosa.

Sui territori dei tre comuni della provincia di Matera (Accettura, Calciano ed Oliveto Lucano), si estende per circa 4200 ettari la foresta di Gallipoli Cognato, che parte dai fondovalle del Basento per arrivare ai 1319 m s.l.m. del monte Croccia, la sua cima più alta. In territorio di Accettura vi è anche il bosco di Montepiano, una antica cerreta coltivata a bosco deciduo, che si estende per circa 800 ettari.

Alla provincia di Potenza, invece, appartengono le Dolomiti lucane, montagne costituite da rocce di arenaria quarzifera appartenenti alla serie del flysch di Gorgoglione, modellate profondamente dagli agenti atmosferici e dagli eventi che contraddistinguono la storia geologica di questa porzione della Basilicata. Tali montagne sono cosiddette in quanto le loro cime sono caratterizzate da alte guglie che ricordano alcune delle vette più note delle Dolomiti alpine vere e proprie, con forme così particolari da aver suggerito nomi molto fantasiosi. Gli stessi centri abitati di Castelmezzano e Pietrapertosa sono straordinariamente pittoreschi, essendo aggrappati alle pareti rocciose delle montagne che li circondano e che con le loro forme danno luogo a scenari suggestivi ed a paesaggi mozzafiato.

Le vette più elevate delle Dolomiti Lucane, che appartengono alla provincia di Potenza, sono il monte Caperrino, che raggiunge i 1455 m s.l.m., la Serra della Rossa (1179 m s.l.m.) che è la cima maggiore della catena montuosa detta Costa la Rossa (visibile per lunghi tratti dalla strada che porta ad Accettura e dal bosco di Gallipoli-Cognato) ed il monte Murge, di 1004 m. 

Informazioni sull’Ente

Uffici Amministrativi del Parco – URP

Ente Parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane

Località Palazzo

75011 Accettura (MT)

Tel: 0835/675015 – Fax: 0835/1673005

Email: info@parcogallipolicognato.it – PEC: parcogallipolicognato@cert.ruparbasilicata.it

Sito: www.parcogallicoplicognato.it 

Nuova Atlantide

Centro Accoglienza Visitatori

Nuova Atlantide Soc. Cooperativa – Località Palazzo – 75011 Accettura (MT)

Tel. 347 0957967 – 348 3408902 – Email: info@nuovaatlantide.com – Web: www.nuovaatlantide.com

PARCO STORICO ARCHEOLOGICO NATURALE DELLE CHIESE RUPESTRI DEL MATERANO

Sicuramente uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia che testimonia l’antico rapporto tra natura e uomo, si trova in Basilicata, a Matera a pochi chilometri di distanza dal confine con la Puglia. 

Il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana, è caratterizzato da una roccia tenera costituita da profondi solchi che disegnano rupi, forre, grotte, gravine utilizzate dall’uomo che vi si è insediato sin dalla preistoria. Esso è compreso tra le contrade poste tra la S.S. 7, la S.P. Matera–Ginosa–Montescaglioso e la S.S. 175. 

Ad ovest di Matera, poi, il perimetro del Parco corre su di una ristretta fascia lungo il corso della Gravina di Picciano che, partendo dall’omonimo colle giunge alla confluenza del fiume Bradano. Spettacolare è la Gravina di Matera, enorme solco calcareo che attraversa il territorio con i suoi venti chilometri di lunghezza giungendo fin sotto l’abitato di Montescaglioso. Sul fondo di questo Canyon, scorre l’omonimo torrente il cui lento cammino delle acque prosegue verso sud costeggiando i Sassi di Matera, sfiorando l’abitato di Montescaglioso oltre il quale sfocia nel fiume Bradano. 

Un territorio suggestivo, apparentemente desolato, ma che nasconde ricchezze naturalistiche e testimonianze storiche di eccezionale valore. I fianchi, orientale e occidentale della Gravina, sono sostanzialmente diversi: il primo, ha una struttura morfologica più complessa a causa della presenza dell’abitato di Matera e sempre sullo stesso versante, più a sud, posto su un colle argilloso dell’abitato di Montescaglioso. 

Il secondo fianco, disabitato, è un blocco calcareo privo di vegetazione arborea nella parte più vicina alla città di Matera, ma ricoperto dalla caratteristica vegetazione mediterranea nel quale sono rivenibili le tracce dell’uomo tra cui chiese rupestri, villaggi preistorici di epoca neolitica, jazzi, cave da cui si ricavava il materiale costruttivo delle abitazioni dei Sassi, e masserie. 

Oggi questo versante, circa 8000 ettari, che nasconde gli ultimi lembi di un bosco mediterraneo, rientra nei confini del Parco della Murgia Materana.

É proprio il rapporto antico tra natura e uomo che rende unico questo Parco che attraverso l’Ente di Gestione, tutela contemporaneamente una natura spettacolare e le opere realizzate dalle mani dell’uomo nel corso di migliaia di anni con il paziente lavoro della incisione. 

Geograficamente il Parco comprende le aree delle Tufare, Murgecchia, Murgia Timone, Acito San Campo, Trasano Conca d’Aglio, Murgia Alvino, Bosco del Comune, Selva Malvezzi, Bosco di Lucignano, l’Annunziata, Selva Venusio, Murgia Sant’Agnese, Lamaquacchiola, Agna Ofra, Murgia di S. Andrea e Madonna della Murgia.

Le irraggiungibili pareti verticali delle rocce e la ricca vegetazione che si sviluppa all’interno dei confini del Parco determinano la formazione di ambienti naturali tali da permettere la presenza di specie volatili rarissime. 

I bird-watchers più fortunati hanno l’opportunità di osservare specie come il biancone, il nibbio, il lanario, il capovaccaio. Altri rapaci come il falco grillaio (Falco naumanni), vivono affianco all’uomo e nidificano sotto i tetti delle case abbandonate dei Sassi di Matera o sotto le tegole dell’Abbazia Benedettina di Montescaglioso. 

Informazioni sull’Ente

Ente Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano

Via Sette Dolori, 10 (Rione Sassi)

75100 Matera 

Tel: 0835 336166

Fax: 0835 337771 

E-mail: info@parcomurgia.it

Posta certificata: parcomurgia@cert.ruparbasilicata.it

Sito: www.parcomurgia.it

1Il parco è stato istituito con la legge regionale n. 47 del 24 novembre 1997. L’Ente di gestione del parco ha sede in località Palazzo, nella foresta di Gallipoli Cognato, nel comune di Accettura (MT).

Testo a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”