Palazzo del Governo

L’aspetto attuale del Palazzo è il frutto di numerosi interventi che, fin dal XIX sec., ne hanno stravolto l’antica fisionomia.

Originariamente, lo stabile costituiva l’ala occidentale del monastero dei padri Conventuali di S. Francesco. Dopo la soppressione dell’Ordine monastico (1807) e il trasferimento al Demanio dello Stato degli immobili di proprietà del Monastero (1809), nel 1810 nella parte Ovest dell’antico convento si insediarono gli Uffici dell’Intendenza ed il Tribunale, dopo una serie di lavori necessari per permettere la nuova funzione. In seguito al terremoto della notte tra il 16 e 17 dicembre 1857, il palazzo riportò gravi danni che ne determinarono l’inagibilità. Dopo i giorni del disastro, si avviò la ricostruzione del palazzo, iniziando a lavorare ininterrottamente, anche d’inverno. Dopo il 1860 il Palazzo ospitò il primo Prefetto della Provincia di Basilicata e, come la piazza antistante, cambiò nome, diventando Palazzo della Prefettura. Dopo la legge del 20 Marzo 1865, all’istituzione della Prefettura, si aggiunge nella medesima sede il nuovo organo elettivo della Provincia e, alla fine del secolo, la Giunta provinciale amministrativa e la Questura, che sostituiscono rispettivamente il Consiglio di Prefettura e l’ufficio di Pubblica sicurezza. Il tutto fu inaugurato dal presidente della Repubblica Sandro Pertini, il 23 novembre 1983.

Alla ristrutturazione avvenuta nei primi decenni del 1800, per adeguare lo stabile alla nuova funzione, seguirono (negli anni 1845, 1881 e 1908) interventi di ampliamento, con conseguente prolungamento del fabbricato verso Ovest, sopraelevazione con costruzione del terzo piano, e collocazione delle due coppie di colonne ai lati del portone d’ingresso. Intorno al 1920, un’ulteriore modifica interessò l’ala settentrionale dell’ex Convento, che ospitava il Tribunale e gli Uffici Giudiziari: l’ala fu ricostruita in posizione più arretrata in seguito all’incendio del 1912, rendendo accessibili il chiostro ed il giardino, originariamente inglobati nella costruzione.

Il prospetto principale si caratterizza per una simmetria, e presenta un piccolo avancorpo – bugnato per quasi metà dell’altezza, e con lesene giganti per la restante parte – che denuncia l’ingresso principale a tutto sesto e con colonne binate sui due lati.

Il portale di ingresso del Palazzo del Governo si apre su un prospetto a bugne. La facciata è scandita da lesene con capitello corinzio, che inquadrano le finestre ed i balconi del secondo piano, sormontati da un frontoncino rettangolare, e termina col timpano con l’orologio.

Al suo interno è custodita una preziosa collezione di opere d’arte. I mobili ed i complementi d’arredo, di fine XVIII inizio XX secolo, sono in stile vario: Neoclassico, Impero, Luigi Filippo, Secondo Impero, Umbertino, Art Dèco, Liberty. Alcuni appartenevano ai palazzi signorili della città, altri furono acquistati sul mercato antiquario.

Nelle sale del Consiglio provinciale sono esposte alcune opere del pittore Andrea Petroni (Venosa 1868-Roma 1943): i ritratti di Orazio, Francesco Mario Pagano, Luigi La Vista, Nicola Sole e il dipinto Riposo in Val d’Agri, copia di quello realizzato in occasione della visita del Ministro Zanardelli in Basilicata. Nell’appartamento riservato al prefetto sono presenti diversi dipinti provenienti dalla collezione della Provincia di Potenza, fra i quali tre opere di Vincenzo Marinelli [Il ballo dell’Ape del 1887, Il ritratto della Principessa Margherita del 1871, il ritratto della figlia Rosalinda [pittrice] e il Viaggio di Zanardelli in Basilicata di Michele Tedesco del 1903.

Le sale sono impreziosite da altri quadri di artisti meridionali del XIX e del XX secolo come Giuseppe Mona, Giacomo Di Chirico, Cesare Colasuonno e Vincenzo la Creta. Negli ambienti di rappresentanza sono esposti alcuni reperti archeologici di proprietà del Museo Provinciale di Potenza che tracciano un excursus cronologico dal Paleolitico all’età romana, con un’ampia campionatura di ceramiche indigene, greche e magno greche (alcune provenienti da sequestri operati nel Metapontino dalla Guardia di Finanza).

The current appearance of the Palace is the result of numerous interventions that, since the 19th century, have not distorted the ancient physiognomy.

Originally, the building was the western wing of the monastery of the Conventual fathers of St. Francus; after the suppression of the monastic order (1807) and the transfer of the properties owned by the monastery to the state property (1809), in 1810 the offices of the Intendenza And the Tribunal took office in the western part of the ancient convent, after a series of work necessary to allow the new function.

After the day of disaster, the reconstruction of the palace started. After 1860, the Palace hosted the first prefect and it changed its name, becoming Palazzo Prefettura. Then, the new elective body of the province was added in the same seat and, at the end of century, also the provincial administrative and the police head quarters. Everything was inaugurated by the President of the Italian Republic Sandro Pertini in 1983.

Testo e foto a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”

FONTI:

ottocentoinmostra.it