Piazza V. Emanuele II

Anticamente denominata Gomito Cavallo, poi piazza 18 Agosto 1860, dal 1901 è piazza Vittorio Emanuele II, ma una targa, ancora oggi visibile sul palazzo delle Scuole Elementari, ricorda la fatidica data del 18 agosto 1860, e così per i Potentini resta sempre piazza 18 agosto.

In realtà, entrambi i nomi si riferiscono allo stesso evento storico: la cacciata dei Borbone.

Nel 1860 lo sbarco dei Mille aveva portato nuovo entusiasmo negli animi dei Potentini, che il 16 agosto si sollevarono in armi e il 18 dello stesso mese proclamarono l’unione al Regno d’Italiasotto lo scettro di Vittorio Emanuele II di Savoia, a cui più tardi venne intitolata la piazza.

Un atto di orgoglio, che rappresenta anche un primato storico, perché Potenza è stata la prima città a proclamare ‘unità nazionale.

A partire dalla metà degli anni ottanta dell’Ottocento, la realizzazione delle scuole pubbliche sulla piazza, insieme con il completamento dell’adiacente “Scala del Popolo”, collegamento pedonale tra parte alta e bassa della città già intrapreso nel 1862 a seguito della demolizione di Portamendola, conferirono al borgo il suo attuale assetto.

Ai primi del Novecento una villa alberata chiudeva il lato meridionale della piazza e si estendeva lungo le pendici degradanti verso valle, fiancheggiando il tracciato stradale dell’attuale Via Vaccaro.

Nel 1924, vista la necessità di sistemare la piazza e la villa per potervi collocare il monumento ai Potentini caduti in guerra, furono iniziati i lavori per la formazione delle aiuole e per la parziale sistemazione della balaustra di recinzione: su un basamento di pietra da taglio e a colonnine, una catena, interrotta al centro in modo da rendere libero l’accesso al monumento, terminava ai lati con due pilastrini che sorreggevano sue candelabri di ghisa.

Vincitore del concorso per la realizzazione del monumento ai caduti fu Giuseppe Garbiati, lucano di Marsiconuovo, autore del bozzetto contrassegnato dal motto “Terra Mater”.

Sopra un basamento classico romano sorge un gruppo, tra due arette architettoniche. L’eroe caduto, che lascia nella visione di gloria, la spada vincitrice, cinta di lauro, mentre dal braccio sinistro pende lo scudo. Prostrata una figura muliebre, dal tipo della caratteristica popolana potentina, rappresenta la madre, la sposa e più ancora la terra natìa, che raccoglie la spada gloriosa e stringe al seno con espressione di solore e di orgoglio tutto ciò che ha dato alla Patria in olocausto.

Il monumento fu inaugurato il 30 agosto 1925, in occasione della visita di Re Vittorio Emanuele III, nipote del sovrano a cui era stata intitolata la piazza e figlio di Umberto I.

Più tardi, per adeguare la piazza alle nuove esigenze del traffico cittadino, l’opera fu portata lonana dalle strade più frequentate e sistemata nel parco di Montereale.

Previously called Gomito Cavallo, then Piazza 18 Agosto 1860, since 1901 it’s Piazza Vittorio Emanuele II, but a plaque, still visible today on the building of the Elementary Schools, recalls the fateful date of August 18, 1860, and so for Potentini it will always remain ‘Piazza XVIII Agosto’.

In fact, both names refer to the same historical event: the expulsion of the Bourbons.

In 1860 the landing of the thousand had brought new enthusiasm in the hearts of the Potentines, who on 16 August raised their arms and on the 18th of the same month proclaimed the union with the Kingdom of Italy under the scepter of Vittorio Emanuele II of Savoy, to whom the square was later named.

An act of pride, which also represents a historical record, because Potenza was the first city to proclaim national unity.

Starting from the mid-eighties of the nineteenth century, the construction of public schools on the square, together with the completion of the adjacent “Scala del Popolo”, a pedestrian link between the upper and lower parts of the city already undertaken in 1862 following the demolition of Portamendola, gave the village its current structure.

The square hosted a war memorial, made by Giuseppe Garbiati, a Lucanian from Marsiconuovo.

The monument was inaugurated on August 30, 1925, on the occasion of the visit of King Vittorio Emanuele III, grandson of the sovereign to whom the square was named and son of Umberto I.

Later, to adapt the square to the new needs of city traffic, the work was brought away from the busiest streets and placed in the Montereale park.

Testo e foto a cura dei volontari del progetto di Servizio Civile “………… c’è TURISMO e CULTURA a POTENZA”

FONTI:

Archivio Storico Comunale di Potenza, Archivio di Stato di Potenza